Venerdì 3 giugno verrà inaugurata a Lampedusa la mostra che apre il progetto del Museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo, progetto curato da Giacinto Palladino, Alessandro De Lisi e Valerio Cataldi con l’obiettivo di creare ponti culturali nel “Mare nostrum” ponendo al centro Lampedusa. L’iniziativa è promossa da Comitato 3 ottobre, Comune di Lampedusa e First Social Life, con la partecipazione della Rai, che ha messo a disposizione alcune immagini delle Teche Rai, e la social partnership di Fondazione Falcone, Associazione nazionale vittime civili e di guerra, Fnsi e Usigrai.
Capofila del progetto sono gli Uffizi ed il Museo del Bardo di Tunisi. Ci saranno opere di grande pregio, ma il pezzo più importante della mostra sarà l'Amore dormiente di Caravaggio, opera che l’autore ha dipinto a Malta da rifugiato ispirandosi al corpo di un bambino annegato e, quindi, facilmente sovrapponibile alla foto del piccolo Aylan, il bambino siriano morto su una spiaggia turca la cui foto ha fatto il giro del mondo. Da Palermo arriverà la Testa di Ade, trafugata e recentemente recuperata negli Stati Uniti, che sarà esposta per la prima volta al pubblico dopo il suo rientro in Italia. Altre opere arrivano dal Correr di Venezia, dal Mucem di Marsiglia e da molti altri musei internazionali.
All'arte "alta" si affiancano, in un percorso parallelo, anche l'attualità e le storie di chi viene dal mare. All'ingresso della mostra ci saranno i disegni di Adal, eritreo fratello di una delle vittime del naufragio del 3 ottobre che ha disegnato le torture subite in Eritrea dopo il rimpatri da Malta nel 2005. «Quei disegni – si legge sul sito internet del Comitato 3 ottobre –, realizzati durante un’intervista con il Tg2, sono stati acquisiti come elemento di prova dalla commissione di inchiesta delle Nazioni Unite che le ha allegate nella risoluzione di condanna del regime eritreo per crimini contro l'umanità. Il 3 giugno Adal sarà a Lampedusa per disegnare sulle pareti del museo».
A fianco alle opere d’arte ci saranno poi i reperti di un naufragio, gli oggetti personali appartenuti a 52 persone morte asfissiate nella stiva di un barcone la scorsa estate: lo stesso drammatico episodio raccontato nella parte finale di Fuocoammare di Gianfranco Rosi, film vincitore dell'Orso d'oro a Berlino. E ci saranno, infine, i disegni di Sherazade, una bimba siriana che Diego Bianchi e Pierfrancesco Citriniti di Gazebo Raitre hanno incontrato nel campo di Idomeni.
All’inaugurazione del Museo saranno presenti anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Il museo nasce da un progetto di First Social Life con il Comune di Lampedusa e Linosa ed il Comitato 3 ottobre, in collaborazione con il Mibact, la Regione Siciliana, la soprintendenza di Agrigento, il ministero della Cultura della Tunisia, l’Istituto nazionale del patrimonio della Tunisia e con l’Istituto italiano di cultura di Tunisi.