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Fnsi 20 Giu 2002

Appello a Ciampi, duemila firme per la libertà d’informazione in Italia

Appello a Ciampi, duemila firme per la libertà d’informazione in Italia

Appello a Ciampi,
duemila firme per la libertà
d’informazione in Italia

20 giugno 2002. ANSA - Duemila giornalisti italiani hanno firmato l'appello al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, aderendo al grido d'allarme per la libertà d'informazione in Italia. Appartengono a Rai, Mediaset, La 7, quotidiani, agenzie e periodici di ogni genere, compresi ''Novella 2000'', ''Donna e Mamma'' o ''Salvagente''. Sostengono che ''le pressioni del mondo della politica e dell'economia rischiano di snaturare i capisaldi della libera informazione'', denunciano che ''l'obiettivo primario degli editori - e il presidente del Consiglio non a caso è uno di loro - non sembra più quello di una di una sempre più autonoma e alta qualità dell'informazione, ma un appiattimento teso al profitto immediato che svilisce l'orgoglio di chi ha scelto questa professione''. Ricordano le parole di Berlusconi da Sofia su Biagi e Santoro che definiscono ''un segno di caduta dei principi fondamentali di una società democratica''. ''La pressione ormai è intollerabile'', ripetono oggi all'unisono il segretario generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi, e il segretario di Stampa Romana Silvia Garambois, presentando l'appello, che non nasce dal sindacato ma dall'iniziativa di alcuni giornalisti, nella sede della Stampa estera. ''L'appello è nato dalla preoccupazione per l'intervento del presidente del Consiglio dalla Bulgaria - spiega Serventi - ma questa preoccupazione oggi è aumentata. Siamo preoccupati per i diritti dei giornalisti e per i diritti dei cittadini''. E ci si rivolge a Ciampi ''che sappiamo attento a queste questioni'', sostiene il segretario generale, perché si tratta di qualcosa che attiene alla Costituzione di cui il presidente della Repubblica è ''arbitro super partes che fa bene il suo mestiere''. ''Alle pressioni politiche - dice Garambois - siamo abituati da sempre, e non a caso Stampa Romana nacque 125 anni fa proprio per difendere un collega del 'Fanfulla' che era stato sfidato a duello perché aveva riportato quello che era accaduto alla Camera. 125 anni dopo ci ritroviamo nella stessa situazione''. Ma oggi la pressione ''è politica, economica e insieme si è spezzato il legame di fiducia con gli editori''. Ricorda Serventi, la situazione della Rai (''il Cda fa la politica del governo''), de La 7 (''diventa sempre più simile ad Mtv e l'informazione si sta riducendo, tanto che per l'estate sono stati cancellati tutti gli approfondimenti''). Ma a suo avviso ''nel settore dei quotidiani e periodici la situazione non è migliore''. Annuncia quindi che ''a settembre faremo una manifestazione a Bruxelles'', perché ci sono ''persone che stanno realizzando una costituzione europea e non voglio neanche pensare che non ci sia nessun riferimento alla libertà d'informazione''. Sottolinea poi il segretario Fnsi che ''la nostra posizione non è politica e non fa riferimento a partiti, ma è trasversale perché quello che sta accadendo è anche frutto degli errori passati''.

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