L'assemblea dei redattori di Apcom denuncia la rottura delle relazioni sindacali sancita unilateralmente dall'editore durante il delicato confronto in atto che ha per oggetto l'organizzazione del lavoro dell'Agenzia e l'organico giornalistico e nel quale la redazione ha costantemente e testardamente cercato la via di un accordo con l'azienda sull'innovazione editoriale e professionale, sull'occupazione e la riduzione del costo del lavoro, sulla condivisione e sul rispetto delle norme di legge e contrattuali.
Nell'ultimo incontro sindacale, il Cdr ha rappresentato all'azienda, su mandato dell'assemblea, la disponibilità ad un accordo complessivo che mettesse fine alla vertenza aziendale, nonostante la pesante riduzione del personale portata a termine in questi mesi dai vertici dell'Apcom anche in violazione dell'accordo sindacale aziendale in vigore sulla stabilizzazione dei precari. Una disponibilità finora ignorata dall'azienda, che si è fatta viva con la controparte esclusivamente con un inaccettabile atto antisindacale: la comunicazione di trasferimento coatto di un rappresentante sindacale, il collega Lorenzo Consoli, membro del Comitato di redazione, dalla sua sede di lavoro di Bruxelles alla redazione romana.
Per questo motivo l'assemblea proclama lo sciopero aziendale di due giornate come prima azione di lotta in risposta al gravissimo gesto antisindacale messo in atto dall'azienda, segno di un disinteresse inaccettabile per il confronto. Ribadisce altresì il mandato al Cdr per le altre iniziative pubbliche e sindacali già in preparazione.
Lo sciopero si svolgerà nelle giornate dell'8 e del 9 luglio, per l'intero orario di lavoro e di trasmissione del notiziario e degli altri prodotti dell'agenzia. La coincidenza con lo sciopero nazionale della categoria non impegna i singoli redattori all'adesione alla iniziativa nazionale proclamata dalla Fnsi, che ciascuno decide liberamente se condividere.