Un'indagine sullo sfruttamento del lavoro precario nei mezzi di informazione sarà condotta dall'Ordine dei giornalisti della Sardegna nell'ambito dell'iniziativa lanciata dal Consiglio nazionale il 16 maggio con l'approvazione di un documento generale di indirizzo. L'azione di vigilanza punta ad assicurare che a tutti gli iscritti all'Albo, professionisti e pubblicisti, siano assicurati rispetto personale e professionale ed equo compenso, secondo i dettati della Costituzione e del Codice civile.
L'indagine sarà svolta sia nelle redazioni tradizionali, sia nei “service” che da qualche tempo, con un diverso sistema organizzativo, operano anche nell'isola.
L'Ordine dei giornalisti della Sardegna si è dotato nel 2008 di una Carta sul precariato. Ora il Consiglio nazionale ha annunciato per ottobre la nascita di una Carta nazionale che dovrebbe consentire di individuare e sanzionare eventuali violazioni deontologiche commesse dai responsabili delle redazioni.
In questa prospettiva un tavolo tecnico, secondo la proposta degli Ordini regionali condivisa dal Consiglio nazionale, ha il compito di verificare in modo permanente le diverse tipologie del lavoro precario e i chiari confini tra i trattamenti accettabili e quelli suscettibili di essere sanzionati.
Il Presidente
Filippo Peretti