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Osservatorio sui media 22 Apr 2010

Al festival di Perugia, monito di Napolitano: “L’informazione sia libera e pluralista” La Fnsi denuncia: “Il governo abbandona il settore”

Perugia 21 aprile - ''Pur nelle difficoltà di una crisi economica e finanziaria che ha pesanti ricadute nello stesso campo dell'editoria e della comunicazione, essenziali restano la qualità dell'impegno professionale, il rigore del lavoro quotidiano, la responsabilità nell'assicurare quella informazione libera e pluralista che la nostra Costituzione pone a garanzia della partecipazione alla vita democratica''. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano scrive in un messaggio al IV Festival Internazionale del Giornalismo che si è aperto a Perugia.

Perugia 21 aprile - ''Pur nelle difficoltà di una crisi economica e finanziaria che ha pesanti ricadute nello stesso campo dell'editoria e della comunicazione, essenziali restano la qualità dell'impegno professionale, il rigore del lavoro quotidiano, la responsabilità nell'assicurare quella informazione libera e pluralista che la nostra Costituzione pone a garanzia della partecipazione alla vita democratica''. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano scrive in un messaggio al IV Festival Internazionale del Giornalismo che si è aperto a Perugia.

Il Presidente esprime il suo ''vivo apprezzamento per il contributo che l'iniziativa offre alla necessaria riflessione sulla crescente funzione che l'informazione, anche grazie ai nuovi strumenti tecnologici, va assumendo nelle moderne società''. Ma il messaggio di Napolitano giunge al festival nel giorno in cui partecipando ad uno dei convegni il segretario della Fnsi ha espresso grande preoccupazione per lo ''stato di

abbandono del settore'' da parte del governo con i pesanti tagli dei finanziamenti diretti ed indiretti ed ha parlato di ''situazione drammatica'' e di ''pluralismo dell'informazione a rischio in Italia''. Soltanto nell'ultimo anno - ha spiegato Franco Siddi - si sono persi 700 posti di lavoro. Occorre ''ricostruire un sistema delle regole'' per la ''professionalizzazione'' di tutti coloro che operano nei media.

È rischioso - ha detto il presidente della Fieg Carlo Malinconico, che farà il punto a Roma sullo stato del settore - abbandonare del tutto gli strumenti tradizionali ma ''siamo pronti alla sfida della innovazione. Tutto il settore ha bisogno di manutenzione. Non ci aspettiamo sussidi ma chiediamo alle istituzioni - ha aggiunto - un quadro globale, per una politica industriale chiara''.

L'allarme di Napolitano arriva anche nel giorno in cui parte una nuova offensiva dei giornalisti e delle associazioni contro l'abolizione delle tariffe postali a favore dell'editoria e contro la legge sulle intercettazioni telefoniche: provvedimenti che vengono considerati dai sindacati e non solo tasselli di una vera e propria strategia contro la libertà d'espressione partita con la soppressione del diritto soggettivo a ricevere i fondi pubblici per l'editoria. In questa occasione il presidente della Fnsi Roberto Natale, lanciando anche un appello alle più alte istituzioni, ha denunciato ''l'attacco frontale all'informazione''. Annunciando che il 28 aprile, ovvero nello stesso giorno in cui i giornalisti scenderanno in piazza contro il ddl intercettazioni ''si discuterà anche del ricorso alla Corte Europea''. (ANSA)

 

A FESTIVAL PERUGIA. SIDDI, PLURALISMO A RISCHIO

 

PERUGIA, 21 APRILE - Entro maggio verranno convocati ''gli stati generali sui problemi dell'informazione'' per ''una riforma strutturale condivisa con tutte le parti sociali''.

L'annuncio, all'apertura della quarta edizione del Festival internazionale del giornalismo, a Perugia, è arrivato da Elisa Grande, responsabile del dipartimento editoria e informazione della presidenza del Consiglio, che ha partecipato in rappresentanza del sottosegretario alla presidenza Paolo Bonaiuti.

Un confronto indispensabile per far fronte alle nuove sfide dei media, alle prese con la necessità di innovazioni tecnologiche in costante evoluzione e contemporaneamente con consistenti diminuzioni di ricavi per il calo delle vendite e degli introiti pubblicitari. Uno sviluppo che richiede di attingere a ricette antiche e sempre valide: autorevolezza, credibilità e qualità dell'informazione. Ne sono convinti i presidenti della Fieg Carlo Malinconico, dell'Inpgi, Andrea Camporese, e dell'ANSA, Giulio Anselmi, e il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, che a Perugia hanno parlato del 'futuro dei media' e delle 'sfide del cambiamento'.

Al Festival partecipano, fino a domenica, circa 300 giornalisti italiani e stranieri che si confronteranno in un centinaio di eventi, cercando la strada per affrontare una trasformazione epocale che allarga le frontiere del mondo della informazione e che richiede piu' ''flessibilità'' nei modelli di organizzazione, nell'ambito di una riforma strutturale del settore che non deve pero' trascurare il welfare degli addetti.

Da parte degli editori - ha detto Anselmi - c'è grande attenzione alla multimedialità, che però talvolta è vista come una sorta di ''feticcio'' in grado di risolvere tutti i problemi della informazione ''senza idee precise su che cosa sia''. I giornalisti invece - ha proseguito il presidente dell'ANSA - sono arroccati nella difesa di strutture, organizzazione e tutele ''del secolo scorso e ormai superate''.

In Italia poi c'è ''un sistema di pressione e mercanteggiamenti'' sui media da parte di ''poteri forti'' ed ''in generale di scarsa tolleranza'' da parte di tutte le forze politiche per cercare di orientare l'opinione pubblica. I giornalisti da ''cani da guardia della democrazia – ha proseguito Anselmi - rischiano di diventare cagnetti da salotto''.

Per il presidente dell'ANSA i media devono ''reagire'' perché per riacquistare lettori e pubblicità ''non bastano le tecnologie ma servono credibilità, autorevolezza e qualità''.

Il segretario della Fnsi ha espresso grande preoccupazione per lo ''stato di abbandono del settore'' da parte del governo con i pesanti tagli dei finanziamenti diretti ed indiretti ed ha parlato di ''situazione drammatica'' e di ''pluralismo dell'informazione a rischio in Italia''. Soltanto nell'ultimo anno - ha spiegato - si sono persi 700 posti di lavoro. Occorre ''ricostruire un sistema delle regole'' per la ''professionalizzazione'' di tutti coloro che operano nei media.

È rischioso - ha detto il presidente della Fieg - abbandonare del tutto gli strumenti tradizionali ma ''siamo pronti alla sfida della innovazione. Tutto il settore ha bisogno di manutenzione. Non ci aspettiamo sussidi ma chiediamo alle istituzioni - ha aggiunto - un quadro globale, per una politica industriale chiara''.

''Dobbiamo cercare ora - ha sottolineato il presidente dell'Inpgi - di costruire un sistema che funzioni alla fine della crisi poiché per altri 12-24 mesi ci aspettiamo l'espulsione di altre centinaia di lavoratori del settore''. La sfida del futuro - ha detto ancora - è la tutela dei giovani con la ''protezione'' di chi avrà un lavoro discontinuo e non dipendente. (ANSA)

 

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