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Editoria 04 Set 2009

Aie (Associazione Editori Italiani) contro Google Books: "Con il servizio Book Search viola la Convenzione di Berna"

 L'Associazione Editori italiani contro Google Books: l'Aie ha presentato oggi delle obiezioni alla Corte di New York, che sono contenute nel parere inviato alla Commissione europea per l'audizione del 7 settembre sul tema.  

 L'Associazione Editori italiani contro Google Books: l'Aie ha presentato oggi delle obiezioni alla Corte di New York, che sono contenute nel parere inviato alla Commissione europea per l'audizione del 7 settembre sul tema.  

 "Le obiezioni - spiega l'Aie in un comunicato - si riferiscono all'accordo transattivo per chiudere la class action tra Google e le associazioni di autori ed editori americani per il servizio Book Search, che coinvolge anche qualsiasi opera libraria italiana disponibile sul mercato Usa. Prevede che Google possa digitalizzare e vendere in diverse forme le opere fuori commercio a meno che gli autori o gli editori non dispongano diversamente registrandosi in un apposito Registro. 'Ciò  viola in più  parti la Convenzione di Berna sul diritto d'autore - si legge nel testo inviato alla Corte - che stabilisce il consenso preventivo per qualsiasi utilizzo delle opere e che la tutela prescinda da qualsiasi registrazione".    "Siamo di fronte ad un accordo privato che di fatto istituisce un regime speciale di gestione dei diritti a favore di una singola impresa - dice l'Aie -. E' senza precedenti, in quanto le eccezioni del diritto d'autore sono sempre stabilite invece dalla legge e a favore del pubblico, non di un singolo. Un regime di questo genere, porta rischi concreti di creazione di un monopolio nell'editoria elettronica libraria. Qualsiasi concorrente di Google, infatti, dovrà continuare a chiedere le dovute autorizzazioni. Chi potrà competere con il gigante di Mountain View, che già  può sfruttare le sinergie con il suo motore di ricerca per acquisire visibilità ?. In un'industria culturale il monopolio ha conseguenze non solo economiche. Una clausola dell'accordo - conclude l'Aie -, attribuisce a Google un potere totalmente discrezionale di escludere i libri non graditi. La prospettiva di un monopolio associata a un incondizionato potere censorio deve preoccupare non solo gli editori".(ANSA).

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