Ritirare i licenziamenti e aprire un tavolo con i sindacati per il rilancio della Dire. Sono queste le richieste che Federazione nazionale della Stampa italiana e Associazione Stampa Romana hanno presentato il 16 gennaio 2024 durante l'audizione in commissione Cultura della Camera, presieduta da Federico Mollicone, dedicata appunto alla delicata situazione che vive l'agenzia di stampa.
La Fnsi, rappresentata dalla segretaria generale Alessandra Costante e dal segretario aggiunto Matteo Naccari, e Stampa Romana, rappresentata dal segretario Stefano Ferrante, hanno affiancato il Comitato di redazione della Dire che nella relazione presentata da Alessandra Fabbretti ha ripercorso gli ultimi mesi di vertenza culminati nei licenziamenti e nei provvedimenti di sospensione comunicati ai dipendenti il 31 dicembre.
I sindacati hanno ribadito che quei licenziamenti (11 ad ora, dopo 3 reintegri) sono "immotivati e illegittimi", chiedendone il ritiro, e hanno spiegato che le sospensioni per altri 17 colleghi non hanno fondamenti giuridici e sono fuori da ogni regola. L'agenzia è alle prese con un fermo amministrativo da parte del ministero dell'Istruzione e un congelamento dei contributi per i servizi giornalisti resi a Palazzo Chigi: da qui la decisione dell'editore di sospendere i dipendenti che sono comunque sempre andati al lavoro.
Fnsi e Stampa Romana hanno ribadito che se l'azienda fosse stata disponibile al confronto si sarebbero potute trovare soluzioni alternative, che i giornalisti sono un valore per la qualità dell'informazione e che questi tagli incidono quindi sul prodotto che ora l'agenzia offre ai propri clienti. Inoltre depauperare un presidio giornalistico come questo significa colpire il pluralismo dell'informazione a danno di tutti i cittadini. Per questo, nel tavolo di confronto che ripartirà nei prossimi giorni, per i sindacati serve un'apertura da parte della proprietà: annulli i licenziamenti e discuta con i giornalisti sulle strategie per rilanciare la Dire.