Soddisfazione a meta' in casa Aeranti-Corallo, l'associazione delle televisioni e radio locali, per i contenuti della finanziaria relativi al settore
Il documento prevede infatti un incremento del contributo statale annuale per le imprese televisive e radiofoniche locali da 98,678 milioni di euro a 128,678 milioni di euro (un importo che per il 90% e' attribuito alle tv e per il restante 10% alla radiofonia). Ma prevede anche la riduzione delle provvidenze per l'editoria previste da precedenti disposizioni di legge per le televisioni, le radio locali e per i canali satellitari tematici trasmessi in chiaro. In particolare, viene prevista una riduzione del rimborso delle spese per l'abbonamento alle agenzie di informazione dall'80 al 60 per cento del relativo costo; la rimborsabilita' del 50 per cento di un solo canone di abbonamento a collegamenti di telecomunicazione per attivita' di interconnessione via satellite; la previsione, in caso di insufficienza delle risorse rispetto alle domande di provvidenze presentate, del riparto percentuale dei contributi. Per Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, l'aumento del contributo statale "evidenzia la sensibilita' del governo e, in particolare, del ministro delle comunicazioni Gentiloni, all'importanza del ruolo delle imprese televisive e radiofoniche locali, nel momento in cui le imprese stesse sono impegnate a realizzare investimenti per la transizione alle trasmissioni in tecnologia digitale". Al tempo stesso pero' ecco invece la preoccupazione per l'altro aspetto del decreto legge relativo alla finanziaria. Cosi', per il coordinatore di Aeranti-Corallo "i tagli operati relativamente alle provvidenze editoria costituiscono motivo di preoccupazione in quanto le stesse hanno contribuito negli anni allo sviluppo di una informazione di qualita' relativa alle problematiche del territorio da parte delle emittenti locali". L'associazione "auspica pertanto che le nuove norme in materia di provvidenze vengano ripensate in sede di conversione in legge del decreto, in quanto e' possibile pervenire al contenimento della spesa previsto dalla legge 248/2006 senza incidere sulle provvidenze spettanti all'emittenza locale e ai canali satellitari tematici trasmessi in chiaro". (AGI)