Una delegazione della Federazione nazionale della Stampa italiana e dell'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna composta dal presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti, dal componente della segreteria Mattia Motta e dal vicepresidente dell'Aser Giorgio Maria Leone si è recata a Reggio Emilia per ascoltare la lettura della sentenza nell'udienza conclusiva del processo Aemilia contro le infiltrazioni della 'ndrangheta al Nord.
«La sentenza di oggi – rilevano Fnsi e Aser – non ha potuto che riconoscere le infiltrazioni della cosca 'ndranghetista che si è radicata nel territorio emiliano con gravissime conseguenze sul tessuto economico-sociale e sul lavoro. È esattamente quello che hanno anticipato e scritto non pochi cronisti che, per queste ragioni, hanno persino dovuto subire una violenta campagna di aggressioni e di insulti, proprio come è accaduto a Roma nei confronti dei molti cronisti che hanno 'osato' anticipare Mafia Capitale».
Il Sindacato e l'Ordine dei giornalisti sono parte civile «perché – incalzano i rappresentanti dei giornalisti – il malaffare odia la libertà di informazione. Sarebbe meglio ascoltare e leggere gli articoli dei giornalisti, anziché minacciarli con le querele temerarie e le ingiurie dentro e fuori la rete. Fnsi e Aser sono venuti a Reggio Emilia per ringraziare i cronisti, l'associazione Libera, le cittadine e i cittadini che hanno seguito questo processo udienza per udienza e che non hanno mai smesso di contrastare mafie e corruzione».
Ora più che mai, concludono Giulietti, Motta e Leone, «sarà necessario che i media nazionali non spengano i riflettori su Reggio Emilia e sui focolai di infezione ancora aperti».