Il tribunale di Roma ha accolto il ricorso presentato dall'Associazione stampa romana contro la Rai per comportamento antisindacale per variazioni e cancellazioni di spazi d'informazione dai palinsesti prese ''senza alcuna comunicazione ai comitati di redazione né al comitato esecutivo dell'Usigrai'', in violazione dei ''diritti sindacali'' e del contratto, che al contrario prevedono quantomeno un confronto con le parti entro le 72 ore dalla messa in atto. Lo hanno annunciato oggi i segretari generali dell'Usigrai Carlo Verna e dell'Associazione Stampa Romana Paolo Butturini.
Tali variazioni di palinsesto, tra l'altro, hanno spiegato, ''hanno portato alla perdita di 80 minuti di produzione a settimana del Tg2, la cancellazione del Tg1 di mezza sera e l'abolizione di rubriche come Buongiorno Europa e Neapolis''.
La decisione del tribunale arriva dopo due scioperi dell'Usigrai e dopo il referendum interno che ha ''sfiduciato'' il direttore generale Mauro Masi con 1314 voti contro. Unica risposta all'esito del voto, hanno sottolineato dall'Usigrai, solo ''un biglietto di auguri di buone feste'' a doppia firma dello stesso Masi e del presidente Paolo Garimberti. (ANSA)
LA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA E L’USIGRAI COMUNICANO:
“In un colpo solo Masi va fuori registro due volte. Per attaccare l’Usigrai se la prende anche con la Fiom. Noi rispettiamo la Fiom e anche Marchionne, soggetti sociali ed intelligenze del Paese che oggi si contrappongono, le cui posizioni come giornalisti siamo chiamati a raccontare correttamente. Quello dei giornalisti, gli piaccia o no, è il sindacato unico e unitario che rappresenta tutti i colleghi e non solo una parte e se qualcuno si esclude dal confronto questo è solo Masi. Resta il fatto che il direttore della Rai non è né convincente, né credibile e neppure ha la forza muscolare di Marchionne, né è chiamato a operare in un contesto come quello Fiat. Detto questo, l’ineffabile – a questo punto- Mauro Masi dovrebbe interrogarsi sulle ragioni di una massiccia sfiducia, delegittimante per lui, sancita da un referendum con 1314 no al suo operato. E’ inutile anche che ripeta concetti inesistenti nei fatti, soprattutto se non risponde prima a una domanda: come fa a risanare un’ azienda che continua a perdere una causa dopo l’altra per violazione dei diritti contrattuali e di legge? Ed è proprio questo atteggiamento che il giudice del lavoro ha appena sanzionato”.
Sono basito per quel che viene fatto leggere in onda nei Tg e nei Gr, come replica aziendale al nostro comunicato sindacale.
CARLO VERNA: “QUEL CHE È DETTO NERO SU BIANCO DA UN GIUDICE NON PUÒ ESSERE INDICATO COME NON VERO. UN PROVVEDIMENTO DELLA MAGISTRATURA SI PUÒ SEMMAI IMPUGNARE”L'Usigrai sta mettendo a punto una richiesta formale di rettifica che invierà nelle prossime ore a tutti i direttori di testata Rai (ed in copia ad agenzie e quotidiani ), relativa all'affermazione della Rai secondo cui quanto sostiene il sindacato è completamente falso. Qui ci sono fatti e non opinioni. Nel provvedimento del giudice del Tribunale di Roma, Pucci che ha dichiarato antisindacale il comportamento della Rai si legge : "è sostanzialmente pacifico che in data 4/6/2010 il Direttore Generale in occasione di un incontro con i sindacati li rassicurava circa il rispetto delle procedure di informazione e consultazione in merito alle eventuali modifiche del palinsesto autunnale;emerge documentalmente che in data 10 giugno 2010 il consiglio di amministrazione "ascoltata la relazione del Direttore generale concernente la proposta di palinsesto delle reti e dei singoli canali, esaminata la documentazione presentata dallo stesso Dg deliberava di prendere atto dello schema di palinsesto per la stagione autunnale 2010 nei termini di cui alla documentazione presentata dallo stesso Dg... Non fu babbo Natale a determinare dunque il comportamento sanzionato, ma il capo azienda citato dal giudice quattro volte nello stesso periodo. E ancora si legge:"l'obbligo di informazione e consultazione avrebbe dovuto essere adempiuto ancor prima della seduta consiliare del 10 giugno allorquando il DG proponeva unilateralmente al consiglio lo schema di palinsesto”. È davvero incredibile la replica aziendale, dalla quale qualunque persona di buon senso e in primis i direttori di testata,anche in ossequio al principio ordinistico del rispetto della verità, deve dissociarsi.
È evidente che Masi costituisca un caso, non avendo più alcuna serenità per poter gestire il servizio pubblico radiotelevisivo. Ieri è stato capace in una sola dichiarazione di colpire l' Usigrai, la Fiom e la gente di Napoli, avendo tipizzato un atteggiamento con l’inaccettabile espressione “piccinerie vesuviane “.
Volendo offendere me, orgogliosamente napoletano ( sarà querelato, ho già dato mandato ad un legale proprio del prestigioso foro di Napoli ) tocca un'ampia comunità di persone, la cui autostima è stata ingiustamente provata dall’emergenza rifiuti, ma la cui storia è legata a quella di una raffinata capitale di un grande regno che ha, poi, dato i natali a ben tre presidenti della Repubblica.
Vi trasmetto per conoscenza in allegato la formale diffida inviata a tutti i direttori di testata sul " completamente falso " riferito dall'azienda al comunicato Usigrai.
RICHIESTA DI FORMALE RETTIFICA AI DIRETTORI DELLE TESTATE RAI TUTTE AI SENSI DELLA LEGGE SULLA STAMPA
Ai sensi della legge sulla stampa chiedo formalmente la rettifica della replica aziendale al comunicato Usigrai, da effettuarsi nella prima edizione utile ovvero nella prossima principale in cui i due comunicati saranno ritrasmessi.
L' affermazione secondo cui ciò che dice l' Usigrai sarebbe " completamente falso " è assolutamente priva di ogni fondamento, come potrete evincere dall'allegato provvedimento del Tribunale di Roma.
In particolare oltre al dispositivo di condanna della Rai nella parte motiva vi si legge:"è sostanzialmente pacifico che in data 4/6/2010 il Direttore Generale in occasione di un incontro con i sindacati li rassicurava circa il rispetto delle procedure di informazione e consultazione in merito alle eventuali modifiche del palinsesto autunnale;emerge documentalmente che in data 10 giugno 2010 il consiglio di amministrazione ascoltata la relazione del Direttore generale concernente la proposta di palinsesto delle reti e dei singoli canali, esaminata la documentazione presentata dallo stesso Dg deliberava di prendere atto dello schema di palinsesto per la stagione autunnale 2010 nei termini di cui alla documentazione presentata dallo stesso Dg... Non fu babbo Natale a determinare dunque il comportamento sanzionato, ma il capo azienda citato dal giudice quattro volte nello stesso periodo. E ancora si legge:"l'obbligo di informazione e consultazione avrebbe dovuto essere adempiuto ancor prima della seduta consiliare del 10 giugno allorquando il DG proponeva unilateralmente al consiglio lo schema di palinsesto”.
Questa è la verità processuale alla quale facciamo esplicito riferimento. Le possibili impugnative sono un' altra cosa.
È inimmaginabile e inaccettabile sentir dire che un soggetto rappresentativo della categoria dei giornalisti, sottoscrittore dei contratti che regolano anche il vostro lavoro faccia affermazioni "completamente false". E questo dovrebbe turbare anche Voi, siate o no iscritti all' Usigrai, in quanto ogni caso appartenenti allo stesso Ordine professionale, che sempre esige l'aderenza ad un principio di verità.
Certo che farete la migliore scelta professionale, saluto tutti distintamente.
Carlo Verna
(segretario nazionale Usigrai )
IL TESTO DELLA SENTENZA (formato pdf)
NOTA CONGIUNTA DEI CDR DI: TG1, TG2, TG3, GIORNALE RADIO, GR PARLAMENTO, RAINEWS, TELEVIDEO, RAI PARLAMENTO, RAI INTERNATIONAL, RAI SPORT, TGR
"Il tentativo del Direttore Generale della Rai di personalizzare lo scontro con il Segretario dell'Usigrai cadrà nel vuoto, a differenza delle iniziative del Sindacato unico e unitario dei giornalisti della Rai.
Il Dg sappia che la linea sindacale espressa dal Segretario ha il pieno sostegno dei Cdr e delle redazioni della Rai. Lo dimostrano i 1314 votanti al referendum sull'operato del Direttore generale, indetto all'unanimità dall'esecutivo Usigrai e con un solo voto contrario dell'Assemblea dei CdR della Rai. Il direttore generale alza la cortina fumogena personalizzando lo scontro per non entrare nel merito della scorrettezza del suo comportamento nei confronti dell'Usigrai e dei CdR della Rai , scorrettezza confermata dalla recente sentenza della magistratura, e delle sue scelte dissennate che hanno portato la Rai nella gravissima situazione in cui si trova oggi".
4 gennaio 2011