Una legge regionale strutturale sull'editoria, che superi la logica dei contributi a pioggia e che metta, al primo punto, la tutela dell'occupazione e la libertà di informazione. È la richiesta, unanime, arrivata dagli Stati generali dell'informazione che si sono svolti sabato 29 giugno 2024 a Pescara per volontà condivisa di Anci Abruzzo, Sindacato dei Giornalisti Abruzzesi e Ordine dei Giornalisti d'Abruzzo.
«Da tempo - rilevano gli organizzatori - il sistema dell'informazione sta vivendo una situazione di forte crisi, che rischia di minare il diritto-dovere dei cittadini ad essere informati e, dunque, la tenuta democratica del Paese. Questo è ancor più vero in Abruzzo, dove negli ultimi anni si è registrato un grave depauperamento del sistema informativo regionale, con la chiusura di redazioni e giornali, anche improvvise da un giorno all'altro, a cui si è accompagnato e si accompagna un precariato sempre più dilagante».
Una situazione a fronte della quale servono interventi di sistema, sia a livello regionale che nazionale. «La tenuta del sistema informativo è dirimente per la difesa dei principi democratici del Paese e, oggi più che mai, è necessaria una presa di coscienza della gravità della situazione e della necessità di porvi rimedio», è uno dei concetti rimarcati nel corso dei lavori.
La professione giornalistica, in particolare, soprattutto negli ultimi anni, ha affrontato profondi mutamenti legati a numerosi fattori. Mutamenti cui le aziende editoriali hanno risposto prevalentemente con tagli e chiusure e che, insieme all'intelligenza artificiale, se non adeguatamente governati, rischiano per il prossimo futuro di avere effetti ancor più negativi di quanto accaduto fino ad oggi. Questo, sia in termini occupazionali che rispetto alla qualità e alla correttezza dell'informazione. Informazione che può essere garantita solo riconoscendo il ruolo dei giornalisti, garantendo la pluralità delle fonti informative e la loro libertà da ogni condizionamento.
Nei prossimi giorni le istanze emerse nel corso degli Stati generali dell'Informazione confluiranno in un documento condiviso, che Anci Abruzzo, Sindacato dei giornalisti e Ordine regionali sottoporranno alle istituzioni per avviare un percorso condiviso che porti alla redazione di una legge strutturale di sistema.
«Con gli Stati generali dell'informazione, oltre a riflettere tutti insieme sulle possibili soluzioni alla crisi che attanaglia il settore - ha sottolineato il segretario del Sindacato Giornalisti Abruzzesi, Ezio Cerasi - abbiamo lanciato una mobilitazione generale per richiedere anche una legge regionale sull'editoria, che oggi manca. Certo è solo uno degli elementi di discussione, ma è particolarmente importante. Quella che serve è una legge strutturale, che coinvolga a 360 gradi tutte le problematiche dell'informazione in questa regione, anche riguardo alla perdita delle edicole nelle aree interne. Una legge che sostenga chi applica le regole e non i moltiplicatori di precariato».
Il segretario aggiunto vicario della Fnsi, Domenico Affinito, ha ribadito: «Il giornalismo professionale è un bene pubblico e un presidio della democrazia, messo in crisi da un mercato senza più regole. È come la cardioaspirina: va preso tutti i giorni, ha un costo, ma se non ci fosse il rischio di trombosi sarebbe altissimo. Chiediamo alla politica, a tutti i livelli, di aprire tavoli di confronto con giornalisti ed editori per studiare le misure necessarie per salvaguardare il settore».