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Editoria 26 Nov 2008

A gennaio nascerà la nuova "Opinione". Il direttore Diaconale: "Saremo la coscienza critica di chi governa. Staremo sul mercato senza i contributi statali"

Con il nuovo anno arrivera' anche la nuova 'Opinione', storica testata di matrice liberale trasformata da settimanale in quotidiano dal suo direttore Arturo Diaconale nel 1993. E' il terzo ciclo della testata, dopo l'epopea cavouriana con la nascita del giornale nel 1847 e la lunga fase repubblicana prima dell'approdo nella seconda Repubblica. Un ciclo che vede protagonista il nuovo editore, Antonio Caltagirone, l'ideatore del progetto editoriale 'Pagine utili'

Con il nuovo anno arrivera' anche la nuova 'Opinione', storica testata di matrice liberale trasformata da settimanale in quotidiano dal suo direttore Arturo Diaconale nel 1993. E' il terzo ciclo della testata, dopo l'epopea cavouriana con la nascita del giornale nel 1847 e la lunga fase repubblicana prima dell'approdo nella seconda Repubblica. Un ciclo che vede protagonista il nuovo editore, Antonio Caltagirone, l'ideatore del progetto editoriale 'Pagine utili'

"Il quotidiano -ha detto Caltagirone nella conferenza stampa di presentazione del progetto- rimarra' libero e indipendente, ma ci sara' un cambio di linea editoriale, perche' L'Opinione sara' la coscienza critica di chi governa e di chi fa opposizione democraticamente". Il piano di rilancio prevede il rafforzamento dell'edizione nazionale e il potenziamento delle pagine locali "per farle diventare -ha detto Diaconale- utili canali di comunicazione delle istanze del tessuto produttivo sano e dei cittadini verso il vertice politico del Paese". Nuova veste anche per il sito internet, nell'ambito del progetto 'Citta' d'Opinione' che prevede la creazione di miniredazioni su tutto il territorio e il potenziamento del mensile 'Lobbies', con un impulso all'interattivita' e interviste filmate dal mondo della politica e dell'imprenditoria. E, in prospettiva, ancora una sfida: "quella di restare sul mercato -ha spiegato Diaconale- senza il condizionamento dei contributi statali all'editoria". (Adnkronos)

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