CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Osservatorio sui media 15 Nov 2013

316 giornalisti minacciati nel 2013, drammatica piaga Grasso: vulnus a democrazia. Boldrini: forte disagio nel Paese

Ventisei giornalisti uccisi negli ultimi 50 anni, 11 in Italia e 15 all'estero. Oltre 1400 vittime di minacce, intimidazioni e abusi negli ultimi sei anni, nell'anno in corso si è già a quota 316. Ed è solo la punta dell'Iceberg: si calcola che il numero sia dieci volte superiore, perché tanti giornalisti non denunciano per paura o per sfiducia nella capacità di reazione della comunità. Sono i dati emersi nel convegno ''La libertà di informazione che vorremmo, quella che abbiamo e quella che rischiamo di non avere'', organizzato al Senato da Ossigeno per l'Informazione e Open Media Coalition.

Ventisei giornalisti uccisi negli ultimi 50 anni, 11 in Italia e 15 all'estero. Oltre 1400 vittime di minacce, intimidazioni e abusi negli ultimi sei anni, nell'anno in corso si è già a quota 316. Ed è solo la punta dell'Iceberg: si calcola che il numero sia dieci volte superiore, perché tanti giornalisti non denunciano per paura o per sfiducia nella capacità di reazione della comunità. Sono i dati emersi nel convegno ''La libertà di informazione che vorremmo, quella che abbiamo e quella che rischiamo di non avere'', organizzato al Senato da Ossigeno per l'Informazione e Open Media Coalition.

''Intimidire un giornalista, e in Italia sono tanti i giornalisti minacciati, è un vulnus per la libertà d'informazione'', ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso. ''L'Italia occupa nelle graduatorie internazionali sulla libertà di informazione una posizione poco lusinghiera - gli ha fatto eco il presidente della Camera, Laura Boldrini -. Spero che anche iniziative come questa di oggi ci aiutino a sentire più forte il disagio di una tale collocazione''. ''È assurdo - ha aggiunto Frank La Rue, Special Rapporteur Onu per la tutela della libertà di informazione - che decenni dopo la dichiarazione dei diritti dell'uomo ci sia ancora la necessità di dare le scorte ai giornalisti, è un fatto grave. La stato de intervenire, creando un meccanismo di protezione della stampa''.
''È una piaga di cui si parla poco e questo è preoccupante. Il rischio - ha spiegato il direttore di Ossigeno, Alberto Spampinato - è l'assuefazione. Non ci mobilitiamo più come abbiamo fatto in passato e come dovremmo''.
L'incontro è stato occasione per ascoltare la testimonianza di alcuni giornalisti nel mirino della criminalità come Lirio Abbate, Marilù Mastrogiovanni e Luigi Centore, ma anche per fare il punto sulla norme che regolano il settore e su temi caldi come il diritto all'oblio e il diritto d'autore.
Parlando della legge sulla diffamazione approvata alla Camera e ora al Senato, Grasso ha espresso soddisfazione per l'abolizione del carcere per i giornalisti e ha auspicato altri elementi di novità come l'introduzione di ''una sanzione pecuniaria proporzionale alla richiesta risarcitoria infondata per tutte le azioni temerarie''. Quindi un riferimento alla necessità di tutelare i diritti su Internet. ''Condivido la preoccupazione di chi teme limitazioni alla libertà di espressione, ma questo - ha affermato - non deve impedire ad uno Stato di difendere i propri cittadini da insulti o minacce''.
Una posizione condivisa dal presidente della Camera, Laura Boldrini, secondo cui è necessario difendere la privacy in rete.
''I social media - ha detto - non devono mai trasformarsi in un territorio di rapina, dove le informazioni che riguardano le singole persone diventano, senza alcun consenso preventivo, proprietà di qualcuno interessato a realizzare profitti''.
Boldrini ha quindi auspicato un intervento legislativo sul diritto d'autore: ''Spero che in un tempo ragionevole possa venire dai diversi gruppi politici una risposta all'esigenza di aggiornare la normativa tenendo insieme diritti ed interessi''.
Sul diritto all'oblio è intervenuto il garante per la Privacy, Antonello Soro. ''La rete non può essere luogo dell'oblio dei diritti - ha sostenuto -. Nello spazio digitale la rappresentazione che si ha di sé dipende solo in parte dall'individuo, per il resto è determinata da altri. L'obiettivo è ricongiungere l'identità digitale con quella reale. Stiamo cercando un punto di equilibrio, da un lato sottraendo informazioni ai motori di ricerca, dall'altro facendo aggiornare le informazioni con dati rilevanti successivi. Abbiamo anche avviato con l'Ordine dei giornalisti un percorso di aggiornamento del codice deontologico, che è predigitale, ed è probabile che si arrivi ad una codificazione puntale di quello che oggi possiamo fare''.  (di Michele Cassano) (ROMA, 14 NOVEMBRE - ANSA)

GIOVANNI ROSSI (FNSI):  STOP A PAROLE DI CIRCOSTANZA, BISOGNA FARE DI PIÙ

"La situazione è tale - ha sostenuto il Presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Giovanni Rossi - che non ci bastano più parole di circostanza e di solidarietà formale da parte delle istituzioni dello Stato, bisogna fare di più nel rispetto della libertà di stampa e del diritto dei cittadini ad essere informati da un sistema dei media che non sia sotto ricatto. I temi al centro di questo convegno richiedono una legislazione seria, frutto di un confronto approfondito con gli organismi rappresentativi delle categorie interessate, con i movimenti dei cittadini, con le forze politiche e sindacali. Occorre una buona legge sulla diffamazione (ora all'esame del Senato), sullo statuto dell'impresa editoriale collegata ad una norma efficacie sul conflitto d'interessi. Occorre dare seguito alle norme sull'equo compenso giornalistico. Abbiamo bisogno di normative che abbiano al centro la libertà dell'informazione e, soprattutto (è questione prioritaria) la tutela dei diritti dei cittadini utenti".

GIORNALISTI: GRASSO, INTIMIDAZIONI A CRONISTI VULNUS A LIBERTÀ

"Intimidire un giornalista, e in Italia sono tanti i giornalisti minacciati, è un vulnus per la libertà d'informazione e per il diritto dei cittadini di essere informati". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo al Convegno sul tema "La libertà d'informazione che vorremmo, quella che abbiamo e quella che rischiamo di non avere" promosso dall'associazione "Ossigeno per l'informazione". "Seguo da sempre - aggiunge Grasso - le attività, i report e i dossier che 'Ossigeno per l'informazione' pubblica gratuitamente sul sito sui giornalisti minacciati, sotto scorta e sulle notizie oscurate con la violenza, e nei giorni scorsi appena ho saputo delle nuove e pesanti minacce per Lirio Abbate, che conosco e stimo sin dagli anni in cui era un giovane cronista dell'Ansa a Palermo, l'ho chiamato per esprimergli tutta la mia vicinanza e solidarietà". (ROMA, 14 NOVEMBRE - ANSA)

INTERNET: GRASSO,SERVE USO CHE TUTELI DIRITTI DELLA PERSONA

"Sulle caratteristiche del modello più adatto a governare il Web il dibattito è ancora aperto, ma il mio auspicio è che tale dibattito sia foriero di soluzioni in grado di garantire al più presto un'efficace ed appropriata tutela dei diritti fondamentali, capaci di assicurare, alla luce di tutte le evoluzioni della Rete, una promozione opportuna dello sviluppo della persona sotto ogni aspetto della sua esistenza, nell'ambito di un più ampio strumento giuridico universale, idoneo a sostenere i fondamentali principi di libertà nell'uso della Rete". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, al convegno sulla libertà di informazione, promosso al Senato dall'associazione ''Ossigeno per l'informazione''.
"Conosco - ha precisato Grasso - l'obiezione di fondo: spesso in passato tentativi di affrontare l'argomento sono stati affossati da, per usare un linguaggio informatico, trojan legislativi inseriti ad arte per imbavagliare la rete. Dobbiamo stare attenti, vigilare che non accada, ma non abbandonare per questa paura l'idea di fare dei passi avanti per sfruttare al meglio le potenzialità della Rete prevenendone i rischi peggiori". (ROMA, 14 NOVEMBRE - ANSA)

DIFFAMAZIONE: GRASSO, BENE NO CARCERE,ORA AGIRE SULLE QUERELE
DDL LICENZIATO DA CAMERA È ASSEGNATO A COMMISSIONE GIUSTIZIA

"Alcuni elementi di novità introdotti dal disegno di legge sulla diffamazione, primo fra tutti l'abolizione del carcere per i giornalisti, possono essere salutati con grande soddisfazione dalla comunità internazionale e nazionale". Lo dice il presidente del Senato Pietro Grasso al convegno 'La libertà d'informazione che vorremmo, quella che abbiamo e quella che rischiamo di non avere' promosso dall' associazione Ossigeno per l'informazione.  
Il ddl è appena approdato in Senato e Grasso sostiene che "altri elementi di novità potranno essere introdotti, con particolare attenzione al tema delle querele che vengono usate come arma di dissuasione per chi intende proseguire nel lavoro di indagine e di approfondimento giornalistico''. ''Credo, ma è solo una posizione personale, che si possa ragionare meglio - osserva Grasso - su una sanzione pecuniaria proporzionale alla richiesta risarcitoria infondata per tutte le azioni temerarie".
"Contemporaneamente - conclude il presidente del Senato - occorrerà riflettere bene anche su un completo diritto di rettifica. Sono certo che il dibattito in Commissione e in Assemblea consentirà di trovare il giusto equilibrio tra diritti e doveri di lealtà e correttezza". (ROMA, 14 NOVEMBRE - ANSA)

GRASSO, LIBERTÀ D'INFORMARE VA BILANCIATA CON ALTRI DIRITTI

"La libertà d'informazione costituisce il nucleo delle libertà civili, il presupposto per l'esercizio di ogni altra libertà costituzionalmente riconosciuta, ma come tutti i diritti, non può mai essere considerata assoluta, deve essere ponderata, contestualizzata e bilanciata con gli altri valori costituzionali". Lo dice il presidente del Senato, Piero Grasso al convegno sul "Dialogo sulla libertà di informazione", promosso dall'associazione "Ossigeno per l'informazione" a cui partecipa anche la presidente della Camera Laura Boldrini.
"L'ordinamento italiano - ricorda il presidente del Senato - trova nell'articolo 21 della Costituzione il punto centrale del sistema normativo sulla comunicazione sociale mediante l'affermazione, di ordine generale, per cui 'tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto, ed ogni altro mezzo di diffusione'''. ''Secondo quanto riconosciuto dalla Dichiarazione Universale e dalla Convenzione Europea per i diritti dell'uomo, la libertà d'informare - sottolinea Grasso - significa ricercare liberamente, liberamente diffondere idee e opinioni, liberamente criticare, ma anche assumersi le responsabilità della comunicazione, riconoscere gli effetti di quanto si comunica, rispettare le persone che mediante la comunicazione si raggiungono e si coinvolgono".
A questo punto Grasso accenna al ''diritto alla riservatezza, alla reputazione e all'oblio'' come diritti che vanno considerati quando si difende la libertà d' informazione.
"Fino a che punto - si chiede il presidente del Senato – è possibile narrare o divulgare fatti concernenti un determinato individuo, chiunque esso sia? Esiste un limite all'interesse della collettività a conoscere certi eventi? C'è un confine tra diritto di cronaca e vita privata?''. ''Sono questi – osserva Grasso - gli interrogativi su cui quotidianamente siamo tutti chiamati a confrontarci, ciascuno per il proprio ruolo nella società".
 "In Rete inoltre - avverte Grasso - il controllo delle informazioni diventa enormemente più difficoltoso in termini di capacità di controllare la qualità e l'attendibilità dei dati pubblicati e crescono esponenzialmente i rischi di diffamazione''. ''Capisco e condivido la preoccupazione di chi vede nelle 'regole da mettere alla Rete' la paura che tali vincoli siano usati per limitare la libertà di espressione e di opinione politica,  ma questo - conclude Grasso - non deve impedire ad uno Stato di difendere i propri cittadini dall'insulto, dalla diffamazione, dal razzismo o dalle minacce''. (ROMA, 14 NOVEMBRE - ANSA)

DIFFAMAZIONE: GRASSO, BENE STOP CARCERE PER GIORNALISTI, RIFLETTERE SU QUERELE
MINACCIARE I CRONISTI È VULNUS A DEMOCRAZIA

"Intimidire un giornalista, e in Italia sono tanti i giornalisti minacciati, è un vulnus per la libertà d'informazione e per il diritto dei cittadini di essere informati". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, intervenendo al "Dialogo sull'informazione" organizzato da 'Ossigeno per l'Informazione' e 'Open Media coalition' a palazzo Giustiniani.
"Lo scorso 17 ottobre -ha ricordato- la Camera ha approvato il disegno di legge che modifica la legge dell'8 febbraio 1948, n. 47, alcodice penale e al codice di procedura penale in materia di diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del querelante. Il ddl mi è stato trasmesso dalla collega Boldrini ed è assegnato alla commissione Giustizia, dove a breve inizierà l'esame. Alcuni elementi di novità introdotti, primo fra tutti l'abolizione del carcere per i giornalisti, possono essere salutati con grande soddisfazione dalla comunità internazionale e nazionale".
"Altri potranno essere introdotti qui in Senato, con particolare attenzione al tema delle querele che vengono usate come arma di dissuasione a proseguire nel lavoro di indagine e di approfondimento giornalistico. Credo, ma è solo una posizione personale, che si possa ragionare meglio su una sanzione pecuniaria proporzionale alla richiesta risarcitoria infondata per tutte le azioni temerarie. Contemporaneamente occorrerà riflettere bene anche su un completo diritto di rettifica. Sono certo che il dibattito in Commissione e in
Assemblea consentirà di trovare il giusto equilibrio tra diritti e doveri di lealtà e correttezza".
Grasso ha ricordato che "la riforma della disciplina sulla diffamazione, le nuove regole per la tutela del diritto d'autore on line e i recenti orientamenti in materia di diritto all'oblio sono solo alcuni dei temi che stanno rivoluzionando il mondo dell'informazione e che animeranno il dibattito odierno". Si tratta, inoltre, di capire "se i cambiamenti in atto sono idonei a garantire maggiore libertà d'informazione e anche a promuovere questodiritto fondamentale nella rete, con la consapevolezza che all'universo di Internet non è auspicabile applicare tout court le stesse norme che regolano la carta stampata se non alle testate registrate, come opportunamente prevede il ddl".
"La libertà di informazione -ha avvertito Grasso- come tutti i diritti, non può mai essere considerata assoluta. Deve essere ponderata, contestualizzata e bilanciata con gli altri valori costituzionali. Penso in particolare al diritto alla riservatezza, alla reputazione e all'oblio. Fino a che punto è possibile narrare o divulgare fatti concernenti un determinato individuo, chiunque esso sia? Esiste un limite all'interesse della collettività a conoscere certi eventi? C'è un confine tra diritto di cronaca e vita privata? Sono questi gli interrogativi su cui quotidianamente siamo tutti chiamati a confrontarci, ciascuno per il proprio ruolo nella società".
Il presidente del Senato ha auspicato la fine dei "paradisi virtuali": "Nella mia esperienza passata da Procuratore nazionale antimafia -ha detto- ho più volte provato la frustrazione di veder bloccate indagini importanti e ribadito quanto sia necessario procedere con accordi internazionali per facilitare, in caso di reati acclarati, l'individuazione dei responsabili. Deve valere per Internet quanto vale, ad esempio, per il mondo finanziario: come siamo chiamati a contrastare i 'paradisi fiscali' e il segreto bancario, in caso di reati economici, dobbiamo contrastare i 'paradisi virtuali' dove risiedono server che non consentono, o rendono estremamente difficile, la rintracciabilità di chi ha commesso crimini perseguibili dal  nostro ordinamento". (ROMA, 14 NOVEMBRE - ADNKRONOS)

DIFFAMAZIONE: GRASSO, SODDISFAZIONE PER NO CARCERE A GIORNALISTI

Il disegno di legge in materia di diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del querelante, trasmesso dalla presidente della Camera Laura Boldrini, "è assegnato alla Commissione Giustizia, dove a breve inizierà l'esame".
Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo al convegno  "Dialogo sulla libertà di informazione", promosso dalle Associazioni "Ossigeno per l'informazione", "Open media coalition" e "Altroconsumo", "Alcuni elementi di novità introdotti, primo fra tutti l'abolizione del carcere per i giornalisti, possono essere salutati con grande soddisfazione dalla comunità internazionale e nazionale", ha aggiunto.
Altri elementi, ha osservato ancora la seconda carica dello Stato, "potranno essere introdotti qui in Senato, con particolare attenzione al tema delle querele che vengono usate come arma di dissuasione a proseguire nel lavoro di indagine e di approfondimento giornalistico".
"Credo, ma è solo una posizione personale, che si possa ragionare meglio su una sanzione pecuniaria proporzionale alla richiesta risarcitoria infondata per tutte le azioni temerarie. Contemporaneamente occorrerà riflettere bene anche su un completo diritto di rettifica - ha osservato - Sono certo che il dibattito in Commissione e in Assemblea consentirà di trovare il giusto equilibrio tra diritti e doveri di lealtà e correttezza".
"La riforma della disciplina sulla diffamazione, le nuove regole per la tutela del diritto d'autore on line e i recenti orientamenti in materia di diritto all'oblio sono solo alcuni dei temi che stanno rivoluzionando il mondo dell'informazione", ha detto ancora il presidente del Senato. (ROMA, 14 NOVEMBRE - AGI)

INFORMAZIONE: GRASSO, BILANCIARE LIBERTÀ CON ALTRI VALORI CARTA

"La libertà d'informazione costituisce il nucleo delle libertà civili, il presupposto per l'esercizio di ogni altra libertà costituzionalmente riconosciuta". Lo ha detto il presidente del Senato, al convegno "Dialogo sulla libertà di informazione", promosso dalle Associazioni "Ossigeno per l'informazione", "Open media coalition" e "Altroconsumo".
"Come è noto, l'ordinamento italiano trova nell'articolo 21 della Costituzione il punto centrale del sistema normativo sulla comunicazione sociale mediante l'affermazione, di ordine generale, per cui 'tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto, ed ogni altro mezzo di diffusione' - ha osservato - Secondo quanto riconosciuto dalla Dichiarazione Universale e dalla Convenzione Europea per i diritti dell'uomo, la libertà d'informare significa ricercare liberamente, liberamente diffondere idee e opinioni, liberamente criticare, ma anche assumersi le responsabilità della comunicazione, riconoscere gli effetti di quanto si comunica, rispettare le persone che mediante la comunicazione si raggiungono e si coinvolgono".
"La libertà di informazione, come tutti i diritti, non può mai essere considerata assoluta - ha proseguito Grasso - Deve essere ponderata, contestualizzata e bilanciata con gli altri valori costituzionali".
"Penso in particolare al diritto alla riservatezza, alla reputazione e all'oblio", ha spiegato il presidente del Senato.
"Fino a che punto è possibile narrare o divulgare fatti concernenti un determinato individuo, chiunque esso sia? Esiste un limite all'interesse della collettività a conoscere certi eventi? C'è un confine tra diritto di cronaca e vita privata? Sono questi gli interrogativi su cui quotidianamente siamo tutti chiamati a confrontarci, ciascuno per il proprio ruolo nella società", ha aggiunto.
"In Rete inoltre il controllo delle informazioni diventa enormemente più difficoltoso in termini di capacità di controllare la qualità e l'attendibilità dei dati pubblicati e crescono esponenzialmente i rischi di diffamazione. Capisco e condivido la preoccupazione di chi vede nelle 'regole da mettere alla Rete' la paura che tali vincoli siano usati per limitare la libertà di espressione e di opinione politica,  ma questo non deve impedire ad uno Stato di difendere i propri cittadini dall'insulto, dalla diffamazione, dal razzismo o dalle minacce", ha osservato ancora. (ROMA, 14 NOVEMBRE - AGI)

INFORMAZIONE: BOLDRINI, DISAGIO PER POSIZIONE ITALIA NEL MONDO
C'È ANCHE UN RATING DELLA DEMOCRAZIA CHE CI DEVE PREOCCUPARE

''L'Italia occupa nelle graduatorie internazionali sulla libertà di informazione una posizione poco lusinghiera. Ci troviamo nella stessa fascia di classifica di nazioni che hanno tradizioni democratiche ben meno solide delle nostre''. Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, al Convegno sul tema "La libertà d'informazione che vorremmo, quella che abbiamo e quella che rischiamo di non avere", promosso dall' associazione ''Ossigeno per l'informazione''.
 ''Spero che anche iniziative come questa di oggi ci aiutino a sentire più forte il disagio di una tale collocazione'' ha aggiunto Boldrini  che ha invitato a ''preoccuparsi per quei giudizi, per l'immagine internazionale dell'Italia, allo stesso modo in cui giustamente ci preoccupiamo per i giudizi delle agenzie internazionali di rating''.
 ''C'è un rating della democrazia che merita tutta la nostra attenzione, se vogliamo  che non siano solo i criteri dettati dalla finanza a governare l'Italia e l'Europa'' ha sostenuto la presidente della Camera che ha elencato alcune storture: ''Il tema della proprietà e dei controlli sui media, il tema cioè dell'insufficiente pluralismo, delle concentrazioni tra potere economico, politico e mediatico; le diverse forme di conflitti di interesse che minano l'autonomia e l'autorevolezza dell'informazione; l'indipendenza del servizio pubblico dal potere politico". (ROMA, 14 NOVEMBRE - ANSA)     

INFORMAZIONE: BOLDRINI, ITALIA OCCUPA POSIZIONE POCO LUSINGHIERA

L'Italia occupa nelle graduatorie internazionali sulla libertà di informazione - dal rapporto di Reporter sans Frontières, a quello di Freedom House, alle risoluzioni del Parlamento Europeo - una posizione poco lusinghiera. Ci troviamo nella stessa fascia di classifica di nazioni che hanno tradizioni democratiche ben meno solide delle nostre. Spero che anche iniziative come questa di oggi ci aiutino a sentire più forte il disagio di una tale collocazione". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenendo al Convegno sul tema "La libertà d'informazione che vorremmo, quella che abbiamo e quella che rischiamo di non avere". "Vorrei - ha aggiunto - che ci preoccupassimo per quei giudizi, per l'immagine internazionale dell'Italia, allo stesso modo in cui giustamente ci preoccupiamo per i giudizi delle agenzie internazionali di rating - ha proseguito la Boldrini -. C'è un rating della democrazia che merita tutta la nostra attenzione, se vogliamo che non siano solo i criteri dettati dalla finanza a governare l'Italia e l'Europa. Le questioni che portano in Italia lo Special Rapporteur sono nodi vecchi e nuovi. Il tema della proprietà e dei controlli sui media: il tema cioè dell'insufficiente pluralismo, delle concentrazioni tra potere economico, politico e mediatico; le diverse forme di conflitti di interesse che minano l'autonomia e l'autorevolezza dell'informazione; l'indipendenza del servizio pubblico dal potere politico".
"Come presidente della Camera, auspico che questa legislatura avviata da pochi mesi sappia trovare le forme per ragionare e agire su problemi che attengono ad un diritto fondamentale dei cittadini, il diritto a conoscere e a partecipare consapevolmente alla vita pubblica – ha sottolineato Boldrini -. Su un altro tema tra quelli oggetto dell'attenzione internazionale posso invece portare qui un primo risultato già conseguito, per la parte di competenza della Camera dei deputati: il disegno di legge approvato a metà ottobre che riforma la legge sulla diffamazione a mezzo stampa. Ora sarà il Senato, nella sua autonomia, a proseguirne l'esame. So che restano punti controversi, ma un elemento almeno mi sento di sottolineare come certamente positivo nel testo licenziato da Montecitorio: la cancellazione della previsione del carcere per i giornalisti. Era una delle più vistose anomalie, agli occhi degli organismi internazionali, e a questa anomalia il legislatore italiano sta finalmente ponendo rimedio. Non sembra invece attenuarsi, purtroppo, un'altra delle caratteristiche per le quali la nostra informazione è considerata meno libera che altrove. Parlo delle minacce che arrivano ai giornalisti, in particolare le minacce delle criminalità organizzata, attestate con scrupolosa puntualità dall'osservatorio di Ossigeno per l'Informazione. Colgo l'occasione per esprimere la più sentita solidarietà a tutti i giornalisti minacciati, all'informazione animata da straordinario coraggio civile, spesso esercitata persino in condizioni di estrema precarietà contrattuale. Un giornalismo che è un fattore essenziale per combattere l'inaccettabile rassegnazione a convivere con la mafie, a vivere in un Paese dove la criminalità organizzata talvolta governa le curve degli stadi e condanna a morte biologica i territori - ha aggiunto la Boldrini -. Avremo l'occasione, nei prossimi giorni, per tornare a rendere il giusto omaggio a questo tipo di informazione, quando la Mehari di Giancarlo Siani - il giovane giornalista ucciso dalla camorra nel 1985 - sosterà nella piazza di Montecitorio durante il suo viaggio per la libertà di stampa, in memoria di tutti i giornalisti uccisi".
"Internet - ha detto il presidente della Camera - è il più grande spazio pubblico mai esistito.
È una occasione senza precedenti di conoscenza, di informazione, di esercizio di diritti civili e politici. Ma, come in ogni spazio pubblico, anche in questo si esercita un conflitto tra diritti delle persone e poteri che si organizzano. I fatti di queste settimane dimostrano quanto siano vulnerabili, anche grazie alle nuove tecnologie, i dati personali dei cittadini e perfino quelli di importanti personalità di governo e istituzionali - ha proseguito -. Noi cittadini italiani ed europei dovremmo essere molto sensibili a questo argomento, perché il diritto alla protezione dei dati personali è scritto tra i principi fondamentali sia della Costituzione italiana che della Carta dei diritti dell'Unione Europea. Ma le rivelazioni di queste settimane portano con sé un altro tema, oltre quello dell'acquisizione di dati personali da parte di agenzie investigative pubbliche: quello dell'uso degli stessi dati a fini commerciali da parte di colossi della pubblicità collegati in vario modo con i social media. Io stessa uso i social media e ne apprezzo il grande valore comunicativo. E proprio da amica di Facebook e Twitter vorrei che dei social media venisse preservato il carattere di spazio di libera comunicazione, di conoscenza, di dialogo senza filtri. Quello - per intenderci - che mette in grado tanti ragazzi in diverse parti del mondo di unirsi e battersi per la libertà; oppure che, più semplicemente, permette a centinaia di milioni di giovani e meno giovani di conoscersi e condividere la propria vita. Per questo non devono mai trasformarsi in un territorio di rapina, dove le informazioni che riguardano le singole persone diventano, senza alcun consenso preventivo, proprietà di qualcuno interessato soltanto a realizzare profitti. La difesa dei diritti delle persone va esercitata in ogni spazio pubblico: oggi anche sulla Rete. Difendere il diritto alla privacy significa anche difendere la dignità delle persone da atteggiamenti discriminatori, da minacce, dal "cyberbullismo" di cui spesso ci parlano le cronache. Proprio perché considero preziosa la libertà d'espressione che la rete garantisce, penso che i nostri ragazzi debbano essere ascoltati, quando - ha concluso - ci dicono che tra i loro timori più grandi c'è quello di essere dileggiati via web". (ROMA, 14 NOVEMBRE - AGI)

EDITORIA: BOLDRINI, RISOLVERE PROBLEMI PLURALISMO E CONFLITTI INTERESSE

"Come presidente della Camera, auspico che questa legislatura avviata da pochi mesi sappia trovare le forme per ragionare e agire su problemi che attengono ad un diritto fondamentale dei cittadini, il diritto a conoscere e a partecipare consapevolmente alla vita pubblica". Lo ha affermato la presidente della Camera Laura Boldrini, intervenendo al convegno ''La libertà di informazione che vorremmo, quella che abbiamo e quella che rischiamo di non avere'', presente Frank La Rue, lo ''Special Rapporteur'' Onu sulla libertà di espressione che questa settimana è in visita ufficiale nel nostro Paese.
"C'è un rating della democrazia -ha detto ancora la terza carica dello Stato- che merita tutta la nostra attenzione, se vogliamo che non siano solo i criteri dettati dalla finanza a governare l'Italia e l'Europa. Le questioni che portano in Italia lo Special Rapporteur sono nodi vecchi e nuovi. Il tema della proprietà e dei controlli sui media: il tema cioè dell'insufficiente pluralismo, delle concentrazioni tra potere economico, politico e mediatico; le diverse forme di conflitti di interesse che minano l'autonomia e l'autorevolezza dell'informazione; l'indipendenza del servizio pubblico dal potere politico". (ROMA, 14 NOVEMBRE - ADNKRONOS)    

EDITORIA: BOLDRINI, TROVARE SOLUZIONE PER DIRITTO D'AUTORE ON LINE

"Su un tema delicato, il diritto d'autore on line, auspico che il legislatore, noi parlamentari, sappiamo fare la nostra parte. So quanto animato sia il dibattito, ma spero che in un tempo ragionevole e ravvicinato possa venire dai diversi gruppi politici -alcuni dei quali hanno già presentato proposte- una risposta all'esigenza di aggiornare la normativa tenendo insieme diritti ed interessi". Lo ha affermato la presidente della Camera Laura Boldrini, intervenendo al convegno ''La libertà di informazione che vorremmo, quella che abbiamo e quella che rischiamo di non avere''.  (ROMA, 14 NOVEMBRE - ADNKRONOS)     

Giovedì 14 novembre al Senato della Repubblica convegno su: “La libertà di informazione che vorremmo, quella che abbiamo e quella che rischiamo di non avere” di Ossigeno per l’Informazione e Open Media Coalition

"La libertà di informazione che vorremmo, quella che abbiamo e quella che rischiamo di non avere"
con il Presidente della Camera Laura Boldrini, il Presidente del Senato Pietro Grasso, Frank La Rue, "Special Rapporteur" dell'ONU per la promozione e la tutela della libertà di informazione (giovedì 14 novembre 2013, alle ore 15.00 – ACCESSO CONSENTITO LIMITATAMENTE ALLA CAPIENZA MASSIMA DELLA SALA: 90 POSTI)

Ossigeno per l’Informazione e Open Media Coalition invitano a partecipare al convegno La libertà di informazione che vorremmo, quella che abbiamo e quella che rischiamo di non avere, che si svolgerà giovedì 14 novembre 2013, alle ore 15.00 al Senato della Repubblica (Palazzo Giustiniani, Sala Zuccari - Via della Dogana Vecchia, 29).

I lavori saranno introdotti dal presidente del Senato Pietro Grasso e dalla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini. Ospite d'onore Frank La Rue, "Special Rapporteur" dell'ONU per la promozione e la tutela della libertà di informazione. La Rue, in visita ufficiale in Italia, prenderà la parola dopo i rappresentanti della società civile e delle istituzioni, fra i quali il Garante per il trattamento dei dati personali e la riservatezza, Antonello Soro. Il convegno è organizzato in tre sessioni: Giornalisti minacciati; Diritto all'oblio; Diritto d'autore.

Giornalisti minacciati. La prima sessione dal titolo "La censura violenta e le querele pretestuose. I rischi più gravi che corrono i giornalisti.Testimonianze e statistiche italiane sulle minacce che oscurano notizie di rilevante interesse sulla mafia e sul malaffare. Le norme e le misure di protezione che si potrebbero adottare", sarà coordinata da Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l'Informazione. Interverranno: Lirio Abbate, giornalista del settimanale l'Espresso sotto scorta dal 2007; Marilù Mastrogiovanni, giornalista pugliese minacciata per aver rivelato come le imprese aggirano le norme antimafia; Luigi Centore, giornalista di Ardea vittima di attentati per le inchieste sulla criminalità nel litorale romano.

Diritto all’oblio o oblio dei diritti? È il tema della seconda sessione, introdotta da Guido Scorza, coordinatore di Open media coalition. Ne parleranno: Antonello Soro, Garante per il trattamento dei dati personali e la riservatezza; Isabella Splendore, Ufficio Legale FIEG; Betto Liberati, Presidente ANSO, Associazione nazionale stampa online.


Diritto d’autore. È il tema della terza sessione. Si può tutelare la proprietà intellettuale comprimendo la libertà di informazione? Fino a che punto? Arturo Di Corinto introdurrà il tema di cui parleranno Antonio Martusciello, membro dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni; Stefano Quintarelli, deputato Scelta civica, esperto di Internet e telecomunicazioni; Paolo Nuti, associazione italiana internet providers; Marco Pierani, responsabile attività istituzionali di Altroconsumo.
Durante l’incontro saranno presentati l'ebook di Ossigeno per l'Informazione Taci o sparo (sulle audizioni presso la Commissione Parlamentare Antimafia dei giornalisti minacciati) e i Report annuali di Open Media Coalition.

COME PARTECIPARE - Per accedere ai locali del Senato è necessario iscriversi inviando una email a segreteria@ossigenoinformazione.it entro il 13 novembre. L'accesso alla sala sarà consentito fino al raggiungimento della capienza massima. Necessario esibire un documento. Per gli uomini è obbligatorio indossare giacca e cravatta.

ACCREDITO GIORNALISTICO - Occorre chiedere un permesso temporaneo all'Ufficio stampa del Senato, inviando un fax al numero 0667062947 o scrivendo via mail a accrediti.stampa@senato.it, specificando:
· Nome e cognome
· Luogo e data di nascita
· Estremi del documento di riconoscimento
· Indirizzo e numero telefonico per eventuali comunicazioni
· Numero del tesserino dell'Ordine dei Giornalisti
· Testata giornalistica per la quale si effettua il servizio fotografico o televisivo
· Data e occasione (seduta d'Aula e/o Commissione, conferenze stampa, convegno) per cui si chiede il rilascio del permesso temporaneo

@fnsisocial

Articoli correlati