Stampa Democratica esprime compiacimento per l’ottima riuscita organizzativa del XXVI Congresso della FNSI di Bergamo la cui realizzazione è toccata all’Associazione Lombarda dei Giornalisti; e soddisfazione per la conferma della linea e dei vertici del sindacato nazionale dei giornalisti.
Il dibattito congressuale ha assunto toni alti ponendo al centro della discussione i temi veri della categoria: precariato, disoccupazione, dignità del lavoro autonomo, e i problemi della multimedialità e della formazione permanente. Si è sottolineata la necessità di rafforzare il ruolo di servizio del sindacato, in particolare l’assistenza legale. Positiva l’intenzione generalmente manifestata di modernizzare le strutture sindacali valorizzando le eccellenze maturate in seno a Inpgi, Casagit e Fondo.
Nel contempo Stampa Democratica osserva che nelle conclusioni è mancato il coraggio di compiere i passi in avanti che la categoria richiede; è accaduto sia in tema di statuto federale, sia nella capacità di risposta alle sfide inedite e estremamente impegnative che ci propone la grave crisi del settore dell’informazione.
Non è casuale, in questo contesto, che la mancanza di coraggio abbia coinciso con una sottorappresentazione della Lombardia negli organismi nazionali. Ciò concretizza per la FNSI un fattore di debolezza, perché la sguarnisce nell’area regionale che è la più importante e avanzata del giornalismo italiano; ed è il territorio in cui la crisi delle aziende è stata ed è tuttora più violenta, dando origine a decine di vertenze sull’occupazione.
La riforma dello statuto FNSI l’abbiamo sostenuta e la sosteniamo perché è indispensabile e urgente. Da essa dipende la credibilità del sindacato nazionale dei giornalisti, il quale - soprattutto oggi che il settore dell’informazione si dibatte in una grave crisi strutturale e la stessa professione risulta minacciata nella propria sopravvivenza - non può concedersi il lusso anacronistico di una rappresentanza pletorica e sproporzionatamente costosa. Le cariche sindacali devono essere un servizio ai colleghi che pagano le quote di iscrizione, non un privilegio di casta.
Stampa Democratica esige che l’occasione mancata a Bergamo sia rapidamente recuperata. Tocca ai vertici della Federazione promuovere tempestivamente, non oltre i 12 mesi, un congresso straordinario dedicato alle modifiche dello statuto.
Ora la maggioranza che si è riconfermata al Congresso di Bergamo deve trovare i giusti equilibri per poter gestire con la forza dell’unità situazioni difficili; come è avvenuto nel recente passato, e come è urgente fare nell’immediato futuro.
Milano 19 gennaio 2011