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Componenti Fnsi 24 Ott 2007

XXV Congresso Fnsi, il programma di Senza Bavaglio : “L'antivirus per la svolta”

Un programma forte per neutralizzare gli effetti di un sindacato ancorato a penna e calamaio

Un programma forte per neutralizzare gli effetti di un sindacato ancorato a penna e calamaio

Il programma completo e i candidati di Senza Bavaglio con foto e curriculum) li trovi sul sito: www.senzabavaglio.info E la pagina sulla elezioni è questa http://www.senzabavaglio.info/elezioni07_page.htm Siamo giunti a un punto di rottura, a una sorta di anno zero, sia per il giornalismo sia, di conseguenza, per il sindacato. Senza Bavaglio ha posto come vessillo di comunicazione un richiamo ai programmi antivirus che termina con un “Sindacato.2”: ovvero nuova versione. Questo per chiarire come ormai la Fnsi sia vetusta e inefficace. Non solo per quel che riguarda i metodi di confronto con gli editori, che non hanno portato al rinnovo del contratto, ma anche per il modo di gestire i rapporti con i propri iscritti, sempre più disinteressati alla vita sindacale, nodo centrale nella definizione delle regole che governano lo svolgimento della professione. Una professione che ha bisogno di ritrovare innanzi tutto la dignità che la Costituzione democratica le assegna, facendo rialzare la schiena a chi è stato costretto a piegarla a logiche che non hanno nulla a spartire con l’informazione. Il sindacato può e deve avere un ruolo centrale. Ma deve cambiare profondamente. E allora nell’era di Internet, dove tutto corre veloce, il nome di un programma Antivirus, vuole prendere le distanze da un sindacato ancorato a penna e calamaio, a logiche di potere vecchie e improduttive. Noi di Senza Bavaglio abbiamo l’ambizione, e il desiderio, di avviare una rivoluzione, trasformando la Fnsi da un sindacato antagonista a un sindacato protagonista. Per farlo, però, ci serve l’aiuto di tutti i suoi iscritti: dei contrattualizzati, dei precari, dei disoccupati e dei freelance, nessuno escluso. Noi pensiamo a un sindacato sì forte, e assolutamente autonomo, ma che lo sia ancor di più interagendo maggiormente con Ordine dei Giornalisti, Inpgi, Casagit e Fondo Complementare. Solo facendo “sistema” si vincono le battaglie. Fare sistema significa mettere strettamente in relazione Ordine e Sindacato quando si tratta di intervenire per sanzionare le violazioni contrattuali, magari radiando dagli albi professionali i direttori e i capiredattori che si prestino a tali violazioni per più di tre volte. Significa che le associazioni regionali si facciano promotrici di controlli periodici da parte dell'Inpgi nelle redazioni, non scaricando solo sui membri dei Cdr iniziative che possono avere ripercussioni negative sulle relazioni interne (ritorsioni di cui spesso sono oggetto i sindacalisti coraggiosi). Ci proponiamo anche l'obiettivo di cancellare la difesa corporativa della poltrona cui molti sindacalisti sono incollati; un atteggiamento che ha impedito l’apertura delle trattative per il rinnovo del contratto. Occorre limitare a due il numero dei mandati e porre severi veti al cumulo delle cariche. Chiediamo l’istituzione di una commissione di studio sulla Rai e sulla emittenza radiotelevisiva, perché i cittadini hanno diritto a un'informazione pluralista, distante dai poteri e distinta dalla vendita dei prodotti. Proponiamo l’ammodernamento di uno statuto della Fnsi ormai privo di logica e anche vagamente antidemocratico. Uno statuto che deve includere e non escludere; che si ponga come obiettivo la partecipazione massima di tutti i giornalisti alla vita sindacale e non la chiusura delle porte di quella che, dai lettori e dai colleghi, è ormai vista come una casta, alla pari dei politici. E chiediamo con forza la nascita dell’Organismo di Base dei freelance, che i freelance hanno voluto, che noi abbiamo studiato e proposto e che la maggioranza, prima di nasconderlo in un cassetto, ha approvato. Un organismo che darà ai giornalisti fuori dalle redazioni la giusta rappresentanza per ottenere parità di diritti coi colleghi garantiti dai tradizionali contratti giornalistici. Più forza a chi sta fuori dalle redazioni, significa più forza a chi sta dentro: solo così si può arginare la precarizzazione del lavoro e il mercato selvaggio che vede i giornalisti italiani costretti a svendere il proprio lavoro. Il precariato, la disoccupazione, il mobbing, gli stage senza regole sono parole che si troveranno facilmente in tutti i programmi di tutte le correnti. È naturale che sia così. È innaturale invece che questi problemi siano ancora lontani non solo dalla loro risoluzione, ma anche da una seria e reale discussione. Noi di Senza Bavaglio riteniamo che per risolvere buona parte di questi problemi sia necessario (cosa che faremo se ce ne sarà data la possibilità) impegnare la Fnsi affinché chieda al Governo di assegnare le pubbliche provvidenze solo agli editori che dimostrino di rispettare il contratto di lavoro e solo dopo il vaglio di un’apposita commissione, di cui facciano parte anche giornalisti. Si tratta di un passaggio necessario per costringere gli editori, o almeno quelli più scorretti nella gestione dei rapporti con i giornalisti, a rivedere le proprie posizioni. A guadagnarci sarebbero tutti: chi i giornali li pensa, chi li scrive, chi li edita e chi li legge. Le cose da fare sono molte. Le vecchie gestioni del sindacato hanno abbandonato a loro stessi i Cdr e così hanno fatto anche per gli uffici stampa. Hanno dimenticato di parlare con i propri iscritti, hanno ignorato i non iscritti, rinchiudendosi in quel castello di kafkiana memoria dove nessuno faceva nulla, senza sapere nemmeno perché non lo faceva. E così sono rimaste irrisolte le difficoltà di chi pratica il giornalismo tutti i giorni, di chi vive di questa professione, o cerca di farlo. Noi di Senza Bavaglio vogliamo riportare il giornalismo a regole certe e certamente rispettate, perché un contrattualizzato non sia perennemente inchiodato al suo desk a “passare” pezzi altrui, perché un freelance non debba elemosinare collaborazioni a prezzi stracciati, magari costretto a trasformare in notizie volgarissime marchette, perché la parola precariato non sia più la condizione di base della professione e perché ci sia un solo contratto, per un solo giornalismo: libero e Senza Bavaglio. Questo sindacato è sempre più una casta. Vuoi cambiarlo? Vota Senza Bavaglio.

@fnsisocial