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Componenti Fnsi 22 Ott 2007

XXV Congresso Fnsi, il programma di Quarto Potere: "La squadra per ricostruire il sindacato"

Mille giorni senza contratto. La situazione è drammatica per tutti i giornalisti: all’interno delle redazioni si perde la qualità del lavoro, all’esterno non esistono tutele. E il sindacato non dà risposte adeguate. Negli ultimi 11 anni la Fnsi ha firmato un solo contratto, molto contestato, nel 2001. Non solo. Il mancato avvio delle trattative, la strategia miope del "muro contro muro" con gli editori e la rinuncia inspiegabile a un "accordo ponte" sono costati negli ultimi due anni 3 mila euro netti a ogni giornalista. Qualsiasi dirigenza, di fronte a questo bilancio fallimentare, si farebbe da parte. Ecco perché una svolta si impone.

Mille giorni senza contratto. La situazione è drammatica per tutti i giornalisti: all’interno delle redazioni si perde la qualità del lavoro, all’esterno non esistono tutele. E il sindacato non dà risposte adeguate. Negli ultimi 11 anni la Fnsi ha firmato un solo contratto, molto contestato, nel 2001. Non solo. Il mancato avvio delle trattative, la strategia miope del "muro contro muro" con gli editori e la rinuncia inspiegabile a un "accordo ponte" sono costati negli ultimi due anni 3 mila euro netti a ogni giornalista. Qualsiasi dirigenza, di fronte a questo bilancio fallimentare, si farebbe da parte. Ecco perché una svolta si impone.

Bisogna portare nella Fnsi persone nuove, nuove idee. L'impegno concreto di colleghi che non hanno scelto il sindacato come unica attività ma continuano a lavorare e in molti casi hanno fatto o fanno parte di Comitati di redazione, conoscendo da vicino i problemi e le difficoltà della categoria. Bisogna recuperare la qualità, la centralità e la credibilità della nostra professione. A partire da un ripensamento intelligente e innovatore del contratto di lavoro, che abbiamo il diritto - non dimentichiamolo mai - di discutere. Per pretendere con forza e determinazione nuova quel che gli editori ci stanno negando: garanzie, tutele, professionalità e soldi. * * * * * Qualità, deontologia e retribuzioni
Il futuro del giornalismo si gioca sulla qualità della professione e dell'informazione. E il sindacato dev'essere di tutti coloro che esercitano l'attività giornalistica. Uniche condizioni: la professionalità, la correttezza, il rispetto della deontologia. Qualità e professionalità devono essere riconosciute sul fronte di un recupero delle retribuzioni, in discesa libera da almeno vent'anni. Una buona pensione per tutti i giornalisti
Il recupero salariale si impone anche perché non si possono mettere in crisi gli istituti di categoria, Inpgi e Casagit, accettando un'ulteriore riduzione media delle retribuzioni. Ma l’obiettivo è arrivare a dare una buona pensione a tutti i giornalisti, anche facendo rendere meglio il patrimonio dell’Inpgi (per esempio, vendendo le case agli inquilini). Il sindacato deve battersi per migliorare la pensione dei freelance. Dal 2008 saranno già aumentati i contributi per i co.c.co., e gli editori dovranno pagare l’Inpgi 2, da cui saranno esentati i colleghi con collaborazioni fino a 5.000 euro annui: è un primo risultato concreto, frutto anche dell’azione nell’Inpgi dei nostri consiglieri. Percorsi di carriera, passaggi tra desk e scrittura
Bisogna finalmente disegnare, nel contratto, differenti percorsi di carriera: per chi lavora al desk, che ha davanti una scala di sette gradini, e chi si dedica alla scrittura, che ha la misera prospettiva di un riconoscimento da "redattore esperto" o da inviato a termine. Nuove e più moderne carriere dovranno inoltre permettere e anzi spingere a passare da un percorso all'altro nel corso della vita professionale. Flessibilità ben pagata e senza precariato
La flessibilità dev'essere governata in modo intelligente e ben pagata, con contratti a termine e accordi di collaborazione più costosi per gli editori rispetto al lavoro dipendente, come avviene in molti altri Paesi: non si può richiedere la flessibilità e poi punirla con retribuzioni mortificanti, come fanno gli editori italiani. Solo una flessibilità ben pagata potrà stimolare il recupero dei disoccupati e facilitare l'accesso alla professione di giovani giornalisti (limitando le scuole di giornalismo). Bisogna inoltre spingere per un maggiore uso del part time e per superare il mortificante limite professionale imposto dall'esclusiva. Multimedialità e formazione
Niente paura delle innovazioni tecnologiche, ma capacità di riportare la multimedialità all'interno di regole contrattuali. Per sfidare su questo terreno gli editori e imporre loro investimenti non marginali su formazione e aggiornamento professionale continui dei giornalisti. No ai contratti differenziati
Basta con i giornalisti di serie A, B o Z a causa dei contratti differenziati. Quarto Potere da sempre sostiene l’ipotesi di un accordo quadro, articolato per i diversi giornalismi. In questa fase si può anche tornare a un contratto unico, con garanzie normative ed economiche uguali per tutti e differenti regole di organizzazione del lavoro. Freelance più costosi
Chi sceglie la libera professione deve contare su compensi quantomeno equiparabili alle retribuzioni dei colleghi assunti, in base a un tariffario minimo garantito e con pagamenti entro 30 giorni dalla consegna. Per ottenerli bisogna realizzare un'alleanza vera tra freelance e dipendenti: noi ci impegniamo a coinvolgere i Comitati di redazione e i colleghi con responsabilità di desk in una battaglia comune a tutela della qualità del lavoro di tutti. Uffici stampa, giornalismo grafico e fotogiornalismo
Professionalità, rispetto delle regole e compensi adeguati vanno difesi anche nei settori degli uffici stampa pubblici e privati, del giornalismo grafico e del fotogiornalismo, dove è sempre più diffuso il ricorso a non giornalisti. Dicendo un 'no' deciso a commistioni e conflitti d’interesse tra lavoro di redazione e attività di uffici stampa. Sindacato: più servizi, meno politica 
Il sindacato deve tornare a essere vicino ai colleghi, soprattutto ai più giovani. Come? Abbandonando logiche partitiche e posizioni ideologiche. E rilanciando lo spirito di servizio. Bisogna aumentare le consulenze e l’assistenza per riqualificazione professionale e ricerca del posto di lavoro. E va istituito uno sportello per i Comitati di redazione. Nuove idee per contrastare i poteri forti Il sindacato deve difendere la professione dalle tentazioni della politica e dei poteri "forti" di imbavagliare l'informazione. Bisogna recuperare i temi dello statuto di impresa, fissare regole per l'azionariato delle aziende editoriali, mettere limiti al controllo da parte dei grandi gruppi economici, introdurre norme più stringenti di trasparenza azionaria e di separatezza tra proprietà e management. La Lombardia non può contare quanto il Molise
Al Congresso della Fnsi la Lombardia andrà con 54 delegati professionali per poco meno di 5 mila iscritti, il Molise con 4 delegati per 48 soci. Il tema della rappresentanza si pone in tutti gli organismi del sindacato. E deve essere affrontato con soluzioni condivise, senza rinunciare allo spirito del patto federativo. * * * * * Questo è il programma su cui Quarto Potere, da sempre opposto a questa gestione della Fnsi e fortemente coinvolto negli ultimi anni nella gestione della Lombarda, si impegna con i suoi candidati al XXV Congresso della Fnsi e agli organismi dell'Alg. Siamo convinti che la categoria debba essere capace di superare divisioni e contrasti ideologici e ritrovare forza e coesione. Anche grazie a una gestione innovativa, incisiva e davvero unitaria del nostro sindacato. PER CAMBIARE DAVVERO, VOTATE QUARTO POTERE 
Il nostro movimento è nato, nel dicembre 1999 a Milano, con un obiettivo: "Riprendiamoci il Quarto Potere". I servizi di consulenza, da sempre caratterizzano il nostro impegno di volontariato: abbiamo assistito più di mille colleghi che hanno scritto a consulenza@quartopotere.org (di cui centinaia quest’anno per il Tfr) ma non facciamo parte della casta burocratica della categoria: nessuno di noi ha smesso di fare il giornalista. E oggi, per ritrovare l’orgoglio della professione giornalistica, ci poniamo un'altra sfida: ricostruire il nostro sindacato. www.quartopotere.org

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