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Associazioni 27 Giu 2011

Vertice in Comune per trovare una soluzione all'ordinanza del neo sindaco

Si è svolto venerdì scorso in Comune l'incontro tra la rappresentanza dei giornalisti bolognesi e il capo di gabinetto Marco Lombardelli. Al centro dell' incontro, la discussione sull'ordinanza del sindaco Virginio Merola che toglie il pass giornalisti per l'accesso gratuito al centro in auto e moto e il parcheggio gratuito e riservato nell'area di Palazzo d'Accursio.

Si è svolto venerdì scorso in Comune l'incontro tra la rappresentanza dei giornalisti bolognesi e il capo di gabinetto Marco Lombardelli. Al centro dell' incontro, la discussione sull'ordinanza del sindaco Virginio Merola che toglie il pass giornalisti per l'accesso gratuito al centro in auto e moto e il parcheggio gratuito e riservato nell'area di Palazzo d'Accursio.

La rappresentanza dei giornalisti, composta dal presidente del sindacato regionale Aser Serena Bersani, dal membro di Giunta Fnsi, Camillo Galba, dalla consigliera dell'ordine nazionale Antonella Cardone e dal membro del Consiglio direttivo Aser Federico Delprete, ha spiegato al capo di gabinetto quali siono le problematiche  che crea questa misura, già in vigore, visto che ai colleghi titolari di pass sta arrivando dal Comune la richiesta di consegnarlo.
Lombardelli ha ascoltato con attenzione l'esposizione del quadro della situazione, e si è detto non contrario ad aprire un confronto sulla base di concrete proposte alternative, spiegando che, come per ogni provvedimento, esiste una fase di “decantazione” funzionale a verificarne l'efficacia e ad intervenire di conseguenza.
I giornalisti hanno presentato le proposte emerse dal confronto avvenuto coi colleghi, ovvero per quanto riguarda i parcheggi IP, non più di due a redazione e almeno 10 per i freelance, l'individuazione di una fascia oraria di libero accesso e parcheggio nelle immediate vicinanze del Comune, il parcheggio gratuito in zone limitrofe al Comune, se si vuole “aggirare” l'ingresso alla Ztl, le agevolazioni per motorini e scooter, soprattutto in termini di parcheggi e spazi riservati alla sosta gratuita.
Il capo di gabinetto si è impegnato a vagliarle e comunicherà quanto prima una decisione in merito.
“Valutiamo positivamente che il Comune di Bologna non si sia dimostrato insensibile alla questione posta, visto che incrocia le condizioni reddituali e senza tutele dei giornalisti precari al più complesso tema della libertà di informazione costituzionalmente garantita al dovere per un ente pubblico di condurre attività il più possibile trasparenti e verificabili”, commenta la rappresentanza dei giornalisti ricevuta a Palazzo d'Accursio.
Fatta una ricognizione di quelle che sono le esigenze del mondo dell’informazione, per coprire l’attività di ordinaria amministrazione del Comune servono almeno 50 permessi di accesso alla ztl e parcheggio gratuito a ridosso del centro. La distribuzione può avvenire in parte per testata giornalistica (sono circa una quarantina tra quotidiani, agenzie, periodici, radio, tv, portali internet, attivi su Bologna) in parte per assegnazione diretta, con la mediazione di associazioni di rappresentanza, per ovviare al problema del possibile riconoscimento come rapporto di lavoro subordinato dell’erogazione da parte dell’azienda del pass.
C’è poi l’esigenza di coprire eventi straordinari, per i quali arrivano colleghi da tutta Italia. In questo caso, si può concordare un sistema di segnalazione per via telefonica al call center che gestisce le telecamere di accesso al centro, in modo da non far risultare in contravvenzione i mezzi con cui i colleghi raggiungono il centro storico.
Occorre inoltre individuare una soluzione mirata per i colleghi delle televisioni, che non possono essere equiparati a meri fornitori da relegare nelle aree di carico e scarico temporaneo (la figura dell’autista non è infatti prevista) e che hanno necessità, per garantire l’immediatezza dell’informazione, di un parcheggio per i mezzi nelle immediate vicinanze di Palazzo d’Accursio.
“Concordiamo con lo spirito politico che muove la Giunta su questa importante questione, ma non si può buttare via il bambino con l'acqua sporca – spiega la presidente Aser Serena Bersani – perché così si danneggiano primariamente i giornalisti collaboratori, precari e freelance che non godono di rimborsi taxi o autobus e men che meno dell'auto aziendale. Non sta a noi valutare se 113 pass – tanti erano i permessi per i giornalisti - siano o no troppi, nel mare magnum dei 75 mila permessi attualmente in essere. Ma notiamo che i giornalisti sono stati gli unici ad avviare un confronto trasparente sul tema, facendo dunque sorgere il sospetto che altre categorie non ne abbiano reale esigenza come la nostra. Toglierli tutti, così all'improvviso, è una nuova gabella occulta che va a gravare anche su redditi che non superano spesso i 7 mila euro annui, e che porrebbe la necessità di cambiare modalità di organizzazione del lavoro in un mondo, quello dei collaboratori, dove se pagati "a pezzo", si è costretti a seguire e scrivere di più eventi nel corso della giornata, visto che ogni" pezzo" viene anche pagato 2 euro lordi. Insomma, una nuova "mazzata" sulla parte più debole del mondo dell'informazione, di cui non si sentiva per niente il bisogno.
Consapevoli però del fatto che, come accade in tutte le categorie, anche nella categoria "giornalisti" possano essersi registrati abusi nell'utilizzo dei pass per il centro, siamo disponibili a un ripensamento dei criteri di concessione dei permessi e abbiamo avviato questo positivo percorso di confronto col Comune che speriamo abbia al più presto esiti e riscontri".

@fnsisocial

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