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Associazioni 29 Giu 2010

Verso Piazza Navona, contro tagli e bavagli, Lirio Abbate “Sono vivo grazie ad un’intercettazione”

“Impedire le intercettazioni per  le indagini sulla criminalità organizzata  può mettere a rischio molte vite umane”. Lo afferma Lirio Abbate giornalista dell’Espresso intervistato dal Coordinamento 1° Luglio costituito in occasione della manifestazione contro la legge bavaglio, su iniziativa di Articolo21 Associazione 5/12, Lettera 22, Reporter senza Rete.

“Impedire le intercettazioni per  le indagini sulla criminalità organizzata  può mettere a rischio molte vite umane”. Lo afferma Lirio Abbate giornalista dell’Espresso intervistato dal Coordinamento 1° Luglio costituito in occasione della manifestazione contro la legge bavaglio, su iniziativa di Articolo21 Associazione 5/12, Lettera 22, Reporter senza Rete.

“Imbavagliare oggi i giornalisti – afferma Abbate- con una legge ad hoc che impedisce la pubblicazione di intercettazioni con le notizie su indagini avviate dalle Procure è qualcosa di antidemocratico e anticostituzionale, può impedire di salvare molte vite umane. La mia è stata una di queste”. Lirio Abbate, fu minacciato di morte dalla mafia e fu sventato un attentato che era stato preparato davanti alla sua abitazione a Palermo. “Vengo da una terra dove – prosegue Abbate- negli ultimi trentacinque anni sono stati assassinati nove giornalisti, uccisi dalla mafia perché lottavano per la libertà di informazione, quella che oggi viene impedita.” L'integrale dell'intervista sui siti delle associazioni del coordinamento http://www.articolo21.org/, http://www.reportersenzarete.org/, http://www.lettera22.it/

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