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Appuntamenti 15 Ott 2005

V Forum dell’Informazione - Serventi Longhi: “La legge Gasparri pesa come una spada di Damocle” Siddi: “Occorre separare l’informazione dal potere politico ed economico”

La legge Gasparri ''pesa come una spada di Damocle sul futuro dell'informazione, una legge che va cambiata'' così come i criteri dell'elezione del CdA della Rai che dovrebbe essere ''l'espressione migliore della società italiana'': sono solo alcune delle valutazioni di Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Fnsi, al 5/o Forum dell'informazione in corso a Gubbio.

La legge Gasparri ''pesa come una spada di Damocle sul futuro dell'informazione, una legge che va cambiata'' così come i criteri dell'elezione del CdA della Rai che dovrebbe essere ''l'espressione migliore della società italiana'': sono solo alcune delle valutazioni di Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Fnsi, al 5/o Forum dell'informazione in corso a Gubbio.

La legge Gasparri ''pesa come una spada di Damocle sul futuro dell'informazione, una legge che va cambiata'' così come i criteri dell'elezione del CdA della Rai che dovrebbe essere ''l'espressione migliore della società italiana'': sono solo alcune delle valutazioni di Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Fnsi, al 5/o Forum dell'informazione in corso a Gubbio. Tema di quest'anno è la libertà dell'informazione e i rischi di un Sistema Paese. ''Viviamo momenti assai difficili - ha detto Serventi Longhi conversando con i giornalisti - tutte le contraddizioni stanno esplodendo, capitano episodi singolari come inquisire un giornalista che fa il proprio dovere, conducendo un'inchiesta sui centri di assistenza immigrati. E' opportuno riflettere per capire dove stiamo andando''. Il segretario ha puntato il dito contro un sistema che favorisce i grandi network a discapito del servizio pubblico e ha richiamato l'attenzione sulla qualità dell'informazione, una qualità dalla quale non si può prescindere. E Serventi Longhi ha parlato di un clima di una grave conflittualità con gli editori a causa della vertenza del rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti. ''Ma - ha precisato - questa di Gubbio è una riflessione che va anche oltre la categoria. Una categoria afflitta da problemi gravi come testimoniano le cifre: a fronte di 13 mila giornalisti che hanno un regolare contratto, ce ne sono altri 20 mila che non hanno alcun rapporto con l'azienda, precari senza garanzie. ''Rappresentano una folla - ha continuato - ma soprattutto vengono introdotti elementi di ricattabilità che il sindacato non può non tenere nella dovuta considerazione. Una situazione complessiva di incertezza, aggravata da leggi onerose emanate dalla maggioranza''. Per questo Serventi Longhi ha sollecitato incontri urgenti al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al leader dell'opposizione Romano Prodi. Vogliano sapere cosa voglio fare della Rai e dell'informazione''. (ANSA) -------------------------------------------------------------------------------- ''Preoccupazione e fiducia'' sono state espresse dal presidente della Fnsi, Franco Siddi, sul tema di apertura del quinto Forum dell'informazione di Gubbio: 'Informazione e mercato tra stagnazione e sviluppo'. Ricordati i valori contenuti nella carta elaborato nella precedente edizione del Forum, Siddi ha auspicato che ''la separazione dell'informazione dal potere politico ed economico, superando i conflitti di interessi, diventi patrimonio anche degli altri rotagonisti del mondo dell'informazione, cioè gli editori e le istituzioni''. Il presidente del sindacato unitario dei giornalisti ha quindi indicato ''i nodi da sciogliere per conciliare il mercato con l'autonomia e il pluralismo: politiche di sviluppo non solo mercantili ma capaci di esaltare il pluralismo con una distribuzione delle risorse, quelle pubblicitarie in particolare, equilibrata e non a tutto vantaggio, come oggi avviene, delle televisioni. In mancanza di queste scelte, resta la preoccupazione che va ben oltre le legittime aspettative della categoria, impegnata nella vertenza per il rinnovo contrattuale''. Per Siddi, ''il contratto nazionale di lavoro dei giornalisti non è una camicia di forza ma lo strumento fondamentale di autoregolamentazione del sistema dell'informazione''. Il presidente della Fnsi ha poi lanciato una sorta di appello agli editori, invitandoli a impegnarsi nella negoziazione che, ha precisato, ''resta al primo posto nella scala di priorità del sindacato che qui esercita il suo mestiere principale''. La Fnsi, ha però ribadito il suo presidente, ''non rinuncia alle risorse della lotta e, di conseguenza, si impegnerà nelle azioni di lotta se gli editori resteranno su una posizione di chiusura''. Rispetto alla vertenza della categoria, Franco Siddi ha sottolineato che il governo deve attentamente considerare il carattere speciale delle parti sociali protagoniste del sistema informazione: editori e giornalisti. Un contratto di lavoro giornalistico rispettoso dell'autonomia dell'informazione e dei valori del lavoro intellettuale dei giornalisti è un interesse generale dei cittadini; dunque, deve esserlo anche per il Paese''. (ADNKRONOS)

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