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Appuntamenti 16 Ott 2005

V Forum dell’Informazione - Presidente della Regione Umbria: “Che il Governo si impegni su Baldoni” Il dibattito

"C'è amarezza e delusione per il troppo tempo che sta trascorrendo per ridare alla famiglia di Enzo Baldoni il corpo, per farlo riposare in una tomba. Assumiamoci tutti un impegno; io per la mia parte, voi giornalisti che potete parlare a molti di più. Invitiamo il governo ad intensificare questa azione di ricerca affinché i resti di Enzo Baldoni possano al più essere restituiti alla famiglia, evitando ogni volta che il padre (82 anni) e gli altri componenti si sottopongano a test del dna".

"C'è amarezza e delusione per il troppo tempo che sta trascorrendo per ridare alla famiglia di Enzo Baldoni il corpo, per farlo riposare in una tomba. Assumiamoci tutti un impegno; io per la mia parte, voi giornalisti che potete parlare a molti di più. Invitiamo il governo ad intensificare questa azione di ricerca affinché i resti di Enzo Baldoni possano al più essere restituiti alla famiglia, evitando ogni volta che il padre (82 anni) e gli altri componenti si sottopongano a test del dna".

"C'è amarezza e delusione per il troppo tempo che sta trascorrendo per ridare alla famiglia di Enzo Baldoni il corpo, per farlo riposare in una tomba. Assumiamoci tutti un impegno; io per la mia parte, voi giornalisti che potete parlare a molti di più. Invitiamo il governo ad intensificare questa azione di ricerca affinché i resti di Enzo Baldoni possano al più essere restituiti alla famiglia, evitando ogni volta che il padre (82 anni) e gli altri componenti si sottopongano a test del dna". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti concludendo il suo intervento alla cerimonia per l'istituzione della borsa di studio "Enzo Baldoni" al giornalista della terra umbra, promossa dalla Federazione Nazionale della stampa, dall'Associazione Umbra della stampa, in accordo con le istituzioni locali (Regione, il piccolo comune di Preci) l'Università per stranieri e la Adisu(agenzia per il diritto allo studio), progetto presentato a conclusione del Forum dell'Informazione su 'Libertà di informazione: a rischio il sistema paese' tenutosi per tre gioni a Gubbio. I lavori si sono conclusi oggi con un dibattito sull'informazione tra 'terrorismo, guerra e intolleranza, per una cultura di pace' dove sono intervenuti tra gli altri il coordinatore nazionale della Tavola della Pace Flavio Lotti, e numerosi inviati Rai dalle zone di guerra. Assenti Giuliana Sgrena e Florence Aubenans. E' stato il presidente dell'Associazione stampa umbra Alvaro Fiorucci ad illustrare i conenuti del progetto borsa di studio, presente il fratello del giornalista free lance, Raffaele, e in sala la sorella Aida così il sindaco del piccolo comune dell'Umbria Virgili. La borsa di studio andrà a favore di un giovane (o più giovani) provenienti da paesi di aree di crisi che dovranno apprendere la lingua italiana presso l'Università "Gallenga" ed effettuare stage nei giornali e nei media locali e nazionali. Il presidente dell'Asu Alvaro Fiorucci ha spiegato che l'associazione e la Federazione hanno voluto fare qualcosa per ricordare Enzo Baldoni; "un uomo pieno di spirito che ha voluto raccontare ciò che vedeva un uomo che come giornalista aveva il bisogno di spiegare alla gente e di far comprendere che molte cose andavano cambiate. Come umbri - ha concluso Fiorucci - con l'istituzione della borsa di studio abbiamo voluto fare una cosa che resti nel tempo, come associazione quella di aiutare a crescere la nostra comunità. (AGI) Con una tavola rotonda su "L'informazione tra terrorismo, guerra e intolleranza. Per una cultura di pace", si è concluso oggi a Gubbio il V Forum dell'Informazione promosso dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dalla Tavola della pace. "Dedichiamo questa giornata a Enzo Baldoni - ha ricordato Paolo Serventi Longhi, presidente della Fnsi in apertura dei lavori dell'assemblea -. Un giornalista curioso. Mai valorizzato a sufficienza e lasciato solo da tutti noi. E' bene, quindi, che il mondo dell'informazione si riappropri delle persone che, come Enzo, rischiano la propria vita nel fare il proprio mestiere. Abbiamo il diritto di chiedere alle istituzioni e al sistema delle imprese di avere un diverso approccio con l'informazione e, soprattutto, che venga tolto il bavaglio ai giornalisti". "Non riesco a capire come mai oggi nessun giornalista Rai sia a Baghdad. E' grave la scelta delle direzioni di non permetterci di raccontare direttamente i fatti iracheni", ha osservato Ferdinando Pellegrini, inviato Rai, intervenuto nell'acceso dibattito della mattina. Insieme a lui tanti i giornalisti presenti in sala. Tra questi Ennio Remondino, Giovanna Botteri, Pino Buongiorno e molti altri a riflettere sul ruolo dell'informazione nella costruzione di una cultura di pace. "E' importante coinvolgere il territorio, i suoi cittadini e gli enti locali nella costruzione di un'agenda informativa italiana che sia in grado di accorgersi dei problemi veri e degli interessi delle persone", ha aggiunto l'inviato del TG1 Duilio Giammaria. "E' evidente che esiste un problema nel rapporto tra informazione e pace. Non possiamo però limitarci alla denuncia: abbiamo il dovere di passare all'azione concreta. E' proprio a partire da questa riflessione che abbiamo deciso, la Tavola della pace, Fnsi, Usigrai insieme a centinaia di organizzazioni della società civile italiana di promuovere una giornata nazionale per un'informazione e comunicazione di pace", ha incalzato Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace. Durante l'assemblea Alvaro Fiorucci, presidente dell'Associazione Stampa Umbra, ha illustrato alla presenza dei familiari di Enzo Baldoni il progetto di istituzione di una borsa di studio dedicata al giornalista umbro ucciso in Iraq. La presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti ha invitato il Governo italiano e le istituzioni "a impegnarsi con più convinzione perché le spoglie di Enzo Baldoni tornino al più presto alla famiglia". (AGI) "In questo ultimo periodo c'è un po’ di latitanza da parte delle istituzioni; sembra che questa cosa dei resti di Enzo, venga un po’ lasciata nel dimenticatoio". Lo ha detto il fratello del giornalista ucciso in Iraq, Raffaele Baldoni, presente stamane alla cerimonia di istituzione di una borsa di studio alla memoria del giornalista freee-lance, nato a Città di Castello di Perugia e residente con la famiglia anche a Preci un piccolo comune della Valnerina. Baldoni approfittando di un uditorio e dell'assemblea pubblica, ha chiesto che "si torni a parlare di Enzo...; se ne parli, si insista." Al Forum dell'informazione che si è concluso dopo tre giorni di dibattito, Baldoni ha ricordato che quello che "consola di più ora è che con il tempo è venuta fuori la vera essenza di mio fratello. All'inizio qualcuno l'aveva etichettato come un turista, avventuriero, un giornalista dilettante, un ricco annoiato con il bisogno di far esplodere l'adrenalina". Dopo aver criticato il comportamento di alcuni giornali (uno in particolare) per quanto scritto subito dopo il rapimento e dopo la morte di Enzo (quel giornalista - ha detto Baldoni ci ha scritto una lettera di scuse), Raffaele Baldoni ha parlato di quanto Enzo, "nel terremoto del 1979 da Milano arrivò in Umbria e volle andare a Colfiorito (la zona maggiormente colpita - ndr -) dove girammo insieme tutti i paesini intervistando e aiutando i Vigili del fuoco. Enzo aveva nel sangue questo suo voler dare una mano, voler esserci". Infine, Raffale ha letto alcune righe del fratello Enzo: "qualcuno pensa che io sia un mezzo Rambo, che ama provare emozioni forti, vedere la gente morire e respirare l'odore della guerra. Invece sono curioso della vita e del mondo, voglio capire cosa spinge persone normalissime, ad imbracciare un mitra per difendersi". La Borsa di Studio alla memoria di Enzo va nella direzione dell'altruismo; "una iniziativa come questa - ha concluso Raffale Baldoni - che va nel segno della sua essenza". (AGI) "Dobbiamo lavorare insieme, Fnsi, Tavola della pace e Usigrai per promuovere una giornata nazionale per una informazione e comunicazione di pace; cioè un giorno di riflessioni sui due termini, comunicazione e pace". Lo ha detto Flavio Lotti coordinatore nazionale della Tavola della pace presentando, alla giornata conclusione del Forum sull'Informazione di Gubbio le proposte per affrontare in modo organico il problema della pace nel paese e fuori da esso. Flavio Lotti che già ieri aveva avuto incontri con i dirigenti del sindacato ha annunciato alcune proposte tra cui quella di un impegno insieme "per promuovere un programma di educazione alla pace nelle scuole in cui il tema della comunicazione – ha aggiunto Lotti - abbia una centralità specifica perché noi tutti abbiamo bisogno di acquisire capacità e competenze in grado di diventare quindi comunicatori di pace". Tra le altre iniziative Flavio Lotti ha anche annunciato la volontà di arrivare a realizzare un seminario di due giorni in cui - ha concluso - gli operatori della comunicazione e della pace si possano ritrovare insieme come parte di un percorso di quell'ampio e grande reticolo di relazioni e di esperienze sul territorio. Flavio Lotti aveva partecipato in mattinata ad un dibattito proprio organizzato dalla Fnsi e dalla Tavola della pace sull'"Informazione tra terrorismo guerra e intolleranza. Per una cultura di pace" cui avevano partecipato tra gli altri inviati della Rai nelle zone di conflitto, presieduto da Maria Grazia Molinari della giunta Fnsi. (AGI)

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