Dal primo dell'anno in California è in vigore una nuova legge. Per i più "aggressivi" previsti risarcimenti triplicati di eventuali danni causati ai fotografati, più il sequestro dei compensi ottenuti dalla pubblicazione delle foto. Perplessità e proteste anche da parte degli editori
Vita dura e grandi rischi economici per i fotoreporter di celebrità che lavorano in California facendo la posta soprattutto ai divi di Hollywood. Dal primo dell'anno è infatti entrata in vigore una legge "anti paparazzi" varata dall'ex attore Arnold Schwarzenegger nella sua attuale veste di governatore di questo Stato degli Usa. Nel mirino soprattutto quei fotoreporter che, pedinando o inseguendo con le proprie auto quelle delle star, causano danni o incidenti stradali. Per loro sono previste multe di tre volte superiori ai danni provocati e il sequestro dei compensi ottenuti dalla pubblicazione delle foto realizzate nella circostanza. Non solo: anche gli editori dei giornali potranno essere perseguiti. La nuova legge era stata varata in ottobre dopo una serie di incidenti e danneggiamenti che avevano coinvolto personaggi come Lindsay Lohan, Scarlett Johansson o Reese Witherspoon e che , secondo lo staff di Schwarzenegger, erano stati tutti causati dell' "eccessiva aggressività" dei fotografi. " Non ci sono rischi per la libertà di stampa" assicura Cindy Montanez, membro del Governo californiano e promotrice del nuovo provvedimento di legge. Di parere opposto, invece, sia moltissimi fotoreporter che l'associazione editori "California Newspaper Publishers Association". Per i primi la nuova legge è "inutile, ingiusta e anticostituzionale", per gli editori invece il provvedimento di Schwarzenegger innesca il rischio di un "effetto paralizzante" del ruolo informativo dei giornali e degli altri media. Da una parte e dall'altra sono però quasi tutti d'accordo sul fatto che alla base del problema ci sono una sorprendente esplosione dell' interesse del pubblico per la stampa scandalistica e, in parallelo, un'ansia esagerata dei membri del jet-set di mantenere alti i loro livelli di visibilità e popolarità. Da qui, inevitabile conseguenza, la disponibilità da parte dei giornali a pagare cifre da capogiro anche per le foto degli scoop meno eclatanti e , di riflesso, quella da parte dei "paparazzi" di non andare troppo per il sottile nel rispetto di leggi e di regole professionali pur di riuscire a scattare immagini ad "alto reddito". Un fenomeno che, come tutti sappiamo, non è però solo americano. (Gsgiv Notizie)