Nasce all'Università di Torino il Master Giorgio Bocca in giornalismo. La scuola post-laurea di primo livello, giunta al suo quinto biennio, è una delle 11 riconosciute in tutta Italia dall'Ordine dei Giornalisti per accadere al titolo professionale. Alla presenza della moglie Silvia, della figlia Nicoletta, il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, ha tenuto la lectio magistralis che nel titolo riassume il pensiero di giornalismo di Bocca: 'Un'idea testarda di libertà'.
''Il giornalismo - ha tra l'altro detto Mauro - è un mestiere fatto di tecnica che si può insegnare e imparare'', un lavoro fatto di fatica e soprattutto di curiosità, sete di conoscenza che in Bocca non si sono mai esauriti. Come Bocca ''si può essere partigiani per tutta la vita, avere coscienza di aver fatto cose importanti per il Paese'', di aver contribuito a quella Resistenza che ''è l'unica fonte di legittimazione della nostra democrazia'' e proprio per questo vivere e praticare il giornalismo con spirito libero, strumento di conoscenza della realtà. La sua ''schiena dritta'' è stata rimarcata da tutti gli intervenuti: il pro-rettore Sergio Roda, il sindaco di Torino Piero Fassino, Giancarlo Ghirra e Alberto Sinigaglia, rispettivamente segretario nazionale e presidente regionale dell'Ordine dei giornalisti, il direttore del Master Paolo Caprettini, lo storico Angelo Del Boca, il giornalista e membro della Fnsi Guido Besana.
Nell'affollata Aula Magna del Rettorato tra il pubblico anche il procuratore Giancarlo Caselli e il comandante dei Carabinieri, generale Pasquale Lavacca. (TORINO, 16 GENNAIO - ANSA)
GIORNALISTI: EZIO MAURO, BOCCA ESEMPIO DI BUON GIORNALISMO
ANTIBERLUSCONIANO, ANTI-REVISIONISTA, CURIOSO DELLA PRIMA LEGA
Giorgio Bocca, esempio di buon giornalismo: lo ha rimarcato il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, nel presenziare all'Università di Torino all'intitolazione al giornalista cuneese del Master in giornalismo. ''Noi giornalisti siamo nudi di fronte ai fatti - ha detto -. Non c'è una linea politica da seguire. Dobbiamo essere pronti a scompaginare il nostro sistema di idee, di farci mettere in discussione dalla realtà'.
Così si comprende, ha sottolineato, perché Bocca ''capi' da subito il berlusconismo e fu il primo ad accostarsi alla Lega della prima ora, per studiare un fenomeno nuovo''. ''Andare, capire, raccontare, questo fa il giornalista. Bocca si ribellava al banale, alla sciatteria. Una volta mi disse, in risposta a un mio complimento su un suo articolo, 'Ho scritto qualcosa che non sapevo prima di sapere'''. Nello stesso modo si ribellava al revisionismo storico: Bocca era convinto che ''la Resistenza ha rappresentato la ribellione autonoma, nazionale di un popolo alla dittatura. Le nostre istituzioni democratiche non ci sono state regalate. Lì sta la fonte di legittimazione della nostra Repubblica''.
Ricerca, rigore nella verifica delle fonti e nell'uso delle parole unite al rigore etico fanno di Bocca un maestro di giornalismo. ''Nonostante il suo sentimento dello Stato molto forte a lui si affibbiò l'etichetta di anti-italiano, ma nel senso di non accettare le facili letture - ha concluso Mauro - di non adagiarsi ai comodi vizi italiani, al senso comune dominante''. (TORINO, 16 GENNAIO - ANSA)
GIORNALISTI: GHIRRA(ORDINE), PRECARIETA' UGUALE MENO LIBERTA'
SEGRETARIO NAZIONALE, LA CRISI DEL SETTORE E' DRAMMATICA
''La precarietà dei giovani giornalisti significa meno libertà'': il segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Giancarlo Ghirra, ha suonato nuovamente il campanello d'allarme sulla ''crisi drammatica in cui versa la categoria''. Occasione, l'intitolazione a Giorgio Bocca del Master in Giornalismo dell'Università di Torino.
''Bocca - ha detto Ghirra - ha insegnato valori fondamentali: il rigore, la verifica dei dati, la ricerca delle fonti'', tutti valori che affermano l'indipendenza, l'autonomia del lavoro giornalistico, compromessi però quando prevale lo stato di bisogno, di necessità economica. (TORINO, 16 GENNAIO - ANSA)
GIORNALISMO: MASTER TORINO INTITOLATO A BOCCA, LECTIO MAGISTRALIS DI EZIO MAURO
Un giornalista scrupoloso e dalla ''schiena dritta''. Così è stato definito Giorgio Bocca durante la cerimonia ufficiale per l'intitolazione del master di giornalismo di Torino al cronista cuneese scomparso un anno fa.
''Ci ha instillato i valori del giornalismo - ha detto Giancarlo Ghirra, segretario nazionale dell'ordine dei giornalisti - che vanno insegnati nelle scuole: il valore del rigore, della scrupolosa ricerca delle fonti e di un giornalismo che verifica i fatti'' ha sottolineato Ghirra ricordando che la precarietà dei giovani giornalisti ''vuol dire meno libertà''. Presenti all'università di Torino anche la moglie Silvia e la figlia Nicoletta del cronista piemontese che dalla platea hanno ascoltato la lectio magistralis ''Un'idea testarda di libertà'' di Ezio Mauro, direttore di Repubblica, che ha definito Bocca un mix di ''testa dura e libertà" appunto.
"Aveva grande fame di conoscenza - ha detto - e una grande capacità di elaborare i ricordi, renderli biblici e facilmente comprensibili. È stato uno dei primi a indagare il fenomeno Berlusconi e quello della Lega''. Per dirla con le parole usate nel suo intervento da Guido Besana, giornalista e membro della Fnsi, Bocca ''era un maestro non in un senso generico, era uno che ti insegnava delle cose''. (TORINO, 16 GENNAIO - ADNKRONOS)