Franco Siddi, Segretario Generale della Federazione nazionale della Stampa, Lorenzo Del Boca, Presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, Guido Columba, Presidente dell’Unione nazionale Cronisti saranno lunedì pomeriggio a TeleJato per portare la solidarietà concreta dell’intera categoria a Pino Maniaci picchiato nei giorni scorsi dal figlio sedicenne di un boss mafioso di Partitico.
Maniaci conduce, di norma, il telegiornale dalle 14,30 alle 16,15: lunedì lo ridurrà a 45 minuti e dalle 15,15 alle 16,15 si svolgerà la tavola rotonda tra gli esponenti nazionali del giornalismo italiano lui e altri colleghi sul mestiere, sul modo in cui lo si riesce a svolgere in zone a diffusa presenza criminale – non solo Sicilia, dunque, ma anche Calabria, Puglia, Campania – delle garanzie che devono essere fornite ai cronisti perché possano assolvere al diritto-dovere di cronaca e contribuire alla lotta alla criminalità organizzata e al miglioramento sociale. La tavola rotonda, organizzata dall’Unci, servirà anche a rilanciare la iniziativa nei confronti del Ministero dell’interno perché si impegni ad garantire, nei fatti, che i giornalisti delle zone più a rischio criminalità organizzata del paese possano lavorare liberamente informando i cittadini di quello che accade senza essere esposti a minacce, intimidazioni, aggressioni Una tavola rotonda a TeleJato lunedì 11 febbraio per discutere della libertà di informazione: così i rappresentanti dell’Unione Nazionale Cronisti, della Federazione della Stampa e dell’Ordine dei Giornalisti manifesteranno la solidarietà dell’intera categoria a Pino Maniaci, il direttore della emittente televisiva picchiato il 29 gennaio dal figlio 16/enne di un boss mafioso di Partinico, irritato per le ricorrenti denunce del giornalista sulle stalle appartenute anche al padre dell’aggressore. Su iniziativa dell’Unione Cronisti, lunedì pomeriggio gli esponenti nazionali e regionali di Unci, Fnsi e Ordine discuteranno con Maniaci e con altri colleghi del mestiere, del modo in cui lo si riesce a svolgere in zone a diffusa presenza criminale – non solo Sicilia, dunque, ma anche Calabria, Puglia, Campania – delle garanzie che devono essere fornite ai cronisti perché possano assolvere al diritto-dovere di cronaca e contribuire alla lotta alla criminalità organizzata e al miglioramento sociale. TeleJato è nata 19 anni fa ed e' stata rilevata dieci anni dopo da Maniaci che la dirige, nell’emittente lavorano anche moglie e figli. La Tv copre un territorio di 20 comuni, con un bacino di circa 150 mila telespettatori. Il palinsesto si contraddistingue per continue inchieste giornalistiche sulla mafia e sul comprensorio di Partinico. La redazione del tg ha ricevuto oltre 250 querele: gran parte presentate dalla titolare di una distilleria del paese che più volte e' stata accusata di inquinare l'aria con i fumi della fabbrica. In sostegno di Maniaci la categoria si è già schierata compatta. Il Segretario Generale della Fnsi, Franco Siddi, ha chiesto l’intervento del ministro degli Interni, il consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha protestato contro “l’ulteriore gravissimo attacco alla libertà di cronaca”. L’Unci Sicilia è subito intervenuta. La tavola rotonda a TeleJato di lunedì 11 segnerà un altro momento di mobilitazione a favore dei colleghi e della libera informazione.