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Editoria 14 Lug 2010

Una riunione di redazione in piazza Montecitorio per protestare contro i tagli, il direttore del quotidiano, Norma Rangeri: “Venderemo cara la pelle del 'Manifesto'”

Una riunione di redazione in piazza Montecitorio davanti al Parlamento per protestare contro i tagli per l'editoria previsti nella finanziaria. È quello che hanno fatto i giornalisti de Il Manifesto, stamattina a Roma, in una manifestazione cui hanno partecipato anche vari politici, tra i quali Fausto Bertinotti, Ignazio Marino, Giovanna Melandri, Luigi De Magistris e anche Fulvio Fammoni della Cgil, Roberto Natale, presidente della Fnsi, Paolo Butturini, segretari dell'Asr e Corradino Mineo, direttore di Rainews. 'Berlusconi con questi tagli vuole togliersi dai piedi una serie di giornali di destra e di sinistra - ha detto il direttore de il Manifesto, Norma Rangeri -.

Una riunione di redazione in piazza Montecitorio davanti al Parlamento per protestare contro i tagli per l'editoria previsti nella finanziaria. È quello che hanno fatto i giornalisti de Il Manifesto, stamattina a Roma, in una manifestazione cui hanno partecipato anche vari politici, tra i quali Fausto Bertinotti, Ignazio Marino, Giovanna Melandri, Luigi De Magistris e anche Fulvio Fammoni della Cgil, Roberto Natale, presidente della Fnsi, Paolo Butturini, segretari dell'Asr e Corradino Mineo, direttore di Rainews. 'Berlusconi con questi tagli vuole togliersi dai piedi una serie di giornali di destra e di sinistra - ha detto il direttore de il Manifesto, Norma Rangeri -.

La stampa è l'ultima spina nel fianco del regime mediatico berlusconiano e il premier inizia a eliminarla cominciando dai piccoli, ma noi venderemo cara la pelle. Se si andrà avanti con il voto alla Finanziaria siamo pronti a salire su un tetto, questa è solo la prima tappa'', ha concluso sibillina la Rangeri.

In piazza molte delle firme più importanti del quotidiano, fra le quali Valentino Parlato, Giuliana Sgrena e Vauro. ''L'Onu sta intervenendo sul livello di informazione in Italia, per questo mi sono arruolato nei caschi blu - ha detto il vignettista satirico, parlando al megafono, sotto la tenda allestita per la protesta, con un finto casco blu in testa -.

Forse mi fido più di loro che dell'opposizione''. Poi Vauro, accennando alla vignetta di stamattina sul suo giornale in cui c'era lo slogan 'facciamolo in piazza', ha aggiunto: ''Intendo non solo il Manifesto ma anche l'amore per l'informazione.

Questo è un quotidiano che fa l'amore con la libertà, cerchiamo di non condannarlo all'astinenza perenne''.

Alla manifestazione, che si è svolta in contemporanea a quella nella piazza di circa mille dipendenti civili italiani impiegati presso le basi americane in Italia, hanno partecipato tra gli altri anche Fulvio Fammoni della Cgil, Roberto Natale, presidente della Fnsi e Corradino Mineo, direttore di Rainews. (ANSA)

IL SEGRETARIO DELL’ASR PAOLO BUTTURINI IN PIAZZA CON LA REDAZIONE DE IL MANIFESTO

Il segretario dell’Associazione Stampa Romana Paolo Butturini ha partecipato alla “riunione di redazione in piazza” tenuta dai redattori de Il Manifesto per protestare contro i tagli ai fondi dell’editoria previsti nella finanziaria in discussione alla Camera dei Deputati.

“Ho espresso ai colleghi de Il Manifesto la solidarietà e la vicinanza di tutta l’Associazione Stampa Romana. La loro battaglia è anche la nostra battaglia. Il governo Berlusconi ha da tempo dichiarato guerra alla libertà di informazione e all’autonomia dei giornalisti. I segnali sono convergenti e univoci: dal ddl sulle intercettazioni all’aumento delle tariffe postali, fino ai tagli ai fondi per l’editoria che in realtà si risolvono in una cancellazione del diritto soggettivo e una centralizzazione della distribuzione in cui sarà il governo a decidere a chi e quanto dare.

La Fnsi e le Associazioni regionali hanno indicato invece una via alternativa che viene sostenuta dai colleghi de Il Manifesto e di altre testate in cooperativa o meno: razionalizzare il fondo, varare un nuovo regolamento che premi chi fa dell’informazione il suo unico vero fine, sostenere quelle testate che danno occupazione e magari sperimentano su nuovi media. Con uno slogan si potrebbe dire “spendere meno ma spendere meglio”.

Mentre non c’è traccia dei tanto sbandierati Stati Generali dell’Editoria, il Governo ha imboccato invece la strada della selezione genetico-politica, penalizzando testate e redazioni che storicamente esprimono una voce critica nel panorama informativo. Un’altra picconata alla costituzione materiale del nostro Paese. La battaglia continua e il sindacato farà per intero la sua parte”.

'IL MANIFESTO': OGGI IL GIORNALE SI FA IN PIAZZA MONTECITORIO, RIUNIONE DI REDAZIONE CONTRO I TAGLI DELLA MANOVRA E IL DDL INTERCETTAZIONI

L'annuncio è già nella vignetta di Vauro in prima pagina: lui che dice a lei "Facciamolo in piazza". Ma il riferimento è al 'Quotidiano comunista' che ha deciso per oggi di fare la tradizionale riunione di redazione davanti a palazzo Montecitorio per protestare "davanti al Parlamento di un Paese dove la libertà di stampa e di espressione è sotto scacco", scrive il direttore Norma Rangeri.
Appuntamento dalle 11, insomma, per dire no "al diktat dei tagli alla legge sull'editoria" oltreché alla "legge bavaglio" sulle intercettazioni. Numerose le adesioni annunciate, fra cui Luigi De Magistris (Idv), Ignazio Marino e Vincenzo Vita (Pd), Roberto Natale (Fnsi). (ADNKRONOS)

@fnsisocial

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