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Uffici Stampa 13 Set 2007

Ufficio Stampa dell'Inps, lettera aperta della Rsu al Presidente dell'Istituto: "No alla dequalificazione e mortificazione professionale dei gionalisti"

Come Le è noto la R.S.U. di Direzione Generale ha da tempo sollevato il problema relativo al trasferimento della rivista ufficiale dell’Istituto “Sistema Previdenza”-da ben 30 anni incardinata nella Struttura della Comunicazione- presso la Direzione Centrale Studi e Ricerche, trasferimento disposto inopinatamente con determinazione del Direttore Generale n. 23 del 6 dicembre 2005.

Come Le è noto la R.S.U. di Direzione Generale ha da tempo sollevato il problema relativo al trasferimento della rivista ufficiale dell’Istituto “Sistema Previdenza”-da ben 30 anni incardinata nella Struttura della Comunicazione- presso la Direzione Centrale Studi e Ricerche, trasferimento disposto inopinatamente con determinazione del Direttore Generale n. 23 del 6 dicembre 2005.

La scelta fu motivata con la necessità di “un’implementazione organizzatìva del ruolo di servizio INPS”. Com’è altrettanto noto il predetto trasferimento fu considerato dalla RSU, in assenza di assicurazione sulla continuità delle funzioni che poteva compromettere la possibilità, per i colleghi trasferiti, di usufruire dei benefici di cui alla legge n. 150 del 2000 (una norma che prevede il riconoscimento del ruolo dei giornalisti all’interno della Pubblica Amministrazione), lesivo della professionalità acquisita dai lavoratori. Ricevute le assicurazioni verbali, purtroppo si deve registrare che tale trasferimento, per le modalità e circostanze con le quali si è concretizzato, ha danneggiato, in particolare, due componenti del comitato di redazione dell’INPS considerati non in linea con lo “stile direzionale” dal Responsabile della Struttura Comunicazione e Relazioni Esterne. Da tempo infatti si è evidenziato la gestione di quella Struttura: pubblicità pagata a suon di miliardi delle vecchie lire, la pubblicazione di una costosa rivista interna cartacea anziché on-line e a costo zero, appalti esterni per la esecuzione di lavori e attività che si potrebbero realizzare, così come è stato sempre fatto in passato, con l’utilizzo delle risorse interne. Sull’argomento si rinvia ai comunicati RSU di quel periodo e in particolare a quelli datati rispettivamente 2 dicembre 2005 e 16 gennaio 2006. Per contrastare e stigmatizzare tale operazione, che rischia di dequalificare in modo pesante i lavoratori che hanno subito tale provvedimento, sono intervenuti nel tempo non solo, la scrivente R.S.U., ma anche la FNSI (la Federazione Nazionale stampa italiana), l’A.S.R. (l’Associazione Stampa Romana) e diversi parlamentari quali gli Onorevoli Giovanni Russo Spena, Giuseppe Caldarola e Leoluca Orlando con apposite interrogazioni parlamentari. Lo stesso Direttore Centrale Sviluppo e Gestione delle Risorse Umane era intervenuto nel dibattito e aveva assicurato tutti gli interlocutori sindacali che il “trasferimento sarebbe avvenuto senza pregiudizio per i diretti interessati”. Sulle iniziative adottate dalla RSU si sono interessati nel tempo anche diversi quotidiani con appositi articoli anche se non tutti inseriti nella rassegna stampa dell’Istituto perché non graditi. Anche la S.V. è intervenuto nella “querelle” inviando una nota di chiarimento al quotidiano “Liberazione” per chiarire che “quello del trasferimento di Sistema Previdenza era solo un piccolo problema di cambiamento di stanza o di piano”. Alla luce dei fatti si è trattato solo di un piccolo problema? Non crediamo, perché dal 23 dicembre 2005 si sono verificati alcuni fatti ben precisi e circostanziati, quali: 1) è stato deciso di ridurre il numero delle copie da distribuire: da 12.000 a 3.000; 2) è stato deciso di trasformare la rivista da bimestrale a quadrimestrale; 3) è stata rinviata all’infinito la nomina del nuovo Direttore Responsabile della rivista; 4) il budget per la pubblicazione della rivista, ancorché gestito dall’Ufficio della Comunicazione, è stato assegnato dopo ben otto mesi dal trasferimento e in misura drasticamente ridotta (il budget relativo alla pubblicazione della rivista interna è rimasto invece immutato). Queste due ultime richieste costituivano i presupposti per la continuità della rivista; 5) non essendosi verificate tali condizioni, ne è derivata la conseguenza che a tutt’oggi non è uscito alcun numero ed è stata in vece lasciata decadere, l’iscrizione della rivista presso il Tribunale di Roma. E’ in questo contesto che va collocata la Sua dichiarazione di assoluta tranquillità nei cui confronti ci permettiamo ora di formalizzare alcuni rilievi e addebiti circostanziati sui quali intendiamo percorrere tutte le vie consentite per fare chiarezza con Lei e gli altri centri di responsabilità che sono rimasti purtroppo a guardare: il Direttore Generale, il Direttore Centrale Sviluppo e Gestione delle Risorse Umane e la stessa Delegazione trattante di parte pubblica, impotente ad agire e a fornire risposte alle numerose istanze che le sono state rivolte, in circa 24 mesi, dalla scrivente R.S.U. In particolare si evidenzia: • di non aver impedito che la rivista scientifica Sistema previdenza, che tanto lustro ha dato all’Istituto, venisse di fatto cancellata dal mondo della cultura, cancellazione che la RSU di D.G. aveva intuito e denunciato in tempo utile; • di aver assegnato il budget per la pubblicazione della rivista in grave ritardo alla Direzione Centrale studi e ricerche; • la mancata designazione, da parte del Consiglio di Amministrazione, del Direttore Centrale Studi e Ricerche a Direttore responsabile della rivista: atto indispensabile per la registrazione del cambiamento presso il Tribunale di Roma e quindi per la pubblicazione della Rivista; • di aver creato i presupposti per la possibile dequalificazione e mortificazione professionale dei lavoratori del TEAM prodotti editoriali all’interno del quale resta a tutt’oggi in sospeso la posizione giuridica e funzionale di una collega che curava e continua a curare l’attività relativa alla pubblicazione degli “atti ufficiali” rimasta però tra le competenza della Struttura Relazioni esterne. Per noi occorre subito fare chiarezza e ridare vita alla Rivista “Sistema Previdenza”. Ciò comporta necessariamente che il Direttore Centrale della Struttura Studi e ricerche sia messo in grado di assumere la titolarità della rivista, così come previsto dalla determinazione del Direttore Generale n. 23 del 6 dicembre 2005, con i necessari stanziamenti che non vorremmo fossero distolti per finanziare altre operazioni. Quanto, infine, alla Struttura Comunicazione e Relazioni esterne, riteniamo non più rinviabile la conoscenza del monitoraggio sulle spese sostenute a fronte di prestazioni e servizi esternalizzati, sulla indispensabilità delle consulenze utilizzate a fronte delle risorse professionali interne da sempre esaltate da tutti i precedenti Direttori Centrali che hanno fatto in Azienda la storia della “Comunicazione”. LA R.S.U. di D.G.

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