Decine di giornalisti e fotografi sono rimasti feriti negli scontri fra polizia e manifestanti ieri a Kiev, 43 in totale secondo il quotidiano Kyiv Post. La responsabile per la liberta' di stampa dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, Duna Mijatovic ha scritto al ministro degli esteri Leonid Kozhara, denunciando ''l'estensione della violenza contro i rappresentanti dei media alla manifestazione di Kiev'', con aggressioni ''nella maggior parte dei casi provocate dagli agenti di sicurezza che hanno attaccato giornalisti, malgrado i loro badge di identificazioni.
Mijatovic ha sollecitato le autorita' ucraine ad ''adottare azioni urgenti per fermare la violenza contro i rappresentanti dei media e di avviare velocemente inchieste per fare luce sulle aggressioni di ieri''. Fra i giornalisti feriti, il fotografo del New York Times, Joseph Sywenkyj, colpito dal frammento di una granata o di un altro ordigno assordante esploso vicino al punto in cui si trovava, il fotografo di Reuters, Gleb Garanich, la cui immagine al lavoro con il capo coperto di sangue ha fatto il giro del mondo. Feriti anche reporter di Euronews, Reuters, France-Presse , Associated Press, Ukrainskaya Pravda, Kommentarii, European Pressphoto Agency, Novaya Gazeta, Lifenews. Il giornalista del canale ucraino 1+1 Denys Danko ha denunciato che un agente del Berkut lo ha colpito poco dopo le cinque del pomeriggio di ieri, nel cortile del palazzo dell'Unione degli scrittori, malgrado lui avesse esibito il suo tesserino. ''Non me ne frega niente'', ha detto l'agente. In seguito, ha spiegato, ''ogni agente che mi passava accanto mi colpiva con un manganello. Sono stato colpito trenta volte in tutto. Alla testa, al torace, sulle mani''. (2 DICEMBRE 2013 ADNKRONOS)