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Editoria 06 Feb 2007

ThinkTel: +61% pubblicità web, ma stampa immortale

Milano, 5 febbraio - ''Il web ucciderà i giornali''? Di fronte all'avanzata dell'informazione on-line la carta stampata diventerà oggetto di culto per feticisti della rotativa? La domanda, oggetto di un convegno organizzato dal 'pensatoio' sulle telecomunicazioni, ThinkTel, ha preso lo spunto dai tassi di crescita esponenziali della pubblicità sul web.

Milano, 5 febbraio - ''Il web ucciderà i giornali''? Di fronte all'avanzata dell'informazione on-line la carta stampata diventerà oggetto di culto per feticisti della rotativa? La domanda, oggetto di un convegno organizzato dal 'pensatoio' sulle telecomunicazioni, ThinkTel, ha preso lo spunto dai tassi di crescita esponenziali della pubblicità sul web.

Secondo i dati del vicepresidente e coordinatore del Thinktel, Carlo Mario Guerci, infatti, l'advertising on-line è cresciuto del 61,7% nel 2006 in Italia rispetto allo striminzito +1,2% della carta stampata e alla flessione dell'1,8% della televisione. La percentuale di pubblicità che transita sul web resta risicata: il 2,1% contro il 35,2% della carta stampata e il 54,7% della televisione. ''Uno share piccolo - ha spiegato Guerci - ma che se crescesse con questi tassi potrebbe insidiare la carta stampata''. Tra l'altro la pubblicità web, ha evidenziato Massimiliano Magrini, Country manager Google Italia, permette misurazioni più precise ''dei ritorni sugli investimenti pubblicitari'' fatti dalle aziende. Da qui però a prevedere 'la morte del quotidiano' - hanno concordato i partecipanti al dibattito svoltosi nella sede de 'Il Sole24ore' (tra cui l'ad del gruppo Claudio Calabi, Marco Comastri ad di Microsoft Italia, Antonio Campo Dall'Orto, direttore generale di Telecom Italia Media e Stefano Venturi, ad di Cisco Systems Italia) - il passo è lungo. Semmai i giornali corrono il rischio di fare 'harakiri' se dimenticano i lettori e si chiudono nell'autoreferenzialita'. ''La fine dei giornali è ancora lontana'', ha rassicurato Guerci, ma solo se gli editori saranno in grado di aggiornarsi e di stare al passo con il lettore. Il web ha dalla sua maggiore personalizzazione, fruibilità, aggiornamento dell'informazione mentre punti forza dei giornali sono la facilità d'accesso, l'abitudine dei lettori, il gusto per la carta. ''Occorre - ha sottolineato Calabi - mettere al centro il lettore e capire cosa vuole e come lo vuole veicolato''. Per i gruppi editoriali si tratta dunque di raccogliere ''la sfida al cambiamento'' imposta dal web e proporre prodotti diversi integrando le diverse forme di comunicazione. Perchè, come ha sottolineato Magrini, a diminuire ''non è il bisogno di informazione ma il bisogno di informazione cartacea''. Che, ha aggiunto Comastri, resta indispensabile per dare ''profondità all'informazione''.(ANSA)

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