“Tante Quanti: più potere alle donne per cambiare la comunicazione”: è questo il titolo del convegno organizzato dalla Commissione Pari Opportunità Usigrai, con la partecipazione di donne della politica e del sindacato, che si svolgerà il 14 marzo alla Rai di Viale Mazzini a partire dalle 10. Invitati anche i vertici dell’azienda e il presidente della Commissione di Vigilanza
Rai: 227 dirigenti uomini a fronte di 52 donne; 215 dirigenti giornalisti uomini e 31 donne. Siamo ancora pochissime ai vertici dell’azienda e spesso ci arriviamo con ruoli depotenziati, svuotati di potere, con meri riconoscimenti “ad personam” svincolati da effettive mansioni dirigenti. E questa è solo la punta dell’iceberg. Percorsi di carriera più lunghi rispetto a quelli degli uomini, e stipendi più bassi, a prescindere da curricula e titoli di studio. Anche scendendo la piramide, a livello di “quadri”, la disparità è impressionante fino al gradino più basso, il precariato, che conta un esercito di donne costrette a posticipare la maternità o ad affrontarla senza tutele. E’ ora di dare finalmente attuazione all’ indirizzo della Vigilanza che ha chiesto alla Rai di promuovere iniziative per l’acquisizione di potere e responsabilità da parte delle donne. Un fatto di giustizia ma non solo. Se si continua scandalosamente a rappresentare un’immagine della donna che ha a che fare più con l’immaginario maschile che con la realtà che le donne vivono quotidianamente, ciò è dovuto anche al fatto che a decidere scalette di telegiornali e parterre degli ospiti nei programmi televisivi sono esclusivamente gli uomini. Per non parlare del fatto che l’esclusione delle donne dai vertici, giornalistici e non, della Rai porta anche a escludere dall’agenda della comunicazione tutte le tematiche sociali cui generalmente sono più attente le donne con l’effetto di fornire quella rappresentazione del Paese più artificiale che reale sui cui guasti da tempo si ragiona. Commissione Pari Opportunità Rai Commissione Pari Opportunità Usigrai