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Unione Europea 12 Nov 2009

Svolta al New York Times: in pagina articolo pagato dai lettori Grazie a una colletta sul web, i freelance possono fare inchieste

Se volete che il vostro giornale si occupi di temi dimenticati dai grandi media vi toccamettere mano al portafogli: con questo spirito il New York Times, ha 'ospitato' un articolo sull'accumulo dei rifiuti nell'Oceano Pacifico, nella sua sezione Scienza, avviando unnuovo esperimento di politica editoriale in un momento in cui infuria la polemica tra Google e Murdoch sui costi delle notizie consultabili gratis sul web .  

Se volete che il vostro giornale si occupi di temi dimenticati dai grandi media vi tocca
mettere mano al portafogli: con questo spirito il New York Times, ha 'ospitato' un articolo sull'accumulo dei rifiuti nell'Oceano Pacifico, nella sua sezione Scienza, avviando un
nuovo esperimento di politica editoriale in un momento in cui infuria la polemica tra Google e Murdoch sui costi delle notizie consultabili gratis sul web . 
 

Un'operazione, quella del New York Times, alla luce del sole. L'articolo del giornalista, ovviamente freelance, si concludeva cosi':  ''I costi del viaggio sono stati sostenuti dai lettori di spot.us, un'organizzazione no-profit che appoggia il giornalismo indipendente''.
Il sistema e' semplice. Strutture come spot.us, ma negli Usa ce ne sono molte altre, organizzano sul web la raccolta dei fondi, una sorta di colletta scaricabile dal fisco, in grado di permettere ai giornalisti di poter scrivere e investigare sui temi piu' diversi, spesso trascurati dai media tradizionali.
L'articolo in questione e' costato ai naviganti 6000 dollari. Tra loro il fondatore di Craiglist, un notissimo sito dove si puo' vendere e comprare di tutto, rigorosamente di seconda mano, e Jimmy Wales, padre di Wikipedia.  (ANSA)

@fnsisocial

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