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Editoria 27 Nov 2006

Stato di crisi a “Il Manifesto”: firmato oggi l’accordo dalla sottosegretaria Rinaldi al ministero del Lavoro Mediacoop: “Cigs anche per i direttori” Il Collettivo del quotidiano "Il futuro si gioca in 2 anni”

Stato di crisi a ''Il Manifesto'', con cassa integrazione straordinaria e prepensionamenti, in vista di un nuovo piano editoriale per il 2007 che vuole preludere al rilancio del quotidiano. ''Si è tenuta questa mattina, presso la sede di Via Flavia del Ministero del Lavoro ed alla presenza della sottosegretaria al Lavoro, Rosa Rinaldi - spiega infatti una nota - la firma dell'accordo relativo allo stato di crisi della Cooperativa 'Il Manifesto'.

Stato di crisi a ''Il Manifesto'', con cassa integrazione straordinaria e prepensionamenti, in vista di un nuovo piano editoriale per il 2007 che vuole preludere al rilancio del quotidiano.
''Si è tenuta questa mattina, presso la sede di Via Flavia del Ministero del Lavoro ed alla presenza della sottosegretaria al Lavoro, Rosa Rinaldi - spiega infatti una nota - la firma dell'accordo relativo allo stato di crisi della Cooperativa 'Il Manifesto'.

All'incontro erano presenti: Valentino Parlato per la Cooperativa 'Il Manifesto', Claudio Ricciuti per Media Coop (l'associazione delle cooperative editoriali aderenti a Lega Coop), le rappresentanze dei giornalisti e dei poligrafici del Manifesto, Massimo Cestaio ed Alberto Di Giovanni per la SLC Cgil, Maurizio Giustizi per la Fistel Cisl, Pierpaolo Mischi per la UIL Com Uil e GianPaolo Gozzi per la FNSI''. ''Le intese sindacali prevedono 20 unità, 14 per i giornalisti e 6 per i poligrafici, di cassa integrazione straordinaria e 20 prepensionamenti ai sensi dell'art. 14 della L.62 del 2001. Le scelte previste dal piano di crisi sono finalizzate al rilancio del quotidiano che realizzerà, entro gennaio 2007, un nuovo piano editoriale. Le parti, con viva soddisfazione della sottosegretaria Rinaldi, hanno condiviso il percorso previsto dal piano, che tende a creare nuove condizioni per garantire la continuità della Cooperativa - conclude la nota - la crescita ed il riaffermarsi di un testata storica come 'Il Manifesto'''. (ANSA) Per la prima volta nella storia industriale dell'editoria, Mediacoop - l'associazione delle cooperative editoriali aderenti a Legacoop - è stata protagonista di una procedura di attivazione degli ammortizzatori sociali, in assistenza al quotidiano ''Il Manifesto'', dove la rotazione della Cassa integrazione coinvolgerà tutti, dirigenti e direttori compresi. Lo ha annunciato la stessa Mediacoop, commentando l'incontro che si è tenuto oggi al Ministero del Lavoro per la consultazione sindacale relativa alle intese per attivare gli ammortizzatori sociali previsti dalla 416/81 in favore della cooperativa editrice ''Il Manifesto''. ''Il quotidiano, che è ormai una testata storica nel panorama dell'editoria democratica italiana, ha fatto istanza per 20 unità di cassa integrazione straordinaria (14 giornalisti e 6 poligrafici), finalizzata ad altrettanti prepensionamenti. La Cigs si svolgerà secondo un criterio di rigorosa rotazione e coinvolgerà tutti i lavoratori della cooperativa, compresi i dirigenti e i direttori del quotidiano. Questa iniziativa - spiega ancora una nota - rappresenta un ulteriore tassello dell'azione, già intrapresa, di risanamento dell'azienda e di rilancio del giornale. Dopo il successo straordinario della sottoscrizione lanciata nello scorso luglio verso i lettori e l'opinione democratica - che ha raccolto risorse per oltre 2,3 milioni di euro, documentando l'affetto del suo pubblico - questa scelta rappresenta un passaggio importante dello sforzo di riaffermazione del Manifesto. Per il sindacato hanno partecipato al tavolo la Fnsi per i giornalisti e Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil per i poligrafici. Il sottosegretario Rosy Rinaldi ha espresso soddisfazione per la serenità della trattativa e per le intese raggiunte. A rendere tranquillo lo svolgimento del confronto ha contribuito, in particolare, il fatto che il manifesto è un'impresa autogestita, in cui tutti i lavoratori sono soci; e il fatto che l'istanza era supportata da un voto a schiacciante maggioranza, espresso a scrutinio segreto dai lavoratori interessati alla procedura, riuniti in Assemblea''. (ANSA) "Il futuro di questo giornale si gioca nei prossimi due anni. Nessuno di noi ha intenzione di mollare. Speriamo di avervi sempre al nostro fianco, soprattutto il 16 dicembre quando convocheremo a Roma una assemblea nazionale con lettori e collaboratori del giornale". Si chiude così una lunga lettera sottoscritta, nel giorno dell'accordo sullo stato di crisi, dall'intero collettivo de "il Manifesto" e che sarà pubblicata domani dal quotidiano. "Tocca alle lavoratrici e ai lavoratori del collettivo fare la propria parte", scrivono giornalisti e poligrafici sottolineando che "bisogna uscire dalla crisi più grave della nostra storia". È il motivo, spiegano, per cui il collettivo ha deciso "a stragrande maggioranza di sottoscrivere la proposta di cassa integrazione elaborata nel corso di questi mesi da direzione e comitato di redazione". Per due anni i dipendenti del giornale usciranno dalla produzione per due mesi all'anno. Giornalisti e poligrafici sottolineano di essere consapevoli che "non sarà una passeggiata, anche perché affrontiamo questa esperienza per la seconda volta in dieci anni. Adesso però - aggiungono - tocca a noi fare la nostra parte". Dal primo dicembre quattordici giornalisti e sei poligrafici entreranno in cassa integrazione, poi a rotazione toccherà ad altri. Ed è stato approvato anche un piano di esodi che dovrebbe portare all'uscita anticipata dal giornale di circa venti persone, tra giornalisti e poligrafici, nell'arco di due anni ai quali si aggiungono altre tre persone che andranno in pensione. "In questi mesi - si legge ancora nella lettera - abbiamo lavorato perché i prossimi due anni siano soprattutto l'occasione per un risanamento economico e per un autentico rilancio non solo del quotidiano, ma di tutta l'"impresa manifesto". Ma i sacrifici - spiega ancora il collettivo ai lettori - da soli certo non basterebbero a cambiare le cose se non fossero accompagnati da serie iniziative di rilancio. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto dalla direzione e dal consiglio di amministrazione impegni precisi". Per rilanciare la testata, spiegano giornalisti e poligrafici, le tappe sono già segnate: entro il 15 dicembre il consiglio d'amministrazione dovrà presentare un piano industriale con le nuove iniziative editoriali, e non solo, mentre la direzione è attesa con un nuovo piano editoriale entro la fine del prossimo gennaio. "Si tratta di due passaggi fondamentali che direzione e Cda non possono disattendere - conclude la lettera - anche per rispetto nei confronti di tutti coloro che in questi mesi ci hanno manifestato la loro solidarietà e hanno chiesto un impegno a far sì che il manifesto sia un giornale sempre migliore". (AGI)

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