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Internazionale 15 Giu 2007

Spagna: radio tv pubblica codifica i propri “principi di base”

Più informazione, più attenzione alle fasce sociali deboli e rispetto per i principi costituzionali. Il consiglio d’amministrazione di Rtve, il servizio pubblico radiotelevisivo spagnolo, ha approvato i “principi di base” della sua programmazione, in base ai quali l’azienda si impegna a essere “particolarmente attenta” al trattamento dei fatti riguardanti terrorismo e tutti i tipi di violenza e a riflettere sull’impegno nei confronti dell’europeismo, del senso civico e nella pace.

Più informazione, più attenzione alle fasce sociali deboli e rispetto per i principi costituzionali. Il consiglio d’amministrazione di Rtve, il servizio pubblico radiotelevisivo spagnolo, ha approvato i “principi di base” della sua programmazione, in base ai quali l’azienda si impegna a essere “particolarmente attenta” al trattamento dei fatti riguardanti terrorismo e tutti i tipi di violenza e a riflettere sull’impegno nei confronti dell’europeismo, del senso civico e nella pace.

Il documento, sette pagine, indica anche l’intenzione di difendere e promuovere nella programmazione i valori costituzionali e un rispetto “attivo” nei confronti dei principi di uguaglianza e pari opportunità tra sessi. Inoltre, Rtve dovrà mantenere un “atteggiamento vigile” per impedire la trasmissione di contenuti che alimentino razzismo, xenofobia, e assicurare la presenza nella programmazione degli immigrati, dei disabili e del resto della collettività maggiormente a rischio emarginazione. Il testo, approvato all’unanimità dal Consiglio d’amministrazione, su proposta della Commissione del servizio pubblico, prescrive anche di fare particolare attenzione al pubblico dei minori, tanto nel numero delle ore di trasmissione quanto nella produzione di contenuti adeguati alle diverse fasce d’età. Nel documento si sottolinea che l’elemento distintivo del servizio pubblico radiotelevisivo “ha le sue radici nella priorità assoluta dell’informazione” e che il suo primo dovere “consiste nel garantire il diritto dei cittadini a fruire di un’informazione oggettiva, plurale, e indipendente da qualsiasi gruppo politico, economico o di pressione”. A questo scopo opinione e informazione devono essere “chiaramente distinte”, per ottenere il “massimo rispetto alla libertà d’espressione e il diritto a un’informazione vera e precisa”. (9Colonne)

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