“Preoccupa la svolta preannunciata per il futuro di Europa Quotidiano dalla Fondazione Eyu, che ne acquisisce la proprietà della testata dalla società fondatrice in liquidazione e dai dirigenti di riferimento del Pd.
Questi hanno infatti
prospettato una prosecuzione dell’attività richiamando dalla cassa integrazione
solo tre colleghi del giornale, senza un nitido piano editoriale e per il
lavoro “combinato” tra i giornalisti della redazione storica e i colleghi già
impegnati in altre realtà Pd oggi ricomprese nella “Fondazione Eyu”. Anche la
scelta del direttore Stefano Menichini di non partecipare all’avventura di
questa nuova “Europa Quotidiano”, rende palesemente evidente che, accanto alla buona volontà nella
ricerca di soluzioni praticabili per il futuro, c’è ancora parecchia
confusione. In queste condizioni, da un giorno all’altro, posto che la vecchia
società editrice di Europa da domani cessa di esistere e che dalla stessa
giornata i 17 dipendenti vanno in cassa integrazione, è quanto mai ardito immaginare una nuova attività
da subito senza un quadro prospettico che riguardi l’operazione editoriale, l’occupazione,
le esperienze maturate, le aspettative di collocazione/ricollocazione.
La Fnsi è perciò, vicina ai colleghi di Europa Quotidiano – giornale
protagonista di un contributo innovativo nel quadro dei giornali di idee e di
cultura politica innervato sul Partito Democratico – e li continua a sostenere
nel loro impegno per la ricerca di dialogo e negoziato.
La Fnsi si associa, perciò, alle richieste dell’assemblea di Europa Quotidiano
e chiede un incontro ai vertici della Fondazione Eyu e ai responsabili del Pd,
che si sono impegnati alla realizzazione di un nuovo network della propria
comunicazione politica, per la messa a punto di un piano editoriale organico e
sufficientemente chiaro e sostenibile, anche rispetto ai programmi ereditati
che prevedono il ricorso agli ammortizzatori sociali”. Roma, 29 dicembre 2014
EDITORIA: ASR, PD RISPETTI ACCORDI SU EUROPA"
La storia di una testata come Europa Quotidiano è
fatta soprattutto dalle persone che ci lavorano, giornalisti e maestranze tutte.
Sui loro saperi, sulla loro competenze è cresciuta e si è strutturata. Stupisce
e rattrista quindi che un partito come il Pd di Matteo Renzi, che ha fatto del
merito e delle professionalità uno dei
suoi cavalli di battaglia, scelga ora di infischiarsene di questi principi e di
editare una versione di Europa priva di gran parte dei suoi lavoratori".
E' quanto si legge in una nota dell'Associazione Stampa Romana.
"Ancor più grave - prosegue la nota - è
che si violi un accordo sindacale che, a fronte della messa in cassa integrazione
di 17 dipendenti, vincolava la nuova proprietà, la "Fondazione Eyu"
(interamente controllata dal Pd), a presentare un progetto editoriale sul quale
avviare una rinascita del quotidiano partendo dalla redazione esistente e
integrandola in un progetto multimediale con Youdem".
L'Asr - si legge ancora - "è solidale
con le colleghe e i colleghi di Europa e con tutti i lavoratori della testata e
chiede il rispetto degli accordi, ma soprattutto la trasparenza dei percorsi
che si misura sul confronto con le rappresentanze sindacali aziendali,
regionale e nazionali. L'Asr si associa alla richiesta della assemblea di
Europa e della Fnsi per un incontro urgente con la Fondazione Eyu e il Pd nel
quale verificare che gli accordi presi vengano rispettati e si dia vita al
promesso piano editoriale che valorizzi la storia del quotidiano e dei suoi lavoratori".
(ROMA, 30 DICEMBRE - ANSA)