“La solidarietà internazionale è importante per far avanzare il movimento dei diritti dei giornalisti, che hanno due poli: la libertà d’informazione e i diritti comuni del lavoro che riguardano il giusto salario, l’organizzazione, la negoziazione contrattuale, la protezione sociale”. Chiaro e forte il messaggio lanciato da Franco Siddi, segretario generale della Fnsi e componente dell’esecutivo Ifj, al 28° Congresso mondiale della Stampa, in corso a Dublino.
Siddi ha posto l’accento sulla necessità di “mettere in comune le buone pratiche per dare forza ai sindacati che, nel tempo della precarietà e della recessione mondiale, sono aggrediti da più parti ed i cui membri sono sottoposti a pressioni enormi a causa della paura di perdere il posto di lavoro o parte del reddito”.
I sindacati dei giornalisti si debbono, insomma, sempre più affermare, nei singoli Paesi e a livello internazionale, come soggetti sociali autonomi, rappresentativi, riconoscibili come interlocutori del mondo delle imprese e della politica. Ed in questa direzione, ha spiegato il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa, “l’esperienza italiana appare avanzata rispetto ad altri Paesi, ma patisce il peso di una crisi che sta mettendo in discussione tutte le sicurezze costruite con la solidarietà della categoria e il rapporto negoziale, spesso conflittuale, con gli imprenditori”.
“Il titolo del sindacato a trattare e a negoziare – ha ricordato Franco Siddi – deve essere il primo obiettivo dell’azione di un’organizzazione dei lavoratori, quindi anche dei giornalisti”. Il segretario del sindacato dei giornalisti italiani, evidenziando che “in Italia, e nelle realtà imprenditoriali consistenti sul piano occupazionale, è certamente così”, ha sottolineato “con un certo orgoglio” che “la Fnsi è il sindacato che tratta anche con il gruppo Murdoch, il quale, in Italia, recepisce il nostro contratto nazionale di lavoro giornalistico e, nella sua televisione, negozia con noi contratti integrativi e programmi di inserimento dei precari”.
“Vogliamo – ha detto Siddi – concorrere a diffondere queste esperienze. Allo stesso tempo abbiamo bisogno di accogliere insieme la solidarietà internazionale e trasformarla in forza comune globale per rimettere in moto la politica dei diritti sociali e la cultura del rispetto per il diritto dei cittadini all’informazione e l’indipendenza dei giornalisti”.
Per raggiungere questi obiettivi, dunque, c’è sempre più bisogno di alleanze sociali. “Non possiamo – ha aggiunto il segretario generale della Fnsi – essere indifferenti al tentativo di far regredire in tutto il mondo le leggi sul diritto del lavoro e sull’agibilità sindacale. E’ importante la specificità e l’autonomia sindacale dei giornalisti, ma va vissuta in un quadro di visione dei problemi e dei diritti fondamentali di tutti i lavoratori”.
Rivolgendosi alla numerosa platea del “Dublin Castle”, Franco Siddi ha posto l’accento sull’importanza che “in questo congresso ci siano cooperazione dialogo, come sta accadendo nella Confederazione europea e nel Consiglio mondiale dei sindacali dei lavoratori”.
Sul piano della politica, insomma, “il sindacato, anche a livello internazionale, deve essere sempre di più soggetto sociale capace di interloquire con i poteri pubblici per fare innalzare il quadro legislativo a tutela dei diritti dell’uomo, delle libertà individuali e collettive, del diritto dei cittadini a ricevere un’informazione professionale, onesta, leale e indipendente. Nello stesso tempo, come dimostrano le esperienze di questi anni nel cosiddetto mondo libero e nelle aree di crisi oppresse dai regimi, sono indispensabili la capacità di lotta e di mobilitazione e la solidarietà internazionale per contrastare con energia tutte le azioni contro il diritto all’informazione e la libertà e la dignità del giornalista”.
In questa direzione, Franco Siddi si è soffermato sulle battaglie italiane contro i tentativi di imporre leggi liberticide e su quelle ungheresi dello stesso segno, ma anche sull’azione di sostegno ai colleghi turchi per far cadere i muri del silenzio sui giornalisti in prigione e per la loro liberazione immediata. Senza tralasciare, naturalmente, l’incoraggiamento al sindacato pachistano, che propone un giornalismo che non vuole arrendersi alle minacce del terrorismo talebano, e la promozione della cultura del rispetto per l’informazione e di uno statuto di tutela per i giornalisti inviati nelle aree di crisi e di guerra.
Per il segretario generale della Fnsi “sono tanti, insomma, gli esempi che potremmo fare di questo lavoro che ci vede solidalmente impegnati. Mentre affermiamo qui la solidarietà ai colleghi turchi in lotta ed a quelli pachistani in sofferenza, rilanciamo un appello forte per dire a tutta la comunità del mondo dell’informazione che giornalisti di valore, come Domenico Quirico, sono spariti in Siria da quasi due mesi e di loro non si hanno più notizie. Sono giornalisti e basta, non esponenti di fazioni in guerra”, ha sottolineato Franco Siddi invitando “chiunque abbia notizie ad aiutarci a ricreare un contatto con loro”.
Insomma, ha concluso il segretario generale dei giornalisti italiani, “del valore della cooperazione internazionale, anche all’interno della categoria, ce ne accorgiamo soprattutto nei momenti della difficoltà e del bisogno, dell’angoscia per la precarietà e la libertà di tutti, che potrebbero restrigersi. Questo Congresso sta già rinforzando una linea di impegno ideale e culturale che, sempre di più, diventa azione identitaria di valore civile”. (GC) da http://www.giornalisticalabria.it/ del 5 giugno 2013
CONGRESSO MONDIALE GIORNALISTI: SIDDI RIELETTO NEL COMITATO ESECUTIVO IFJ.
STRATEGIE SINDACALI INTERNAZIONALI PER LA PROMOZIONE DELL’ETICA E DEI DIRITTI DEL LAVORO PER L’INFORMAZIONE LIBERA
Il Congresso della Federazione internazionale dei giornalisti si è concluso a Dublino, dopo quattro giorni di fatica democratica, di significativa dialettica e di confronto partecipato e mai precostituito, con un nuovo mandato di rinnovo triennale di solidarietà globale per una professione di alto contenuto etico e per la sicurezza del lavoro e nei luoghi di lavoro. Il contributo della Federazione Nazionale della Stampa Italiana è stato apprezzato sia attraverso partecipazione diretta al dibattito generale e alla proposizione di mozioni, sia con l’affidamento al Segretario della Fnsi Franco Siddi di un tema specifico nella tavola rotonda centrale dedicata al rafforzamento delle Associazioni sindacali dei giornalisti e all’organizzazione di risposte della professione rispetto alle politiche di austerità e di restrizione di spazi per la libera informazione. L’interesse della Ifj è soprattutto per l’affermazione dei valori comuni del giornalismo etico, per la promozione e la protezione dei diritti del lavoro e lo sviluppo di alleanze e strategie politico sindacali perché la funzione del giornalista sia rispettata nel mondo: più stretto rapporto con l’Organizzazione sindacale globale dei lavoratori e con le Organizzazioni Onu per il lavoro, la cultura e la libertà (Ilo e Unesco), affinché siano ridotti gli spread in tema di diritti essenziali del lavoro.
Al termine il congresso di Dublino ha rieletto il presidente (confermando l’inglese Jim Boumela) e il comitato esecutivo internazionale, nel quale è stato rieletto per la seconda volta consecutiva il segretario della Fnsi Franco Siddi. Completano l’esecutivo i vice presidenti Youness Mjahed (Marocco), Celso Schroder (Brasile), Jasmine Popovich (Croazia), il tesoriere Wolfgang Mayer (Ver.di, Germany) e gli altri membri che sono: Abdal Nasser Najjar (Palestina), Zuliana Lainez Otero (Perù), Pervez Shaukat (Pakistan), Moaid Allami (Irak), Mohammed Garba (Nigeria), Oliver Da Lage (Francia), Christopher Warren (Australia), Luis Menendez (Spagna), Sabina Inderjit (India), Jose Leopoldo Insaurralde (Argentina), Felile Moholi (Lesotho), Bernard Lunzer (Usa), Eko Maryadi (Indonesia), Michael Yu (Taiwan), Chong-Ryul Park (Corea). Membri supplenti per aree continentali sono: Mario Guastoni (Snj, France), Timur Shafir (Ruj, Russia), per l’Europa; Schave Jerome de Roazario (Nujm, Malaysia) e Dharmasiri Lankapeligedara (Fmetu, Sri Lanka), per l’Asia; Muhiedin Titawi (Sju, Sudan) e Foster Dongozi (Zuj Zimbabwe), per l’Africa; Filemon Medina Ramos (Spp, Panama) e Vicente Paes (Spp, Paraguay), per il Sud America; Louise Conor (Meaa, Australia), per l’Oceania; Stuart Laidlaw (Cep, Canada), per il Nord America. Supplenti senza vincolo continentale: Jose Vargas (Snp, Costa Rica) e Domingo Vargas Cornejo (Fenatramco, Cile)”.
QUIRICO: FNSI, APPELLO DALLA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE
A DUBLINO CONGRESSO IFJ,LIBERATE ANCHE FRANCESI E ALTRI COLLEGHI
Il Congresso della Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ), riunito a Dublino dal 4 al 7 giugno 2013: appreso che due giornalisti francesi, Didier Francois e Eduard Elias, sono spariti nelle aree di conflitto in Siria, ''lancia un appello per la liberazione dei due nostri fraterni colleghi, che non fanno che lavorare per una copertura informativa degli avvenimenti in verso in Siria''.
Il congresso, allo stesso modo e nello stessi tempo, ''rilancia -è scritto in una nota - l'appello per la libertà di tutti i colleghi impediti o in ostaggio nelle aree del conflitto siriano e, in specie, l'italiano Domenico Quirico, i palestinesi Mohamed Al Nawady e Bashar Al Qadumi, lo statunitense John Foley''. (ROMA, 8 GIUGNO - ANSA)
TURCHIA: MOZIONE URGENTE DEL CONGRESSO MONDIALE DEI GIORNALISTI PER FERMARE LA REPRESSIONE.
“Il popolo turco ha diritto all’informazione e all’uso libero di tutti i mezzi di comunicazione Twitter compreso, per esprimere le sue rivendicazioni in modo pacifico come sta facendo. I tentativi di mettere in silenzio la stampa non può essere accettato in alcun modo. Il Governo turco ne prenda atto, abbandoni le azioni di repressione e liberi i numerosi giornalisti in carcere” Questa vibrata protesta unita all’appello per la libertà è stata lanciata con forza da tutto il Congresso mondiale della Federazione internazionale dei giornalisti che, riunito a Dublino, ha approvato all’unanimità una mozione urgente presentata da Fnsi, Snj con Snj-Cgt e Usj-Cfdt (Francia), Rfj Mediasind (Romania), Sjf (Svezia), Fape (Spagna, insieme con Ccoo e Fesp, Sjp (Portogallo), Syndicom (Svizzera), Ssnm (Macedonia), l'Aji (Indonesia), le Mav (Vanuatu), la Ujf (Finlandia), la Nj (Norvegia), la Dju in verdi (Germania).
Nel documento impegna tutto il sindacato europeo e mondiale a sostenere le campagne per la liberazione dei giornalisti da tempo in carcere in Turchia per presunti reati di opinione, fornendo ai colleghi ogni sostegno necessario e lancia un appello alla comunità internazionale perché siano fermate le repressioni di polizia. E’ giudicata inaccettabile la considerazione delle Autorità secondo le quali l’impatto dei circuiti di informazione sociale è “una minaccia” per la società. Va invece ricordato alle stesse Autorità quanto previsto dagli articoli 19 e 20 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che garantiscono la libertà di opinione e di espressione e nello stesso tempo la libertà di associazione e di pacifiche riunione.
Il Sindacato internazionale dei giornalisti (Ifj) e quello Europeo (Efj) faranno di tutto perché cessino le attività repressive e siano rispettati il giornalismo libero e garantite le libertà civili a tutti i cittadini.
Il testo originale:
MOTION D'URGENCE A PROPOS DES MANIFESTATIONS EN TURQUIE
#occupygezi
Proposée par l'AGJPB-ABVV (Belgique), le Basin-Sen (Chypre), la NUJ (Royaume-Uni et Irlande), le SNJ-CGT (France), l'USJ-CFDT (France), le SNJ (France), la RFJ Mediasind (Roumanie), la FNSI (Italie), le SJF (Suède), FAPE (Espagne), CCOO (Espagne), FeSP (Espagne), SJP (Portugal), le Syndicom (Suisse), la SSNM (Macedoine), l'AJI (Indonesie), le MAV (Vanuatu), la UJF (Finlande), la NJ (Norvege), la DJU in verdi (Allemagne),
Le Congrès mondial de la Fédération internationale des journalistes, réuni à Dublin (Irlande), du 4 au 7 juin 2013,
déplorant l'usage disproportionné de la force, l'utilisation massive de gaz lacrymogènes, le recours aux véhicules blindés pour défoncer les barricades, les tirs tendus de grenades à hauteur d'homme, les tirs ciblés par des canons à eau depuis le 28 mai 2013 par les forces de l'ordre en Turquie envers les manifestants pacifiques du mouvement #occupygezi mobilisés à Taksim (Istanbul) et ailleurs dans le pays pour défendre la préservation du parc Gezi,
condamnant les tirs ciblés à grenades lacrymogènes de la police anti-émeute d'Istanbul visant particulièrement les journalistes de la presse écrite et audiovisuelle (notamment Ahmet Shik, Ismail Afacan, Selçuk Samioglu) chargés de couvrir les événements et qui ont été blessés gravement dans l'exercice de la profession,
condamnant aussi les intimidations verbales et les dégâts matériels commis par certains manifestants qui, tout en se plaignant de l'absence de traitement médiatique par la presse nationale turque, se trompent de cibles en s'en prenant aux journalistes turcs travaillant pour des médias jugés favorables au gouvernement,
s'étonnant des propos du Premier ministre turc Recep Tayyip Erdogan relatifs à l'impact des réseaux sociaux comme Twitter qu'il qualifie de "menace pour la société",
rappelant les articles 19 et 20 de la Déclaration universelle des droits de l'homme qui garantissent la liberté d'opinion et d'expression ainsi que la liberté de réunion et d'associations pacifiques,
saluant la campagne internationale de soutien aux journalistes en Turquie menée par la Fédération européenne des journalistes,
charge le Comité exécutif :
- d'interpeller le gouvernement turc sur les événements, de l'inviter à libérer immédiatement l'ensemble des journalistes mis en garde à vue et d'abandonner toutes les poursuites judiciaires éventuelles à leur encontre,
- de rappeler au gouvernement turc que le peuple turc a droit à l'information ainsi qu'à user des moyens de communication, dont Twitter, pour exprimer ses revendications de manière pacifique,
- d'interpeller les représentants du mouvement #occupygezi pour les inviter à assurer la sécurité et l'indépendance des journalistes,
- de fournir le soutien nécessaire à la FEJ afin de poursuivre et d'intensifier la campagne de soutien aux journalistes emprisonnés en Turquie,
- de transmettre le message de solidarité du Congrès de la Fédération internationale des journalistes (FIJ) aux journalistes en Turquie victimes de la répression policière
Dublin le 07/06/2013
IL SEGRETARIO GENERALE DELLA FNSI CONFERMATO, A DUBLINO, DAL 28° CONGRESSO MONDIALE DELLA STAMPA
FRANCO SIDDI ELETTO NEL COMITATO ESECUTIVO DELL’IFJ
Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, è stato confermato consigliere del Comitato Esecutivo dell’Ifj, la Federazione internazionale dei giornalisti. Il 28° Congresso mondiale della Stampa lo ha eletto con 186 voti su 360.
Questi i risultati dell’elezione dei consiglieri (votanti 360): Abdal Nasser Najjar (Palestina) 283, Zuliana Lainez Otero (Perù) 244, Pervez Shaukat (Pakistan) 243, Moaid Allami (Irak) 234, Mohammed Garba (Nigeria) 209, Oliver Da Lage (Francia) 205, Christopher Warren (Australia) 196, Luis Menendez (Spagna) 192, Sabina Inderjit (India) 187, Franco Siddi (Italia) 186, Jose Leopoldo Insaurralde (Argentina) 183, Felile Moholi (Lesotho) 181, Bernard Lunzer (Usa) 180, Eko Maryadi (Indonesia) 180, Michael Yu (Taiwan) 176, Chong-Ryul Park (Corea) 170, Eva Stabell (Norvegia) 167, Stanis Nkundiye (Congo) 165, Omar Faruk Osman (Somalia) 154, Mamadu Cande (Guinea-Bissau) 149, Timur Shafir (Russia) 149, Luis Curbelo (Uruguay) 138, Stephen Ouma Bwire (Uganda) 123, Yuiy Lukanov (Ucraina) 109. Schede nulle 2. da www.giornalisticalabria.it 7 giugno, 2013
IL 28° CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLA STAMPA PROMUOVE MAROCCO, BRASILE E CROAZIA. SIDDI SFIORA L’ELEZIONE PER SOLI 3 VOTI
CONGRESSO IFJ: MJAHED, SCHRODER E POPOVIC VICEPRESIDENTI
Il marocchino Younes Mjahed (Snpm) è stato eletto vice presidente vicario dell’Ifj, la Federazione internazionale dei giornalisti che, a Dublino, sta celebrando il suo 28° Congresso. Al “Dublin Castle”, infatti, Mjahed ha agevolmente battuto Mohammed Salem (Sjm Mauritania) per 229 voti a 125.
Vicepresidenti sono stati, invece, eletti il brasiliano Celso Augusto Schroder (Fenaj) con 200 voti e Jasmina Popovic (Unione dei giornalisti cristiani croati) con 151. Ampi consensi dal Congresso anche per il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, che ha sfiorato l’elezione per soli tre voti (148) precedendo Eva Stabell (Unione dei giornalisti norvegesi) 138 e Mohammed Salemm (Mauritania) 65. da www.giornalisticalabria.it 7 giugno, 2013
L’ANGLO-LIBANESE VINCE PER 13 VOTI, MA NELL’URNA C’ERANO 5 SCHEDE IN PIÙ. LERUTH ACCETTA LA SCONFITTA, MA IL CONGRESSO INSORGE
IFJ: JIM BOUMELHA PRESIDENTE TRA LE POLEMICHE
L’anglo-libanese Jim Boumelha (Nuj) strappa al Congresso 191 voti contro i 178 dello sfidante Philippe Leruth (Agjpb) e viene riconfermato presidente dell’Ifj,la Federazione internazionale dei giornalisti.
Un piccolo giallo ha, però, tenuto con il fiato sospeso il 28° Congresso in corso al “Dublin Castle”: dall’urna sono spuntate cinque schede in più dei votanti e si è resa necessaria una votazione per decidere se ripetere la consultazione. Ipotesi, questa, bocciata dal Congresso con 182 voti a favore, 139 contrari e 2 astenuti.
Decisivo per scongiurare la ripetizione del voto è stato l’intervento dello sconfitto, il belga Philippe Leruth, che accettando la sconfitta ha fatto notare che le cinque schede non hanno, comunque, influito sull’esito della votazione, avendo Boumelha vinto con un vantaggio di otto lunghezze.
Se, con grande signorilità, Leruth si è sforzato di sedare gli animi di quanti non accettano, comunque, il verdetto, “l’ombra” della manipolazione elettorale continua a tenere banco anche in aula. Oggi, in apertura di lavori, è infatti cominciato il fuoco di fila sulla presidenza, con l’annuncio dell’abbandono dei lavori da parte di numerose delegazioni, a partire da quelle tedesca e canadese. “E’ un problema di credibilità”, hanno tuonato in molti. “Ci sforziamo quotidianamente di denunciare i brogli elettorali di cui si rendono protagonisti i Governi di molti Paesi del mondo, quindi non possiamo accettare che qualcuno possa rimproverarci quest’ombra”.
Il presidente dell’Efj, Mogens Blicher Bjerregard, ha riassunto il pensiero generale esprimendo grandi perplessità su una situazione che non favorisce certo la credibilità di una categoria che si batte quotidianamente per la qualità dell’informazione e la libertà di stampa. da www.giornalisticalabria.it 7 giugno, 2013
ANCHE GLI ITALIANI TRA I 300 DELEGATI AL CONGRESSO MONDIALE DELLA STAMPA CHE HANNO DATO VITA ALLA COMMEMORAZIONE A DUBLINO
MARCIA DELLA LIBERTÀ IN MEMORIA DEI GIORNALISTI UCCISI
Una speciale marcia della libertà per commemorare i 408 giornalisti che, da un angolo all’altro del mondo, sono morti mentre facevano il loro mestiere, si è svolta ieri sera a Dublino. Circa 300 giornalisti arrivati da tutto il mondo per partecipare al 28° Congresso mondiale della Stampa, organizzato dall’Ifj, hanno preso parte alla manifestazione “Stand up for journalism freedom walk” dal “Dubh Linn Garden” alla “Dublin City Hall”. I delegati dell’assise mondiale della Stampa, con in testa il presidente dell’Ifj, Jim Boumelha, avevano in mano, durante la marcia, 408 garofani rossi, uno per ogni giornalista che ha perso la vita negli ultimi tre anni.
Commentando la commemorazione, il segretario generale dell’Ifj, Beth Costa, ha detto: “Questa marcia della libertà dimostra la nostra solidarietà nei confronti di quanti sono morti perché giornalisti”.
“Nel salutare gli uomini e le donne morti per fare il proprio mestiere - ha proseguito Beth Costa – intendiamo mostrare il nostro impegno per il giornalismo e mandare un chiaro segnale: la Ifj è vigile nella difesa dei giornalisti e del giornalismo”.
L’evento è iniziato con la deposizione di una corona d’alloro al monumento di Veronica Guerin, al “Dubh Linn Garden”. Veronica Guerin era una reporter irlandese che fu assassinata il 26 giugno 1996 dai trafficanti di droga per gli articoli scritti per il quotidiano irlandese “The Irish Independent”, nei quali denunciava la loro attività criminale.
Seamus Dooley, segretario generale del sindacato dei giornalisti irlandesi (Nuj), ha sottolineato come “questa marcia della libertà intende non solo commemorare quegli uomini e quelle donne che sono morti mentre esercitavano la loro professione, ma vuole anche sottolineare il nostro impegno a favore della diversità e del pluralismo nel giornalismo di tutto il mondo”.
Anche la delegazione italiana al Congresso Ifj ha partecipato alla marcia della libertà con il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, i vicesegretari Carlo Parisi e Luigi Ronsisvalle, e il direttore Giancarlo Tartaglia.
“Manifestazioni come questa di Dublino – ha dichiarato Franco Siddi – servono a tenere alta l’attenzione dei media e delle istituzioni sulle azioni criminali ai danni dei giornalisti, costretti a pagare, addirittura con la vita, il proprio impegno professionale. Un prezzo inaccettabile per quanti lavorano quotidianamente, nel mondo, per garantire il diritto all’informazione e la libertà di stampa”. Di: Nicoletta Giorgetti da www.giornalisticalabria.it del 6 giugno 2013
UFFICIALIZZATE LE CANDIDATURE AL 28° CONGRESSO MONDIALE DELLA STAMPA IN CORSO AL “DUBLIN CASLE” DI DUBLINO
PRESIDENZA IFJ: PHILIPPE LERUTH SFIDA JIM BOUMELHA
Sono due le candidature annunciate alla presidenza dell’Ifj, la Federazione internazionale dei giornalisti: l’uscente Jim Boumelha, anglo-libanese, e lo sfidante europeo Philippe Leruth, belga. A mezzogiorno di oggi hanno ufficializzato la loro candidatura, prendendo la parola al Centro Congressi del Castello di Dublino, nel quale è in corso il 28° Congresso mondiale della Stampa.
Entrambi hanno sottolineato la centralità del giornalismo europeo, locomotiva della Federazione internazionale in materia di qualità dell’informazione e garanzia dei diritti dei giornalisti, ribadendo l’impegno di fare della solidarietà internazionale il punto centrale del loro programma.
Anche il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, componente del Comitato Esecutivo dell’Ifj, nel prendere la parola ha rinnovato il proprio impegno per l’affermazione della solidarietà tra i sindacati mondiali dei giornalisti, aiutando i paesi in difficoltà.
“L’Ifj – ha sottolineato Siddi – deve, infatti, sforzarsi di favorire una politica solidale tra i giornalisti per una reale integrazione a livello mondiale che favorisca l’affermazione della libertà d’informazione e dei diritti comuni del lavoro”. da www.giornalisticalabria.it del 6 giugno 2013
IL SEGRETARIO GENERALE DELLA FNSI, INTERVENENDO AL “DUBLIN CASTLE”, HA ANNUNCIATO LA NOTIZIA AI 355 DELEGATI
SIDDI EMOZIONA IL CONGRESSO IFJ: “SEGNALI PER QUIRICO”
DUBLINO (Irlanda) – “Con grande emozione e trepidazione”, il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, intervenendo al 28° Congresso mondiale della Stampa, ha annunciato che per la prima volta, dopo 60 giorni, arrivano segnali di vitalità per il giornalista italiano Domenico Quirico. “Siamo tutti in apprensione – ha detto Siddi – e ci auguriamo che torni al più presto alla famiglia e alla comunità professionale”.
Parole che hanno suscitato l’emozione dei 355 delegati di tutto il mondo riuniti al “Dublin Castle”, facendo tirare un lungo sospiro di sollievo sulle sorti dell’inviato de “La Stampa”.
Siddi ha poi ricordato che, in Italia, la Fnsi è impegnata per la libertà di stampa, la qualità dell’informazione e l’applicazione del contratto nazionale di lavoro giornalistico, contro i tentativi di limitazione e controllo dell’informazione, Franco Siddi ha espresso grande inquietudine per i ripetuti tentativi di mettere il bavaglio ai giornalisti”.
“E’ fondamentale – ha detto ancora il segretario generale della Fnsi – diffondere la cultura della solidarietà in difesa della professione. Unità, solidarietà, coesione, cooperazione, tra i sindacati dei giornalisti per rafforzare il dialogo, la coesione, la cooperazione, per tendere una mano ai colleghi in difficoltà”.da www.giornalisticalabria.it del 6 giugno 2013