Il tribunale di Pezinok, non lontano dalla capitale della Slovacchia Bratislava, ha condannato Tomas Szabo a 25 anni di reclusione per l'assassino del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata Martina Kusnirova. Nei mesi scorsi era stato condannato a 23 anni di carcere il reo confesso Miroslav Marcek. La Corte ha invece assolto Marian Kocner, l'uomo d'affari accusato di essere il mandante dell'assassinio, e la sua collaboratrice Alena Zsuzsova.
Il padre del giornalista si è detto «disgustato» dalla sentenza di assoluzione nei confronti di Kocner. «Dobbiamo tener duro, andiamo avanti», ha detto. «Impugneremo il giudizio e non perdiamo la speranza», ha aggiunto Jozef Kuciak, sottolineando di aver chiesto anche alla Ue la supervisione dei casi sui quali suo figlio lavorava e scriveva. «Ho sempre creduto nella giustizia finora. Ma non finisce qui», ha commentato in lacrime la madre di Martina Kusnirova. I genitori dei due giovani assassinati hanno lasciato l'aula subito dopo la sentenza.
«Jan Kuciak è stato assassinato di nuovo. La sentenza del processo agli assassini di Jan e della sua fidanzata Martina Kusnirova è come una nuova condanna a morte per il giornalista slovacco. Le Federazioni europea e internazionale dei giornalisti stigmatizzano una decisione che perpetua l'impunità e chiedono alla magistratura slovacca di riesaminare il caso», si legge sul sito web della Efj.
Critiche sull'assoluzione di Kocner sono state espresse dal commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic. E la vicepresidente della Commissione europea per i valori dell'Unione, Vera Jourova, ha scritto su Twitter: «Abbiamo condannato con la massima fermezza l'omicidio di #JanKuciak e Martina Kusnirova e abbiamo chiesto alle autorità slovacche di indagare e assicurare i responsabili alla giustizia. Questa aspettativa non è cambiata. Comprendiamo che l'azione giudiziaria non è ancora conclusa».
Kuciak e Kusnirova sono stati uccisi a colpi di pistola nella loro casa a Velka Maca, nei pressi di Trnava, il 21 febbraio del 2018. Il doppio omicidio scosse profondamente l'opinione pubblica slovacca, portando a forti proteste che costrinsero il premier Robert Fico a dimettersi.