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Associazioni 11 Apr 2015

Sindacato giornalisti Veneto, confronto su equo compenso e tutele per gli autonomi dopo la sentenza del Tar

"Quasi tutto da rifare per i freelance": la Giunta esecutiva del Sindacato dei Giornalisti del Veneto commenta così la sentenza del Tar del Lazio che, accogliendo parzialmente il ricorso dell'Ordine dei Giornalisti contro la Presidenza del Consiglio e i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico, ha annullato la delibera del 19 giugno 2014 della Commissione per la valutazione dell'equo compenso nel lavoro giornalistico istituita ai sensi dell'art. 2 della legge 233/2012 volta a promuovere l'equità retributiva dei giornalisti iscritti all'albo, titolari di un rapporto di lavoro non subordinato.

"Quasi tutto da rifare per i freelance": la Giunta esecutiva del Sindacato dei Giornalisti del Veneto commenta così la sentenza del Tar del Lazio che, accogliendo parzialmente il ricorso dell'Ordine dei Giornalisti contro la Presidenza del Consiglio e i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico, ha annullato la delibera del 19 giugno 2014 della Commissione per la valutazione dell'equo compenso nel lavoro giornalistico istituita ai sensi dell'art. 2 della legge 233/2012 volta a promuovere l'equità retributiva dei giornalisti iscritti all'albo, titolari di un rapporto di lavoro non subordinato.

"Per chi, come noi - si legge nella nota del Sindacato veneto - ha espresso sin da subito un giudizio pubblicamente critico sugli esiti dei lavori della Commissione, in particolare per il meccanismo per cui più si lavora meno si viene pagati, non è stato un fulmine a ciel sereno. Quella legge è nata male e rischia di finire nel nulla". 
"In sostanza - prosegue il comunicato - nelle motivazioni si dice quello che tutti pensiamo. E cioè che i parametri introdotti non sono coerenti con l'articolo 36 della Costituzione, perché non proporzionati alla qualità e quantità del lavoro svolto e del tutto insufficienti a garantire al giornalista lavoratore autonomo quell'esistenza libera e dignitosa a cui fa riferimento l'art. 36".
"In più - specifica la Giunta veneta - "la delibera, secondo il Tar, sarebbe in contrasto anche con la legge 233/2012 stessa perché restringe il perimetro di applicazione ai parasubordinati e alle partite Iva 'economicamente dipendenti' e vi sono poi altri due elementi della sentenza (punti 12 e 13) molto preoccupanti perché sembrano escludere ogni relazione positiva sia in riferimento simmetrico con la contrattazione collettiva dei giornalisti dipendenti, sia con il tariffario dell'Ordine dei giornalisti". 
"Il rischio è quello di ritornare in alto mare - scrivono ancora i colleghi del Veneto - dove vince per definizione il più forte mancando qualsiasi parametro di riferimento per i compensi cosiddetti equi. In questo senso auspichiamo che comunque il lavoro della Commissione di governo si compia portando i parametri ad un livello conforme all'articolo 36 della Costituzione".
"Il sindacato dei giornalisti del Veneto pur confermando la critica alla legge 233/12, dopo un'accurata analisi comparata dei compensi erogati ai giornalisti autonomi del Veneto dai gruppi editoriali locali e nazionali, sensibilmente inferiori anche del 50 per cento rispetto al tariffario deliberato dalla Commissione, e in modo più marcato rispetto a quelli dell'accordo Fieg-Fnsi, ha ritenuto di esigere comunque dagli editori il rispetto della legge sull'equo compenso. 
Di fronte all'aperta violazione da parte del gruppo Finegil-Espresso dei parametri stabiliti dalla legge 233, con l'aggravante di un'interpretazione lesiva dei diritti dei giornalisti, (più articoli fai meno ti pago) si apprestava in questi giorni a presentare ricorso per violazione della legge. Ora si dovrà attendere una nuova delibera della Commissione, sempre che il Governo non ricorra al Consiglio di Stato.
Una delibera che comunque non potrà ignorare i limiti dettati dalla sentenza del Tar di Roma in ordine al tariffario e anche ai riferimenti al Contratto di lavoro dei giornalisti dipendenti".
"Cosa resta allora - si chiede la Giunta esecutiva del Sindacato dei giornalisti del Veneto - nelle disponibilità di chi davvero e da molti anni difende gli interessi dei giornalisti autonomi, sia sul piano dei servizi, degli accordi aziendali, sia su quello delle cause di lavoro, sia su quello della ricerca di nuovi terreni di sviluppo e lavoro come nel caso dei fondi europei? Resta l'accordo contrattuale Fieg-Fnsi sul lavoro autonomo".
"Questa sarà la nostra linea del fronte - conclude il Sindacato veneto - dove testeremo le nostre capacità e anche quelle del sindacato nazionale di far rispettare gli accordi che gli editori della Fieg hanno sottoscritto e che devono onorare per non ricorrere comunque in comportamenti antisindacali".
E lunedì 13 aprile il Sindacato veneto terrà con i proprie legali un seminario dove saranno affrontati tutti i nodi dell'equo compenso anche alla luce della sentenza del Tar di Roma.
Venezia, 10 aprile 2015

@fnsisocial

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