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Editoria 06 Mar 2012

Siddi: "I fondi per la stampa salgono da 47 a 120 milioni Ora una definizione rapida dei criteri di finanziamento"

"Il finanziamento parziale, ma sostenuto, dei fondi per l'editoria della carta  stampata necessita ora di una puntuale svolta nella definizione rapida dei nuovi criteri di finanziamento affinché ciascun soggetto beneficiario possa fare i conti per tempo".  A sostenerlo è il segretario della Federazione nazionale della stampa (Fnsi), Franco Siddi, a margine del dibattito "il calcio è pulito. Scommettiamo?", organizzato dall'Unione Stampa Sportiva Italiana (Ussi) a Bari. "Non possiamo trovarci, come è successo nel 2011 - ha sottolineato Siddi - con aziende che sospendono l'attività perché non sanno fino a qual punto potranno godere ancora dell'aiuto pubblico trattandosi di testate non commerciali".

"Il finanziamento parziale, ma sostenuto, dei fondi per l'editoria della carta  stampata necessita ora di una puntuale svolta nella definizione rapida dei nuovi criteri di finanziamento affinché ciascun soggetto beneficiario possa fare i conti per tempo".  A sostenerlo è il segretario della Federazione nazionale della stampa (Fnsi), Franco Siddi, a margine del dibattito "il calcio è pulito. Scommettiamo?", organizzato dall'Unione Stampa Sportiva Italiana (Ussi) a Bari. "Non possiamo trovarci, come è successo nel 2011 - ha sottolineato Siddi - con aziende che sospendono l'attività perché non sanno fino a qual punto potranno godere ancora dell'aiuto pubblico trattandosi di testate non commerciali".

Secondo il segretario Fnsi, "occorre che i fondi pubblici vadano a giornali veri, con giornalisti veri, con un minimo di rapporto con il pubblico, e che giornali di idee talmente forti e rappresentative devono essere presenti nel futuro del Paese. 'Questa - ha detto - non è un'operazione commerciale, significa aver a cuore il pluralismo e il lavoro professionale: i finanziamenti vanno dati in questa chiave". (AGI)

'Tornano di minima garanzia i fondi per l'editoria per il 2012 - annuncia Siddi - passano da 47 a 120 milioni. Le dichiarazioni del presidente Monti e del sottosegretario Peluffo hanno avuto finalmente un riscontro negli atti, con il decreto di destinazione di una quota di risorse del fondo emergenza della presidenza del Consiglio (il cosiddetto fondo Letta, ndr), dal quale arriveranno 50 milioni, ed è importante che altri 23 arrivino dal recupero di risorse da risparmi interni dell'amministrazione''. 'Il totale - spiega ancora il segretario della Fnsi – sarà di 120 milioni di euro. Avevamo valutato la necessità minima di 160 milioni. avevamo toccato il fondo, siamo in una fase di emergenza per tutti, quindi non possiamo dire che improvvisamente è il tempo della festa, ma cominciano a riapparire le condizioni perché da qui al 2014 quando, secondo la legge, dovranno entrare in vigore nuovi criteri e nuove missioni dell'intervento pubblico nell'editoria, non ci siano giornali costretti a chiudere per mancanza di ossigeno a causa di una valvola chiusa proprio dallo Stato''.
Siddi ci tiene a ''dare atto dell'energia con cui il nuovo sottosegretario ha gestito l'operazione. Aspetteremo di fare le verifiche nella pianificazione della progettualità della riforma, per la quale siamo pronti sicuramente a criteri selettivi e di massima trasparenza, a condizione che si abbia ben chiaro che il bene da tutelare sono il pluralismo dell'informazione e l'occupazione qualificata. Riteniamo anche che lo Stato, se davvero vuole aprire finalmente un capitolo di sviluppi e crescita, non potrà non predisporre una programmazione di interventi per la ripresa e l'innovazione del settore dell'editoria''.
''Ora - conclude Siddi - è importante anche che la presidenza del Consiglio accolga il grido delle comunità italiane all'estero e del sindacato per un'analoga operazione di riordino delle convezioni Rai al fine di garantire la ripresa di Rai Internazionale con la programmazione dedicata e il mantenimento delle sedi estere strategiche''.  (ROMA, 1 MARZO - ANSA)

EDITORIA: PELUFFO, SBLOCCATI ALTRI 50 MLN PER UN TOTALE DI 120
E' di 120 milioni di euro lo stanziamento complessivo per i contributi diretti all'editoria.
Ne ha dato notizia il sottosegretario all'Editoria Paolo Peluffo, rispondendo a un'interrogazione di Beppe Giulietti in commissione Cultura alla Camera.
I 47 milioni fissati nel bilancio di previsione della presidenza del Consiglio per il 2012 a febbraio sono diventati 70 milioni. "A tale importo sono state aggiunte in data odierna risorse destinate all'editoria" per "un ammontare di ulteriori 50 milioni di euro". Il decreto relativo "è in corso di perfezionamento", ha aggiunto il sottosegretario.
Nel corso della seduta della commissione, Peluffo ha anche preannunciato che entro marzo sarà varato il primo provvedimento ponte per il 2013-2014 sulla misura dei contributi e le modalità di erogazione. Il governo, poi, approverà un disegno di legge per la riforma complessiva del settore che dovrebbe entrare a regime nel 2014.
Dal canto suo, Giulietti ha preso atto dello "sforzo apprezzabile" fatto dall'esecutivo per rimpinguare il fondo per l'editoria, ma si tratta comunque di un passo "insufficiente".
La riforma, ha sottolineato, "non è più rinviabile. Per questo diversi parlamentari presenteranno proprie proposte di legge per accelerare il percorso. Personalmente, lo farò a nome di art. 21".
Con l'occasione, poi, Giulietti ha chiesto a Peluffo di sollecitare il parere favorevole dell'esecutivo alla sede legislativa per la proposta sull'equo compenso dei giornalisti, "pratica da due mesi sul tavolo dell'esecutivo". (ROMA, 6 MARZO 2012 - AGI) SIDDI: “LA LEGGE SULL’EQUO COMPENSO RIPRENDA AL PIÙ PRESTO L’ITER IN PARLAMENTO”
“La legge sull'equo compenso dei giornalisti freelance riprenda al più presto il suo corso parlamentare in sede legislativa. Il richiamo dell'onorevole Beppe Giulietti al Governo, nel corso dell'audizione del Sottosegretario Peluffo in Commissione Cultura della Camera ha riportato alla luce un progetto di legge che pareva caduto nel dimenticatoio. Da due mesi il testo è all'esame del Governo perché dia il suo parere definitivo.
L'ampio consenso che si era registrato per una trattazione già in commissione in sede legislativa aveva già prodotto un primo sì dal precedente Governo. Ora è essenziale quello definitivo del Governo Monti, dal quale si attende un atto coerente con le dichiarazioni a sostegno del lavoro oggi contrattualmente più debole. Per i giornalisti chiamati a prestazioni da lavoro autonomo, l'equo compenso è una misura indispensabile per introdurre nel settore misure di giustizia retributiva e leale competizione nonché condizioni di libertà e indipendenza professionale. Freelance malpagati o costretti alla paura di perdere anche piccole collaborazioni rischiano di vivere sotto pressioni ingiuste scorrette; vere e proprie condizioni di illibertà a cui deve porre riparo la legge e su cui le parti sociali sono abilitate e chiamate a fare la loro parte anche in materia di disciplina collettiva del lavoro giornalistico. La legge sull'equo compenso dev'essere perciò uno degli elementi del più ampio processo di riforma dell'editoria a garanzia del pluralismo dell'informazione, dello sviluppo e dell'occupazione professionale regolare, sia nel caso dei giornalisti dipendenti sia  di quelli freelance”. EDITORIA: FONDO ARRIVATO A 120 MILIONI
Schiarita in vista per il settore dell'editoria. Fonti governative confermano infatti che il Fondo per l'editoria è arrivato a quota 120 milioni. Allo studio, si apprende ancora, misure sulla selettività dei criteri e nuovi risparmi.
Questa sera il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ha infatti firmato - si apprende - la sua parte di decreto di assegnazione di altri 50 milioni di euro al Fondo per l'editoria. Il decreto è adesso in corso di vidimazione da parte del vice ministro Grilli. Si arriva quindi a una dotazione di 120 milioni per quest'anno, tra i 47 che derivavano dalla legge 416 e successive modificazioni, i 23 recuperati da risparmi vari e, appunto, i 50 che si aggiungono ora. "Rispetto al punto di collasso - dichiara il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi - è questa una condizione di minima garanzia per evitare il tracollo di un intero settore dell'editoria non meramente commerciale fatto di giornali di idee, di cooperative, minoranze linguistiche, comunità italiane all'estero. Sappiamo che il governo punta ora a rendere più stringenti i criteri di assegnazione. Siamo per la massima trasparenza e selettività, riteniamo che vadano sostenuti giornali veri dove ci sono giornalisti veri e dove sono rispettate le regole contrattuali e le norme di legge". (ROMA, 1 MARZO - AGI)

EDITORIA: SIDDI (FNSI), SENZA NUOVE RISORSE TOTALE TRACOLLO
"Si tratta di un recupero di somme che assicurano un minimo di garanzia a un sistema che altrimenti era destinato al totale tracollo". Così il segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, commenta con l'Adnkronos, l'aumento dei fondi per l'editoria che ora passano da 47 a 120 milioni: "50 milioni - spiega Siddi - arriveranno dal cosiddetto fondo Letta e altri 23 dai risparmi della pubblica amministrazione''.
"Poiché entro il 2014 dovranno esserci nuove norme - spiega Siddi - era importante evitare che lo Stato nel frattempo staccasse la spina e molte testate non potessero nemmeno arrivare al 2014 con l'impoverimento dell'occupazione e del pluralismo. Il presidente Monti e il sottosegretario Peluffo hanno mantenuto gli impegni presi, ma è essenziale ora - fa notare il segretario della Fnsi - fare passi avanti per una riforma che abbia a cuore innovazione, pluralismo, occupazione correttamente inquadrata nel rispetto di leggi e contratti. Il decreto è in dirittura finale dopo la firma del sottosegretario alla presidenza del consiglio Catricalà, è prevista quella del viceministro Grilli". (ROMA, 1 MARZO - ADNKRONOS)

EDITORIA: TORNA A 120 MILIONI EURO FONDO PCM SOSTEGNO CARTA STAMPATA
Con un provvedimento della Presidenza del Consiglio è stato riportato a 120 milioni di euro la dotazione finanziaria prevista per il sostegno alla editoria cosiddetta non commerciale (giornali di partito, cooperative, no-profit, stampa italiana all'estero).
Secondo quanto si apprende, ai 47 milioni di euro precedentemente destinati al fondo, vengono aggiunti 50 milioni prelevati dal fondo emergenze (c.d. fondo Letta), mentre altri 23 milioni sono stati recuperati da risparmi dell'amministrazione.
Il provvedimento non riguarda il sostegno alle radio ed a RaiInternational. (01 Marzo 2012 - ASCA) sat/

EDITORIA: CGIL, BENE LE NUOVE RISORSE, MA ORA SERVE LA RIFORMA
''La decisione del governo di ulteriori stanziamenti per il fondo per l'editoria è un fatto positivo, ma deve essere chiaro che i problemi non sono risolti e che comunque non si è trattato di un regalo. Si è riparato piuttosto ad un grave problema economico e di libertà di informazione che avevamo ereditato dal governo precedente''. Lo sostiene Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil a proposito delle ultime decisioni del Governo sull'editoria.
''Questa boccata di ossigeno - spiega Fammoni, che ha seguito sin dall'inizio la battaglia per la libertà di informazione - è frutto della caparbietà e dell'iniziativa costante delle testate, delle organizzazioni sindacali, del Comitato per la liberta' di informazione e di tante associazioni come Mediacoop che hanno continuato a tenere viva l'iniziativa, insieme a molti parlamentari, anche quando tutto sembrava compromesso''.
Per il dirigente della Cgil questa decisione del governo è la prova che ''quando un'iniziativa è giusta e si porta avanti senza arrendersi, alla fine i risultati si ottengono. Ora però - dice ancora Fammoni - non ci si deve fermare. È comprensibile la soddisfazione, ma dobbiamo subito rimetterci al lavoro affinché non ci si ritrovi alla fine del 2012 nelle stesse condizioni di quest'anno''. (ROMA, 2 MARZO - ADNKRONOS)

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