CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Unione Europea 09 Nov 2009

Siddi a Berlino su diritti sociali e informazione: "Serve un riequilibrio, l'Europa si doti di direttive per il pluralismo, per contenere le concentrazione e regolare i conflitti d'interesse"

“Una migliore qualità dei diritti sociali e del lavoro necessita di un'informazione libera e plurale, sempre. Serve un riequilibrio delle politiche europee che recuperi la dignità del lavoro e presti attenzione soprattutto agli standard di tutela sociale e di reddito per il precariato, che coinvolge anche l'area del lavoro intellettuale.

“Una migliore qualità dei diritti sociali e del lavoro necessita di un'informazione libera e plurale, sempre. Serve un riequilibrio delle politiche europee che recuperi la dignità del lavoro e presti attenzione soprattutto agli standard di tutela sociale e di reddito per il precariato, che coinvolge anche l'area del lavoro intellettuale.

 E per liberare la forza dell'informazione, base di consapevolezza e riconoscimento dei diritti, e' necessario che l'Europa si doti di direttive per il pluralismo, per contenere il peso delle concentrazioni editoriali e per regolare i conflitti d'interesse in tutti i Paesi dell'Unione. E' quanto ha affermato, a Berlino, il segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, intervenendo a una tavola rotonda delle Acli su qualità del lavoro e diritti sociali in Europa, cui hanno preso parte, tra gli altri, il presidente dell'Associazione dei lavoratori cristiani, Andrea Olivero e il segretario confederale dei sindacati europei (la Ces), Jospeh Njemic. A vent’anni dalla caduta del muro di Berlino che divideva il vecchio Continente e il mondo in due blocchi - uno libero e l'altro no - appare sempre più chiaro che la libertà dell'informazione attraversa tutte le categorie dei diritti umani. Ma anche la libertà d'informazione ha bisogno di speciale riguardo - ha proseguito Siddi - perchè possano affermarsi tutti i diritti della cittadinanza, a partire da quelli del lavoro, dell'istruzione del welfare. E oggi nell'Europa unita e riconciliata appare sempre più indispensabile definire standard essenziali di quantità e qualità di questi diritti. Un'informazione libera e non manipolabile, per effetto di concentrazioni, distorsioni mercantili e conflitti d'interesse e' presidio fondamentale. Fatta l'Europa delle frontiere aperte e dell'Euro, e' tempo di definire regole e strumenti a garanzia degli standard di libertà e dei diritti sociali”.


Intervenendo oggi, 7 novembre, a Berlino al Congresso di celebrazione dei 60 anni dalla fondazione della Deutscher Journalisten Verband(DJV), Sindacato dei giornalisti tedeschi, il Segretario della Fnsi, Franco Siddi, ha rilevato “come la ricorrenzadella nascita della DJV coincida esattamente con i vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino”. “ Due circostanze – ha detto ancora Siddi – che danno valore alla forza ed all’energia democratiche che caratterizzano il giornalismo indipendente e plurale e che lo rendono degno di considerazione e rispetto da parte delle Istituzioni politiche democratiche in tutta Europa”. “FNSI e DJV – ha proseguito il Segretario della FNSI - hanno vissutonel Dopoguerra un’esperienza molto simile, avendo operato per la ricostruzione del tessuto civile e democratico dei propri Paesi ed avendo sviluppato un cammino di solidarietà e cooperazione internazionale comune. Un cammino che, adesso, va rafforzato sia nei confronti della nuova Europa allargata, sia verso l’area del Mediterraneo, al fine della crescita dei saperi e della deontologia della professionee per il rafforzamento degli strumenti contrattuali a tutela dei diritti morali e materiali della categoria. Stesso percorso va proseguito nel rapporto con le Istituzioni Europee per far crescere la consapevolezza della necessità di regole omogenee a garanzia del pluralismo e per disciplinare i conflitti d’interesse e le concentrazioni dei media”. “Non a caso- ha ancora fatto rilevare Siddi –proprio nei giorni scorsi FNSI e DJV, insieme con la Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ), hanno lavorato insieme per la riconciliazione e la riammissione del Sindacato dei giornalisti di Israele nel seno dell’organismo internazionale della categoria”. “Oggi – ha infine affermato Siddi- a livello internazionale c’è bisogno di insistere su questa linea perché in quest’epoca non vanno più edificati muri ma bisogna invece costruire ponti”.

@fnsisocial

Articoli correlati