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Fnsi 19 Feb 2005

Sicilia, il Tar blocca un bando per l'ufficio stampa del Comune di Licata. La soddisfazione dell'Assostampa che aveva appoggiato il ricorso di un giornalista

Sicilia, il Tar blocca un bando per l'ufficio stampa del Comune di Licata. La soddisfazione dell'Assostampa che aveva appoggiato il ricorso di un giornalista

Sicilia, il Tar blocca un bando per l'ufficio stampa del Comune di Licata. La soddisfazione dell'Assostampa che aveva appoggiato il ricorso di un giornalista

Il Sindacato dei giornalisti della Sicilia ha «bloccato sul nascere» uno «dei tanti tentativi di ricorrere a percorsi estranei alla professione per la copertura di ruoli in uffici stampa presso la Pubblica Amministrazione». La sezione provinciale di Agrigento dell'Assostampa, ha infatti appoggiato il ricorso di un giornalista nei confronti del Comune di Licata che aveva bandito una selezione interna per la copertura di un posto di «specialista-istruttore direttivo amministrativo con funzioni di addetto stampa, categoria D-1». Il bando è stato bloccato dal Tar proprio per effetto del ricorso sostenuto dall'Assostampa. «Malgrado una legislazione nazionale chiara e un'ancora più chiara normativa regionale impongano alle pubbliche amministrazioni di fare ricorso negli uffici stampa esclusivamente a giornalisti iscritti all'Ordine e col rapporto regolato dal Contratto Nazionale di Lavoro Giornalistico (che comporta regolari versamenti contributivi all'Istituto di Previdenza dei giornalisti) - sostiene il sindacato - molti amministratori di Enti Locali siciliani provano a coprire questi posti con personale spesso non qualificato e comunque con uno 'status' anomalo e in contrasto con le disposizioni di legge». «La sentenza del Tar - ha detto il segretario regionale dell'Assostampa Daniele Billitteri - dimostra che l'attenzione del sindacato è vigile e che nell'agenda di lavoro dell'Assostampa il problema degli Uffici Stampa nella P.A. occupa il primo posto per le potenzialità che potrebbero scaturirne sul piano occupazionale in una categoria afflitta oggi più che mai, dalla piaga di un precariato diffuso». «Un settore - prosegue - nel quale si manifesta in modo inequivocabile la resistenza della politica che, evidentemente, non gradisce che il problema venga affrontato e risolto sulla base di una normativa efficiente che tenga conto del passato, del presente e del futuro, una normativa capace di sottrarre un settore tanto delicato al 'diritto di scelta' della politica per affidarlo alla certezza della legge». (Adnkronos)

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