Si' del governo al ruolo dell'Inpgi nelle procedure per lo stato di crisi delle aziende editoriali e all'esonero dall'iscrizione alla gestione separata per i collaboratori che percepiscano meno di 5.000 euro l'anno: e' il contenuto degli emendamenti presentati al ddl Bonaiuti dei quali la Fnsi auspica l'immediato recepimento da parte del Parlamento in sede legislativa.
Si' del governo al ruolo dell'Inpgi nelle procedure per lo stato di crisi delle aziende editoriali e all'esonero dall'iscrizione alla gestione separata per i collaboratori che percepiscano meno di 5.000 euro l'anno: e' il contenuto degli emendamenti presentati al ddl Bonaiuti dei quali la Fnsi auspica l'immediato recepimento da parte del Parlamento in sede legislativa. Il sindacato chiede anche sostegno alle piccole e medie aziende in cooperativa, politiche, di movimento e di idee e l'estensione delle agevolazioni per l'acquisto della carta anche al 2005. 'Vi sono aspetti positivi, ma anche problemi irrisolti negli emendamenti presentati dal governo al disegno di legge Bonaiuti sull'editoria'', sottolinea la segreteria della Federazione in una nota. ''Secondo quanto apprende la Fnsi, sono state recepite integralmente le indicazioni proposte congiuntamente dalla Federazione della Stampa e dall'Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti. In particolare la Presidenza del Consiglio ha risposto positivamente all'esigenza di attribuire un ruolo positivo all'Inpgi nelle procedure relative al riconoscimenti degli stati di crisi''. 'Molto importante - continua la Fnsi - e' anche l'esonero dell'obbligo di iscrizione alla gestione separata dell'Inpgi per i redditi da lavoro autonomo per le collaborazioni inferiori ai 5000 euro l'anno. Si tratta di una misura necessaria per ridurre le contribuzioni sui redditi piu' bassi che non potrebbero mai garantire prestazioni significative''. La Fnsi si augura che ''questi emendamenti vengano al piu' presto recepiti dal Parlamento nella sede legislativa e che il sottosegretario Bonaiuti si adoperi sia per sostenere le misure proposte dai giornalisti sia per risolvere il grave problema dei contributi alle piccole e medie aziende editoriali in cooperativa, politiche, di movimento e di idee penalizzate dal tentativo di dimezzare le disponibilita'. Si tratta di imprese che garantiscono una parte importante del pluralismo dell'informazione e la cui sopravvivenza e' minacciata dalle scarse risorse a disposizione. Occorre infine definire una soluzione per le agevolazioni relative all'acquisto della carta che abbia i suoi effetti anche per il 2005 e non soltanto a partire dal primo gennaio 2006''. (fonte Ansa) L'Inpgi (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti) esprime apprezzamento per l'accoglimento dei quattro provvedimenti al ddl sull'editoria presentati ieri dal Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti a nome del Governo. I provvedimenti, resi noti ieri, sono giudicati, in una comunicato dell'Istituto Giovanni Amendola, ''di notevole rilievo per il settore previdenziale della categoria giornalistica''. In particolare - sottolinea la nota - nel testo si attribuisce all'Inpgi ''il diritto di esprimere un motivato parere in merito agli stati di crisi aziendale i quali comportino prepensionamenti a carico dell'Ente e della categoria''. Inoltre ''si restituisce ai legali dipendenti dell'Istituto la possibilita' di rappresentare l'Inpgi in giudizio, eliminando costose e inutili parcelle di legali esterni''. Piu' volte sollecitata dai giornalisti, e' stata accolta la proposta di prevedere l'obbligo di iscrizione alla Gestione separata (la cosidetta Inpgi 2), ''solo in presenza di redditi da lavoro autonomo superiori a 5.000 euro annui''. L'emendamento accoglie infine la richiesta ''di trasferire dal giornalista collaboratore autonomo alle aziende editoriali, il compito di versare il contributo integrativo pari al 2% dei compensi, che gia' oggi la legge prevede a carico del committente''. I quattro provvedimenti sono contenuti nell'emendamento agli art. 7 e 7 bis del ddl sull'editoria, noto anche come ddl Bonaiuti, e sono stati richiesti e sostenuti in commissione cultura alla Camera sia dall'istituto previdenziale sia dal sindacato dei giornalisti. (ANSA)