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Fnsi 11 Apr 2005

Sgrena: "Non mi sento ancora libera, abbiamo un debito enorme da pagare a Calidari Alcuni colleghi non sono stati molto solidali dopo la mia liberazione”.

''Non mi sento ancora libera, ci riusciro' solo quando emergera' un pezzo di verita' su quello che e' successo'': lo ha affermato Giuliana Sgrena in occasione della presentazione, nella sede della Fnsi, di un dvd sul mese del suo sequestro, che sara' in edicola con il Manifesto da domani per due settimane.

''Non mi sento ancora libera, ci riusciro' solo quando emergera' un pezzo di verita' su quello che e' successo'': lo ha affermato Giuliana Sgrena in occasione della presentazione, nella sede della Fnsi, di un dvd sul mese del suo sequestro, che sara' in edicola con il Manifesto da domani per due settimane.

''Non mi sento ancora libera, ci riusciro' solo quando emergera' un pezzo di verita' su quello che e' successo'': lo ha affermato Giuliana Sgrena in occasione della presentazione, nella sede della Fnsi, di un dvd sul mese del suo sequestro, che sara' in edicola con il Manifesto da domani per due settimane. La giornalista rapita in Iraq ha sottolineato che la sua richiesta ''vale anche per tutti i giornalisti uccisi in Iraq, dove non c'e' mai stata una vera inchiesta'', ricordando tra l'altro l'attacco all' hotel Palestine. La Sgrena ha chiesto, unendosi al segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, e al direttore del Manifesto, Gabriele Polo, ''la solidarieta' di tutta la stampa, italiana e anche straniera, nel sostenerci nella richiesta della verita'''. E ha aggiunto: ''Le responsabilita' devono emergere. Non ho molta fiducia nella commissione che sta indagando''. Per l'inviata del Manifesto bisogna fare chiarezza, perche' ''abbiamo un debito enorme da pagare a Nicola Calipari''. (ANSA) La commissione militare americana che indaga sull'uccisione di Nicola Calipari, ha ascoltato in due occasioni l'inviata del Manifesto Giuliana Sgrena: lo ha raccontato la stessa Sgrena parlando con i giornalisti nella sede della Fnsi. ''Prima mi hanno interpellata per iscritto, poi, qualche giorno fa, c'e' stato un collegamento in video conferenza. Spero che questo significhi che vogliono andare piu' a fondo nella cosa, vedremo, il risultato dovrebbe uscire fra poco''. Giuliana Sgrena ha detto di aver ''apprezzato il fatto che comunque sia stata fatta una commissione di inchiesta, perche' vuol dire che c'erano dei dubbi condivisi, per lo meno non veniva archiviato subito come un incidente. Magari poi verra' comunque deciso che era un incidente, ma almeno sono stati sollevati dei dubbi. Per come stanno andando le cose, visto che non si fa neanche vedere la macchina ai periti italiani, non mi sembra che ci sia una grande volonta' di andare fino in fondo alle responsabilita'. Se invece ci sara' un risultato credibile di questa commissione, saro' felice di apprezzarlo''. E' stato ascoltato anche l'autista che era con lei?, le e' stato chiesto: ''Immagino di si''', ha risposto. (ANSA) Giuliana Sgrena, alla sua prima uscita pubblica ufficiale dopo la sua liberazione, nella sede della Federazione Nazionale della Stampa, accusa la politica ma anche i colleghi giornalisti di aver strumentalizzato la vicenda del suo rapimento. ''Voglio ringraziare tutta la stampa per la solidarieta' nei miei confronti'', ha detto, aggiungendo pero' subito dopo: ''Forse dopo la liberazione non siete stati tanto solidali con me, ma anche questo si mette nel conto...''. Interpellata al termine della presentazione del Dvd dal titolo 'Il mese piu' lungo' dedicato alla sua prigionia in Iraq e in vendita da domani con il Manifesto, la Sgrena ha spiegato il suo pensiero: ''Penso che da parte dei politici ci sia stata molta strumentalizzazione, ma anche da parte di alcuni giornali che hanno sposato le stesse tesi. Scarsa professionalita' perche' sto quattro ore a Falluja a intervistare i profughi? Questi giornalisti mi devono dire cosa vuol dire fare giornalismo in un luogo come Baghdad, me lo devono spiegare loro''. (ANSA).

@fnsisocial

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