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Editoria 09 Apr 2010

Settimanali diocesani: “Il Governo scarica sulle poste”

"Il Governo ha scaricato la patata bollente a Poste Italiane. Dalla prossima settimana, ci saranno dei tavoli di trattativa, con la mediazione dello stesso governo, per trovare un accordo con le Poste e concordare tariffe da 'grandi clienti' che dovrebbero avvicinarsi quanto più possibile alla tariffa agevolata precedente". Lo afferma don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc (Federazione che raggruppa i 186 settimanali diocesani italiani per 1 milione di copie complessive a settimana), dopo l'incontro di ieri pomeriggio con i sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti per discutere del decreto ministeriale in base al quale vengono soppresse le tariffe agevolate postali per tutta l'editoria libraria, quotidiana e periodica.

"Il Governo ha scaricato la patata bollente a Poste Italiane. Dalla prossima settimana, ci saranno dei tavoli di trattativa, con la mediazione dello stesso governo, per trovare un accordo con le Poste e concordare tariffe da 'grandi clienti' che dovrebbero avvicinarsi quanto più possibile alla tariffa agevolata precedente". Lo afferma don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc (Federazione che raggruppa i 186 settimanali diocesani italiani per 1 milione di copie complessive a settimana), dopo l'incontro di ieri pomeriggio con i sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti per discutere del decreto ministeriale in base al quale vengono soppresse le tariffe agevolate postali per tutta l'editoria libraria, quotidiana e periodica.

Nei giorni scorsi i settimanali avevano chiesto di "ritirare il decreto". Sulla stessa posizione della Fisc anche il Forum del terzo settore, molte organizzazioni non profit, associazioni, federazioni e sindacati, tra cui la Cisl.

Secondo la Fisc, "di fatto tutti i settimanali che hanno consegnato le loro copie alle poste per la spedizione, il primo aprile, si sono trovati di fronte alla richiesta d'integrazione delle spese di spedizione, con un incremento di oltre il 121 per cento". "Raddoppiare le spese postali, da un giorno all'altro, costituisce un atto inaccettabile", ed è perciò necessaria, ribadisce la federazione dei settimanali cattolici "l'immediata sospensione del decreto". Le agevolazioni postali, ricorda don Zucchelli, "sono approvate dal Parlamento della Repubblica da decenni con leggi che ne fissano i criteri d'applicazione e demandano ai decreti ministeriali esclusivamente la misura delle tariffe e delle conseguenti agevolazioni". Al sottosegretario Bonaiuti e ad Elisa Grande, capo del Dipartimento per l'informazione e l'editoria, dice ancora il presidente della Federazione, "abbiamo chiesto anche che i nostri settimanali vengano reintegrati nel gruppo dei quotidiani, tornando alla condizione precedente al 2002". Le testate Fisc, aggiunge don Zucchelli, "erano considerate 'non-quotidiani', ad indicare che nella sostanza sono identiche ai quotidiani, dai quali differiscono soltanto per la periodicità. Se riuscissimo ad entrare in questa categoria avremmo tariffe più basse e la possibilità di una consegna giornaliera".

A Poste Italiane, rappresentata all'incontro con il governo dall'amministratore delegato Massimo Sarmi, don Zucchelli ha ventilato la possibilità di un "abbandono di massa" della Fisc nel caso in cui non si trovasse un accordo conveniente: "Sappiamo che le Poste, ad alcuni prodotti editoriali, applicano tariffe ancora inferiori alle nostre tariffe agevolate. Questo significa che i margini di sconto ci sono anche per noi". (AGI)

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