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Ordine 15 Mar 2010

Servizio su magistrato Mesiano, l'Ordine dei giornalisti sospende per due mesi direttore Videonews Claudio Brachino

Il direttore responsabile di Videonews, Claudio Brachino, è stato sospeso due mesidall'Ordine dei giornalisti della Lombardia in relazione a un servizio sul magistrato Raimondo Mesiano che provocò forti polemiche.

Il direttore responsabile di Videonews, Claudio Brachino, è stato sospeso due mesi
dall'Ordine dei giornalisti della Lombardia in relazione a un servizio sul magistrato Raimondo Mesiano che provocò forti polemiche.

Brachino è stato sanzionato - si legge tra l'altro in un comunicato dell'Ordine - per aver messo in onda su 'Mattino 5' il 15 ottobre 2009, un servizio filmato contenente "immagini diffuse in violazione dell'art. 2 della Legge istitutiva dell'Ordine, la n. 69 del 3 febbraio 1969
nonchè degli artt. 137 Dlgs 196/2003 e 6 del Codice deontologico". 
   "Il servizio firmato da Annalisa Spinoso (iscritta all'Ordine della Sicilia) - prosegue l'ente di categoria nella nota - ritraeva Raimondo Mesiano, giudice del Tribunale di Milano, che pochi giorni prima aveva emesso in sede civile una sentenza di risarcimento danni di 750 milioni di euro a carico di Fininvest, cui fa riferimento la rete televisiva per la quale
Brachino lavora". 
   L'audizione del direttore Claudio Brachino, assistito dall'avvocato Salvatore Pino, era avvenuta il 3 marzo scorso. Il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia ha
ravvisato, nella diffusione del servizio, il mancato rispetto delle leggi deontologiche e la violazione della privacy (già rilevata dal Garante) "al fine di screditare la reputazione del
protagonista del video e delegittimare agli occhi dell'opinione pubblica la sentenza da lui emessa in precedenza nei confronti di Fininvest". Grazie all'accostamento con immagini "non essenziali e prive in sè di interesse pubblico in quanto notizia¯, il servizio "ha prodotto un effetto diffamatorio nel suo insinuare presunte stravaganze e stranezze del personaggio, fino a sfiorare il vero e proprio dileggio. Immagini non essenziali (addirittura il colore dei calzini) costituiscono l'unico contenuto del servizio e sono sostenute da un commento 'a mò di gossip'.    "Risulta quanto meno fuorviante - conclude l'Ordine dei
giornalisti - alimentare dubbi sulle inchieste di un giudice in virtù della scelta del colore dei suoi calzini". (ANSA).

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