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Componenti Fnsi 30 Ott 2006

Senza Bavaglio: “Sì allo sciopero lungo”

La compattezza dimostrata dai giornalisti italiani durante gli ultimi due scioperi non è servita a convincere gli editori a sedersi al tavolo delle trattative con la Fnsi.

La compattezza dimostrata dai giornalisti italiani durante gli ultimi due scioperi non è servita a convincere gli editori a sedersi al tavolo delle trattative con la Fnsi.

Purtroppo, non si tratta di una sorpresa: gli editori hanno calcolato molto bene il rapporto costi/benefici del loro atteggiamento ed evidentemente, finché i giornalisti hanno scioperato solo uno o due giorni, sono stati in grado di mantenere il fronte compatto e di assorbire i colpi, mentre da un logoramento del fronte sindacale hanno tutto da guadagnare. Per questo non si può più tergiversare o attendere: è ora di dare una risposta durissima all’arroganza della Fieg, una risposta tale da portare gli editori a ritrovare un senso di responsabilità che molti mantengono a livello aziendale e quindi, a maggior ragione, devono avere anche a livello di contrattazione nazionale. Senza Bavaglio accoglie quindi con favore la proposta della Fnsi di attuare tutti i residui giorni di sciopero già proclamati, prima delle festività natalizie e appoggia la Fnsi nella decisione di non far cadere gli scioperi di agenzie di stampa, carta stampata, giornali multimediali nei medesimi giorni degli scioperi radio-televisivi: uno sfasamento ancora più accentuato dei tempi servirebbe, anzi, ad informare i cittadini sulle ragioni della protesta e delle manifestazioni che dovranno essere organizzate contemporaneamente all’astensione dal lavoro. L’effetto sarebbe pesante e sicuramente dirompente per la Fieg, anche a livello d’immagine. Una Fieg che all'inedita proposta della Fnsi ha risposto con gli insulti, dando degli incoscienti ai giornalisti. Ma incosciente è chi rifiuta dopo 606 giorni di aprire la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro; incosciente è chi pensa di poter fare giornali di qualità, dunque vendibili, solo con la pubblicità e con il ricorso al lavoro sottopagato e non qualificato, scambiando l'informazione per un qualunque altro prodotto industriale; incosciente è chi rifiuta gli inviti di ministri, sottosegretari e persino del Presidente della Repubblica, di fronte ad un controparte che ha detto e ripetuto decine di volte di essere disponibile a trattare su tutto, senza pregiudiziali. Senza Bavaglio

@fnsisocial