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Componenti Fnsi 16 Nov 2006

Senza Bavaglio: Comunicaffè ha aderito allo sciopero (da Comunicaffè)

Mentre i colleghi impegnati in alcune grandi testate di un certo respiro non scioperano, colleghi impegnati in piccoli organi si stampa, rischiando sulla propria pelle hanno deciso di aderire all'astensione del lavoro proclamata per la giornata di ieri. Forse qualcuno dei colleghi che hanno deciso di lavorare dovrebbe seguire questi esempi di solidarietà sindacale, invece di pensare esclusivamente alle proprie posizioni e ai propri privilegi.

Mentre i colleghi impegnati in alcune grandi testate di un certo respiro non scioperano, colleghi impegnati in piccoli organi si stampa, rischiando sulla propria pelle hanno deciso di aderire all'astensione del lavoro proclamata per la giornata di ieri. Forse qualcuno dei colleghi che hanno deciso di lavorare dovrebbe seguire questi esempi di solidarietà sindacale, invece di pensare esclusivamente alle proprie posizioni e ai propri privilegi.

Abbiamo voluto rendere omaggio a tutti i colleghi, spesso ignoti e sconosciuti, ma non per questo meno brillanti di altri più famosi, che con grande sacrificio hanno scioperato, riportando qui il comunicato di Comunicaffè, una testata specializzata quotidiana (aggiornata di continuo) che ieri non è uscita. A loro va il grazie di Senza Bavaglio e – noi crediamo - anche quello di tutti i colleghi che si riconoscono nei valori dalla FNSI. Senza Bavaglio IERI LO SCIOPERO DEI GIORNALISTI IN ITALIA Oggi niente quotidiani. La redazione di Comunicaffé ha aderito alla protesta L'editore assicura che agli abbonati sarà prorogata di un giorno la scadenza MILANO - Anche ieri i giornalisti italiani, che aderiscono al sindacato unitario Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana), sono entrati in sciopero contro la decisione degli editori di non riprendere la trattativa per il rinnovo del contratto. Ricordiamo che dura dal marzo 2005 il muro contro muro tra Fnsi e Fieg (Federazione italiana editori giornali): da 625 giorni i giornalisti, unica categoria in questa situazione, lavorano senza un nuovo contratto nonostante le sollecitazioni del presidente della repubblica Giorgio Napolitano, di tre ministri e del governo a riprendere la trattativa. Per questo i giornalisti hanno già proclamato sette giorni di sciopero continuativi e a sorpresa per dicembre. Quello di ieri è scattato dopo l'annuncio degli editori che al faccia a faccia del prossimo 22 novembre a Palazzo Chigi (sede del governo) si presenteranno ma non vogliono parlare del rinnovo del contratto. La redazione di Comunicaffè ha aderito allo sciopero e oggi leggete soltanto le quotazioni della Borsa che arrivano dagli Stati Uniti e Londra. A domani.

@fnsisocial