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Internazionale 03 Mag 2007

Sempre più blogger in carcere, una denuncia presentata all’Onu

Sono sempre di più i blogger arrestati per aver scritto su Internet articoli critici contro governi e regimi. La denuncia è stata presentata oggi all'Onu, nel corso di una conferenza sul ruolo di Internet come nuovo strumento per la libertà di espressione.

Sono sempre di più i blogger arrestati per aver scritto su Internet articoli critici contro governi e regimi. La denuncia è stata presentata oggi all'Onu, nel corso di una conferenza sul ruolo di Internet come nuovo strumento per la libertà di espressione.

''I cyber-dissidenti arrestati nell'anno passato sono almeno 65 - spiega Tala Dowlatshashi, responsabile a New York di Giornalisti Senza Frontiere - noi possiamo decidere come informarci scegliendo tra migliaia di fonti, ma nel resto del mondo questa opportunità non è sempre garantita''. Giornalisti senza frontiere ha registrato casi di censura nei confronti di blogger negli Stati Uniti, in Egitto e in Cina,dove il governo ha bloccato anche i sistemi di messaggistica istantanea e per telefonare attraverso Internet. ''Skype ha reso molto più facili le conversazioni tra i giornalisti e le loro fonti - spiega la Dowlatshashi - ma anche in questo caso il governo cinese ha bloccato parole chiave, impedendo ai cittadini di parlare del Dalai Lama''. Watson Meng, fondatore del sito web Boxun News, ha raccontato la sua esperienza di blogger in Cina. ''I contributi al nostro blog sono volontari - spiega Meng - e spesso si scontrano contro la censura cinese che è particolarmente intensa in casi eclatanti come l'epidemia della Sars''. Il blogger ha spiegato che Boxun News, nato nel 2000, deve affrontare potenti firewall governativi che bloccano i siti considerati sovversivi, ma viene letto da governi, Ong e da altri giornalisti che vogliono una panoramica delle notizie cinesi depurate dalla censura di Pechino. Durante la conferenza, gli Stati Uniti hanno presentato la World Internet Task Force, un team voluto dal segretario di Stato Condoleezza Rice per monitorare la libertà di accesso ad Internet nei Paesi del mondo. Jeffrey Krilla, responsabile della task force, ha spiegato che il web ''è ormai il luogo più adatto per confrontare idee ed esperienze, purtroppo però questo foro viene spesso bloccato da regimi e dittature''. (ANSA)

@fnsisocial

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