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Associazioni 25 Feb 2014

Sei giornalisti rinviati a giudizio per diffamazione, Assostampa Puglia: pubblicati atti d'indagine, non segreti

Oltre all'ex procuratore di Bari, Antonio Laudati, il gup del tribunale di Lecce Cinzia Vergine ha rinviato a giudizio quattro giornalisti accusati di diffamazione a mezzo stampa ai danni di Laudati e per omesso controllo il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, e l'ex direttore del Corriere del Mezzogiorno, Marco De Marco.

Oltre all'ex procuratore di Bari, Antonio Laudati, il gup del tribunale di Lecce Cinzia Vergine ha rinviato a giudizio quattro giornalisti accusati di diffamazione a mezzo stampa ai danni di Laudati e per omesso controllo il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, e l'ex direttore del Corriere del Mezzogiorno, Marco De Marco.

Dal 5 maggio prossimo dinanzi al Tribunale di Lecce, oltre a Laudati, accusato di abuso d'ufficio e favoreggiamento personale, comparirà il cronista Gianni Lannes, accusato di aver offeso in un articolo la reputazione di Laudati, del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, e dell'allora capo di gabinetto di quest'ultimo, Francesco Manna. L'articolo pubblicato sulla testata on line Costruendo l'Indro, faceva riferimento ad un finanziamento concesso dalla Regione ad un convegno sulla giustizia organizzato a Bari da Laudati.
Gli altri articoli ritenuti dalla pubblica accusa diffamatori per la reputazione del procuratore Laudati sono quelli della cronista di Repubblica-Bari, Mara Chiarelli, (di omesso controllo risponde il direttore del quotidiano Ezio Mauro), di Massimiliano Scagliarini de 'La Gazzetta del Mezzogiorno' e di Nazareno Dinoi del 'Corriere del Mezzogiorno-Puglia' (di omesso controllo è accusato l'allora direttore della testata, Marco De Marco). (LECCE, 25 FEBBRAIO - ANSA)

ESCORT: ASSOSTAMPA PUGLIA, PERPLESSI RINVIO GIUDIZIO CRONISTI
'HANNO SOLO PUBBLICATO ATTI D'INDAGINE NON SEGRETI'

''Desta non poche perplessità apprendere che, insieme con l'ex procuratore di Bari, Antonio Laudati, il gup del tribunale di Lecce ha rinviato a giudizio anche i giornalisti che si occuparono della vicenda, contestando loro il reato di diffamazione a mezzo stampa''. Lo afferma in una nota il presidente dell'Assostampa di Puglia, Raffaele Lorusso.
''Dalla lettura del provvedimento - spiega Lorusso – appare chiaro che l'unica colpa dei colleghi Massimiliano Scagliarini, Mara Chiarelli e Nazareno Dinoi, della Gazzetta del Mezzogiorno, Repubblica e Corriere del Mezzogiorno, è quella di aver pubblicato il contenuto degli atti su cui si basava il giudizio, peraltro non coperti da segreto istruttorio. In questo modo, è come se il gup sostenesse che la notizia di reato in cui lei stessa ha ravvisato possibili profili di colpevolezza a carico dell'ex procuratore di Bari potrebbe avere anche un contenuto diffamatorio. Delle due l'una. Non si capisce, infatti, come le due ipotesi accusatorie - quelle a carico del dottor Laudati e quelle a carico dei giornalisti - possano stare in piedi contemporaneamente. A meno che, nel disporre il rinvio a giudizio, il gup di Lecce non abbia inteso contestare la pubblicazione del contenuto di atti di indagine''.
''Nell'esprimere solidarietà ai colleghi rinviati a giudizio, il sindacato dei giornalisti pugliesi, pur non entrando nel merito della vicenda, non può non ricordare - conclude - che è dovere dei giornalisti pubblicare le notizie, anche quelle coperte da segreto istruttorio, perché esiste il diritto insopprimibile dei cittadini a essere informati. A nessuno - neanche all'autorità giudiziaria - è consentito anche solo tentare di comprimere il diritto di cronaca''. (BARI, 25 FEBBRAIO - ANSA)

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