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Editoria 19 Mar 2013

Sciopero di due giorni dei giornalisti del Corriere della Sera

Care lettrici e cari lettori, domani e dopodomani il Corriere della Sera non sarà in edicola, il sito online non sarà aggiornato, e non usciranno tutti gli inserti settimanali. I giornalisti del Corriere con questi scioperi respingono nettamente il piano di ristrutturazione presentato ieri dalla direzione aziendale che prevede una riduzione dell’organico di 110 giornalisti su un totale di 355, il taglio di parti rilevanti delle retribuzioni effettive, la possibile vendita di sedi e riduzioni di pagine. Meno giornalisti, meno risorse significano semplicemente un Corriere meno autorevole e meno autonomo.

Care lettrici e cari lettori, domani e dopodomani il Corriere della Sera non sarà in edicola, il sito online non sarà aggiornato, e non usciranno tutti gli inserti settimanali. I giornalisti del Corriere con questi scioperi respingono nettamente il piano di ristrutturazione presentato ieri dalla direzione aziendale che prevede una riduzione dell’organico di 110 giornalisti su un totale di 355, il taglio di parti rilevanti delle retribuzioni effettive, la possibile vendita di sedi e riduzioni di pagine. Meno giornalisti, meno risorse significano semplicemente un Corriere meno autorevole e meno autonomo.

Il piano dell’azienda di fatto sfigura il primo quotidiano italiano (stando agli ultimi dati di diffusione) e appare addirittura suicida, visto che il Corriere tuttora presenta i conti in attivo e solo qualche giorno fa ha assunto due giornalisti. Il Comitato di redazione ha sempre accettato di discutere con l’azienda su come razionalizzare i costi e, soprattutto, su come aumentare i ricavi. Quello presentato ieri non è un piano di ristrutturazione, ma semplicemente un grossolano e inaccettabile intervento che mira alla distruzione del Corriere della Sera. Il Cdr continuerà a denunciare come alcune politiche aziendali (ad esempio l’acquisto del gruppo editoriale spagnolo Recoletos, che ha causato centinaia di milioni di debiti) abbiano portato all’attuale situazione della Rcs MediaGroup. Senza quelle scelte il gruppo avrebbe le risorse necessarie per affrontare la crisi. Il difficile momento che attraversa il settore dell’editoria richiede azionisti e manager all’altezza di un giornale come il Corriere della Sera.
Il Cdr del Corriere della Sera

 COMUNICATO

Il Coordinamento dei Comitati di redazione delle edizioni locali del Corriere della Sera condivide le ragioni che hanno indotto i giornalisti del Corriere della Sera a scioperare il 19 e il 20 marzo per respingere un piano aziendale che prevede 110 esuberi (quasi un giornalista su tre) e un taglio consistente delle retribuzioni integrative. Alla solidarietà verso i colleghi si accompagna la forte preoccupazione per l’indebolimento del Corriere della Sera, il silenzio sul futuro delle testate locali e l’assenza di strategie per lo sviluppo e la crescita dell’informazione che fa capo a RCS Media Group, indispensabili per affrontare la difficile situazione del mercato editoriale. Rinnoviamo la nostra disponibilità ad azioni comuni con i Cdr del Corriere della Sera e di tutto il gruppo.
Il Coordinamento dei Cdr
delle edizioni locali del Corriere della Sera
Bari, Bologna, Bolzano, Firenze, Napoli, Padova, Trento, 19 marzo 2013

SOLIDARIETA’ ALLA REDAZIONE DE IL CORRIERE DELLA SERA
BUTTURINI: “L’AZIENDA CAMBI DIREZIONE: PRIMA LO SVILUPPO”

L’Associazione Stampa Romana esprime solidarietà e si schiera a fianco della Redazione de Il Corriere della Sera, in sciopero oggi e domani per protestare contro il piano di ristrutturazione presentato dalla Rcs Media Group. Si tratta di un progetto che prevede il taglio di un terzo dei posti di lavoro e l’azzeramento pressoché totale degli accordi aziendali sottoscritti negli anni precedenti.
“Siamo al fianco dei colleghi – afferma il segretario Asr, Paolo Butturini – che giustamente contrastano un piano che offre come unica soluzione alla crisi dell’azienda, l’ennesima cancellazione di posti di lavoro. Una ricetta miope e tanto più grave perché rischia di minare la credibilità e la qualità dell’informazione di una delle testate storiche e tutto oggi più diffuse del Paese.
Il ragionamento va radicalmente rovesciato – prosegue Butturini -: prima l’azienda presenti un piano di rilancio che delinei il percorso di uscita dall’impasse attuale, frutto anche di scellerate scelte manageriali del recente passato, e soprattutto proietti il Corriere della Sera nello scenario digitale e multimediale ormai delineato.
Redazione e sindacato sono pronti al confronto senza pregiudiziali, ma non è inaccettabile che si chiedano sacrifici intollerabili senza che il management di Rcs Media Group si assuma l’onere di fare il proprio lavoro, vale a dire un piano industriale e di marketing che punti ad ampliare le entrate con nuovi modelli di business e la diversificazione dei prodotti editoriali.
Avendo chiaro che non c’è qualità dell’informazione senza giornalisti e che il ruolo dei professionisti è l’unica garanzia di autonomia cioè, in ultima istanza, il presupposto di un sistema democratico.
Sulla vicenda Rizzoli Corriere della Sera si gioca una partita di valore nazionale - conclude Butturini – sulla quale il sindacato deve riparametrare il suo ruolo e il modello di relazioni industriali nella fase di transizione al digitale”.

EDITORIA: CDR TG5, MANAGEMENT CORSERA CAMBI STRATEGIA

Il comitato di redazione del Tg5 esprime ''piena solidarietà ai colleghi del Corriere della Sera in sciopero per 48 ore dopo la rottura delle trattative con la direzione aziendale''.
 ''Il pesante taglio di organico - prosegue la nota - prospettato nel piano industriale comprime il diritto del lettore ad un'informazione articolata e completa. Ci auguriamo che il management del Corriere sappia ricorrere a strategie di ben altro profilo per rispondere, con autorevolezza pari a quella della testata che rappresenta, all'incalzare della crisi''.   (ROMA, 19 MARZO - ANSA)

EDITORIA: DA USIGRAI SOLIDARIETA' A COLLEGHI CORSERA
DI TRAPANI, PER SETTORE EDITORIALE SERVE SGUARDO STRATEGICO

''Piena solidarietà'' dell'Usigrai, ''alle colleghe e i colleghi del Corriere della Sera in sciopero per 2 giorni''. Lo scrive in una nota Vittorio di Trapani, segretario nazionale del sindacato dei giornalisti Rai, che denuncia: ''Troppo spesso gli editori hanno affrontato questa fase di crisi economica nel modo più facile e più miope: tagliando i posti di lavoro e impoverendo il prodotto''.
Secondo di Trapani, ''Per tutto il settore editoriale, è necessario uno sguardo strategico che sappia creare opportunità attraverso l'innovazione''. Dalla crisi, conclude, ''si esce solo con un dialogo serio e responsabile con il sindacato, mettendo in campo concreti progetti di rilancio''. (ROMA, 20 MARZO - ANSA)

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