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Editoria 28 Gen 2014

Sciopero alla Gazzetta dello Sport: no a Gazza Bet

Oggi non è in edicola la Gazzetta dello Sport e non sarà aggiornato il sito. Lo annuncia il Comitato di redazione della Gazzetta dello Sport che ha proclamato una giornata di sciopero per esprimere ancora la sua contrarietà all'operazione Gazza Bet che vedrebbe il nome della Gazzetta associato ai gestori del business delle scommesse sportive.

Oggi non è in edicola la Gazzetta dello Sport e non sarà aggiornato il sito. Lo annuncia il Comitato di redazione della Gazzetta dello Sport che ha proclamato una giornata di sciopero per esprimere ancora la sua contrarietà all'operazione Gazza Bet che vedrebbe il nome della Gazzetta associato ai gestori del business delle scommesse sportive.

In una nota la rappresentanza sindacale spiega che i giornalisti della Gazzetta hanno ritenuto insufficienti le garanzie e le indicazioni presentate dall'editore in merito all'iniziativa apprese oggi. L'assemblea con 50 voti contro 24 ha bocciato la proposte dell’azienda. Lo sciopero blocca il lancio del nuovo sito della Gazzetta, iniziativa al centro del dibattito per i suoi costi, mentre l’azienda ha tagliato i compensi ai corrispondenti e ai fotografi. Ma ecco il documento del Cdr:
La nuova sessione dell’assemblea dei redattori della Gazzetta dello Sport è iniziata oggi lunedì 27-1 alle 16.30 circa. Il Cdr ha presentato il verbale d’incontro scaturito dall’incontro con l’azienda avvenuto oggi sul tema Gazza Bet. In sintesi, il documento segnalava che

- l’Editore conferma che la redazione giornalistica non sarà chiamata a lavorare sulla piattaforma Gazzabet.

- l’Editore sottolinea che la piattaforma di betting rispetterà l’autonomia dell’identità editoriale della testata, tutelando il lettore con specifiche avvertenze.

- l’Editore conferma che le risorse che deriveranno dal progetto GazzaBet finanzieranno la progettualità della redazione.

- l’Editore sottolinea che per il 2014 sarà incrementata la foliazione.

- l’Editore assicurerà investimenti tecnologici e formativi per lo sviluppo della Digital Edition.

- l’Editore verificherà i carichi di lavoro del 2014 intervenendo con rinforzi professionali a supporto della redazione.

- l’Editore conferma l’impegno a salvaguardia del sistema Gazzetta e dei suoi supplementi, in ogni sede.

Dopo una lunga discussione, è stata messa in votazione la validità del documento come base di partenza per continuare il confronto con l’azienda. I favorevoli al documento sono stati 24. - I contrari sono stati 50. Di fronte a questo risultato, il Cdr ha deciso di utilizzare uno dei due giorni di sciopero messi a disposizione dall’assemblea in precedenza, con effetto immediato. 28 gennaio 2014

 

FORTE PERPLESSITÀ FNSI PER DECISIONE RCS SU GAZZETTA DELLO SPORT
SCOMMESSE "GAZZA BET"? INCOERENTI CON INFORMAZIONE

“La decisione della Rcs di avviare una nuova attività delle scommesse sportive pubblicando quattro pagine dedicate a questa attività sotto la sigla “Gazza Bet” non appare immediatamente coerente con la missione del giornale e l’alta credibilità informativa che appartiene alla ‘Gazzetta dello Sport’. L’iniziativa proposta come risposta alla crisi economica delle attività editoriali non può essere esaurita con una semplice spiegazione di tipo tecnico e amministrativo. Il mondo delle scommesse sportive è risultato spesso intorbidito da mali affari. Affiancare attività commerciali, in maniera chiaramente distinta dai contenuti editoriali e dai loro valori etici non è motivo di per sé riprovevole.
Ma tutto deve essere chiaramente distinto e evidentemente compatibile con la natura e la missione editoriale, in questo caso quella di un giornale leader che deve continuare ad avere come riferimenti la bellezza e la pulizia morale della pratica sportiva, la lotta al doping e a tutte le attività contrarie ai principi di lealtà e di correttezza. Un’operazione sulle scommesse, pertanto, suscita confusione e disorientamento e pone interrogativi di carattere etico, giuridico e deontologico che devono essere chiariti a monte. Sotto ogni aspetto. La Giunta Esecutiva della Federazione Nazionale della Stampa Italiana è vicina perciò ai colleghi della Gazzetta dello Sport che hanno preso decisa posizione critica sull’iniziativa “Gazza Bet” e invita la Rcs a non procedere oltre unilateralmente confermando la disponibilità ad affrontare nelle sedi proprie tutti i temi dello sviluppo del giornale nel rispetto dell’indiscusso prestigio professionale e editoriale raggiunti.” 23 gennaio 2014

“GAZZABET”, ASR: NO A COMMISTIONE TRA INFORMAZIONE E BUSINESS DELLE SCOMMESSE

Roma 24 gennaio 2014 - Il Consiglio direttivo dell’Associazione stampa romana esprime assoluta contrarietà al progetto “GazzaBet”, una iniziativa che, sfruttando il marchio e il nome “Gazzetta dello Sport” cela, in realtà, le attività di un’agenzia di scommesse sportive online interna al gruppo RCS, gestite da un operatore esterno. Si tratta di un pericoloso atteggiamento che determinerebbe una situazione di totale incompatibilità deontologica e lesivo della professionalità dei colleghi che, si troverebbero nella condizione di dare notizie legate ad eventi sportivi poi oggetto di scommesse. Se tale iniziativa fosse confermata dovrebbe partire prima del Mondiale di calcio in Brasile. Il Consiglio direttivo lancia, pertanto, un forte allarme su un’operazione che costituisce per tutti un grave pericolo. Il mondo delle scommesse, come infatti testimoniano le varie inchieste penali che ancora coinvolgono il calcio, è uno dei settori a più alta densità mafiosa proprio per l’opacità delle società che vi operano e per l’enorme massa di denaro contante che movimenta. Un progetto che inoltre segnala come gli editori cerchino ancora una volta scorciatoie per ottenere facili ricavi invece di mettere in atto politiche di vero rilancio industriale, questa volta proponendo addirittura un modello di business che metterebbe insieme due attività assolutamente incompatibili dal punto di vista etico e filosofico: scommesse e informazione. L’Asr condanna tutte le operazioni tese a destrutturare il ruolo del giornalista e dell’informazione che, in questo caso, verrebbero relegati a fare da supporto a un mercato che nulla ha a che fare con la professione giornalistica e la sua credibilità. 23 gennaio 2014

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