I vincitori della XIII Edizione del Premio Giornalistico Nazionale “Natale Ucsi 2006” sabato 23 dicembre alle ore 11 saranno premiati nel Municipio di Verona.
L’Unione della stampa cattolica di Verona comunica i vincitori della tredicesima edizione del Premio Giornalistico Nazionale “Natale Ucsi 2006” intitolato alla memoria di Giuseppe Faccincani. Il concorso è stato organizzato dall’Ucsi in collaborazione con Ufficio regionale comunicazioni sociali della Conferenza episcopale del Triveneto, Società Cattolica di Assicurazione, Banco Popolare di Verona e Novara, Società editrice Athesis, Provincia di Verona, Fondazione Toniolo di Verona, con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti del Veneto. I premi saranno assegnati sabato 23 dicembre alle ore 11 nella Sala Arazzi del Municipio di Verona alla presenza del sindaco Paolo Zanotto, del presidente della Provincia Elio Mosele, del responsabile dell’Ufficio comunicazione della Conferenza episcopale triveneta don Bruno Cescon, dei presidenti regionale e veronese dell’Ucsi Angelo Squizzato e Maria Fiorenza Coppari. Il concorso promuove fra i giornalisti italiani non solo l’impegno alla denuncia dei diritti umani negati, ma anche l’attenzione alle azioni tese a migliorare le situazioni di fragilità e disagio sociale. E’ articolato in varie sezioni, una delle quali, la targa Athesis, riservata ai giovani collaboratori. Una sezione speciale, intitolata “Il genio della donna” in riferimento al pensiero di Giovanni Paolo II, valorizza le notizie che abbiano per protagoniste donne che si dedicano al prossimo in difficoltà con particolare impegno. La sezione “Obiettivo uomo” è dedicata anche ai fotoreporter e premia la miglior foto che esprima un gesto di solidarietà umana. Quest’anno il concorso ha registrato una larghissima partecipazione. La giuria ha vagliato 233 servizi presentati da 135 giornalisti di quotidiani, periodici e televisioni di tutta Italia. Sono stati decretati i vincitori suddivisi nelle 6 sezioni del concorso, una in più rispetto all’anno scorso, più delle segnalazioni speciali di merito da parte della giuria. Il Premio Ucsi-Società Cattolica di assicurazione alla stampa è stato vinto da Marco Mathieu del periodico “GQ” con tre articoli: “La legge del fiume”, “Gente di Kabul” e “Chernobyl 2006”. Rio delle Amazzoni, Kabul e Chernobyl. Tre scenari di umanità calpestata, ma non vinta, denunciati e documentati con straordinaria incisività. Per questo premio sono state attribuite due segnalazioni di merito, una per Emanuele Boffi della testata Tempi, con l’articolo “Carlo filu ‘e ferru”, storia di sofferenza che diventa speranza per gli altri; l’altra segnalazione è per Stefano Liberti de Il Manifesto con l’articolo “Bimbi stregoni, i rifiutati di Kin-la-Belle”, efficace inchiesta su un dramma nascosto di bambini considerati “stregoni” in Congo. Il Premio Ucsi-Società Cattolica di Assicurazione alla televisione è stato assegnato a Maria Barresi di Rai International, con il servizio “Vittoria contro il racket”, una coraggiosa denuncia del fenomeno endemico del racket in Calabria. Per questa categoria sono state assegnate due segnalazioni speciali per due giornalisti: Clara Iatosti di Sat 2000, con il servizio “Vita per la vita”, forte testimonianza di una mamma che di fronte alla malattia ha scelto di donare la vita; il secondo segnalato di questa categoria è Mario Placidini di Telelazio Rete Blu, con il reportage “Socializzando”, presentazione della positiva esperienza di una vera integrazione dei diversamente abili. Ai premi tradizionali, è stato aggiunto quest’anno il “Premio Speciale Giuria”. Il premio è stato attribuito ad Alessia Maccaferri de Il sole 24 ore, con gli articoli “In Italia nasce l’imprenditore filantropo”, “Così nasce la filantropia all’italiana” e “L’impresa della generosità”, perché ha testimoniato con i suoi servizi giornalistici il significato dell’applicazione dei valori etici nell’intrapresa economica; e ai giornalisti de L’Arena per l’impegno corale profuso per documentare e trasmettere i valori della visita del Papa Benedetto XVI a Verona. Evento straordinario per la città. La “Targa Athesis” destinata dal gruppo editoriale al miglior servizio realizzato da un collaboratore con età inferiore a 30 anni, è stata aggiudicata a Francesca Bellemo del settimanale “Gente Veneta” con il reportage “Nel paese del male invisibile” che racconta toccanti vicende di bimbi sofferenti per le ferite non rimarginate del dramma di Chernobyl. Il “Premio Obiettivo Uomo”, patrocinato dalla Fondazione Toniolo di Verona è stato vinto dal fotografo Stefano De Luigi con la fotografia “Abdu 7 anni si tiene alla gonna della sua assistente sociale nell'orfanotrofio n 5 di Kigali/Ruanda”. Il dramma della cecità nei paesi in via di sviluppo ha il volto di Abdu, 7 anni, fotografato mentre si tiene alla gonna della sua assistente sociale nell’orfanotrofio n. 5 di Kigali in Ruanda scattata nel giugno 2006 e pubblicata nel settembre 2006 su Geo Italia. Per questo premio una menzione speciale della giuria è stata destinata a Annalisa Monfreda con “A occhi chiusi sul mondo”, per aver segnalato con un reportage di straordinario interesse, un’umanità sofferente e misconosciuta. Il Premio “Il Genio Della Donna” patrocinato dalla Provincia di Verona è stato assegnato a Marta Allevato di La Chiesa che soffre, con il “La scheda relativa all’Indonesia” all’interno del “Rapporto 2006 sulla libertà religiosa nel mondo” per aver messo a fuoco, con una documentata e attenta inchiesta sulla condizione femminile in Indonesia, il problema della libertà religiosa. La segnalazione di merito per questo premio è stata aggiudicata a Tommaso Bisagno con “Purtroppo non è un film” pubblicato sul settimanale L’azione, per aver presentato con ottimo stile giornalistico il travaglio di una donna dell’est vittima di una catena di schiavitù. Il Premio “Giornalisti & Società: la professione giornalistica al servizio dell’uomo” della Conferenza Episcopale del Triveneto è stato infine aggiudicato al giornalista Vincenzo Rosario Spagnolo con gli articoli “Viji, clandestino col passaporto nuovo di zecca”, “Sudafrica, 50 anni dopo. Ruth e Gertrude, le donne- coraggio che per prime sfidarono l’apartheid”, “Bambini da marciapiede comprati per 5 euro”, con cui ha trasferito nella professione i valori della promozione umana maturati in un percorso di personale impegno nel volontariato, in modo semplice e non retorico.