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Fnsi 24 Mar 2004

Rotte le trattative all’Unione Sarda Documento su pluralismo e trasparenza, il "Caso Sardegna" dell’Associazione Stampa e dei Sindacati Confederali

Rotte le trattative all’Unione Sarda Documento su pluralismo e trasparenza, il "Caso Sardegna" dell’Associazione Stampa e dei Sindacati Confederali

Rotte le trattative all’Unione Sarda Documento su pluralismo e trasparenza, il "Caso Sardegna" dell’Associazione Stampa e dei Sindacati Confederali

Sciopero all’Unione Sarda: CdR, basta con violazioni contrattuali e comportamenti antisindacali I giornalisti dell’Unione Sarda hanno effettuato sabato scorso, 20 marzo, la prima di quattro giornate di sciopero per protestare contro una serie di comportamenti antisindacali riassunti nel documento che segue e che la direzione del quotidiano di Cagliari ha rifiutato di pubblicare, nonostante la pronuncia dell’Associazione della Stampa Sarda a norma dell’articolo 34 del contratto di lavoro giornalistico. L’Associazione della stampa Sarda si è riservata ogni azione di tutela, compresa la denuncia giudiziaria per violazione degli obblighi contrattuali da parte della direzione dell’Azienda. Testo del comunicato: Il Comitato di redazione dell’Unione Sarda denuncia la rottura delle trattative da parte dell’Azienda. I giornalisti speravano di essersi ormai lasciati alle spalle un periodo buio di difficili relazioni sindacali: evidentemente sbagliavano. Non uno dei problemi posti dal comitato di redazione è stato affrontato dal vertice aziendale che, dopo aver adottato una tattica dilatoria, ha chiuso la porta al confronto, su temi di considerevole interesse sia per i giornalisti che per i lettori a partire dalla completezza dell’informazione. Il Cdr avrebbe voluto affrontare anche problemi altrettanto seri, come il blocco del turn-over, i carichi di lavoro, le indennità ingiustamente negate ai redattori, il ricorso sempre più frequente a comportamenti antisindacali e l’utilizzo indiscriminato dei collaboratori. L’Editore invece ha rifiutato un incontro e, subito dopo, direttore e amministratore delegato ne hanno disdetto un altro. Il Cdr registra inoltre l’impossibilità di avere notizie chiarificatrici su iniziative extraeditoriali, anche in alleanza con gruppi editoriali concorrenti, in grado di condizionare pesantemente l’attività giornalistica. La redazione ha bisogno di certezze sul futuro dell’Unione Sarda, e chiede chiarezza sugli eventuali mutamenti negli assetti prospettati da alcuni organi di stampa. Domande cui l’Azienda si rifiuta di dare una risposta, disattendendo precisi obblighi contrattuali. Un quadro reso ancora più preoccupante dal licenziamento del collega di una testata del Gruppo. In questa vicenda il Cdr sarà al fianco dell’Associazione della Stampa Sarda, in tutte le iniziative che il sindacato deciderà di intraprendere. Il Cdr, impegnato in questa complessa vertenza aziendale, invita i politici e, in particolare, i candidati alla presidenza della Regione, a distinguere tra ruolo dei giornalisti, della direzione e degli editori, mettendo da parte la spiacevole abitudine di sparare nel mucchio. I redattori dell’unione Sarda confermano il loro impegno alla tutela del diritto dei giornalisti di fare informazione e dei lettori di essere informati correttamente: anche per rafforzare questo impegno, l’assemblea dei redattori ha affidato al Cdr un pacchetto di quattro giorni di sciopero. Cagliari, 15 marzo 2004 Stampa Sarda: vertenza unitaria dell’Associazione con CGIL CISL e UIL sul caso Sardegna. Impegno comune per il rispetto delle regole sindacali e dei contratti, forte istanza di trasparenza su appalti pubblici e attività extraeditoriali delle imprese editrici. Il pluralismo e la trasparenza degli interessi extraeditoriali sono i punti di partenza irrinunciabili per rafforzare il rapporto di fiducia tra cittadini e mezzi di informazione in Sardegna. Lo hanno riaffermato il Consiglio direttivo dell’Associazione della Stampa Sarda, i rappresentanti regionali dei poligrafici di Cgil, Cisl e Uil e le rappresentanze sindacali aziendali dei poligrafici dell’Unione Sarda e della Nuova Sardegna che si sono riuniti congiuntamente ad Oristano per approfondire i temi legati ai rapporti sindacali nei due principali quotidiani. Sono stati esaminati i problemi dell’informazione e dell’agibilità sindacale nelle due maggiori aziende editoriali sarde e gli elementi emersi hanno confermato l’esistenza di un “caso Sardegna”. I sindacati dei giornalisti e dei poligrafici hanno pertanto dato vita ad un patto di azione a sostegno di una “vertenza informazione” che dovrà svilupparsi in momenti di mobilitazione comune, in una capillare opera di sensibilizzazione delle forze più attente della società sarda e dovrà proporsi come occasione di analisi nazionale. Giornalisti e poligrafici sono d’accordo nel ritenere indispensabile: - respingere i sempre più frequenti atteggiamenti provocatori posti in atto dai direttori e dalle dirigenze aziendali diretti a colpire le normali relazioni sindacali; - promuovere un’operazione di trasparenza sugli appalti regionali per l’assegnazione dei progetti informatici alle aziende editoriali, affinché le attività extraeditoriali, ancorché perfettamente lecite, non possano incidere sul rapporto di fiducia con i lettori. - chiedere il rispetto rigoroso dei contratti di lavoro a partire dall’obbligo degli incontri quindicinali tra direttore e cdr, previsto dal cnlg. - ribadire, con ogni mezzo legale, le prerogative delle redazioni, che non possono essere mere insaccatrici di contenuti, in difesa dell’autonomia delle testate e per il miglioramento della qualità dei giornali. I sindacati dei giornalisti e dei poligrafici, mentre manifestano piena solidarietà ai giornalisti dell’Unione Sarda che hanno scioperato in difesa dei diritti della redazione stabiliti dal contratto di lavoro, ai lavoratori della Editar che ha deciso di cessare la propria attività, al giornalista recentemente licenziato dall’emittente “Radiolina” del Gruppo Unione Sarda e ai 16 colleghi di Tiscali ancora senza contratto di lavoro giornalistico per i quali è in corso una trattativa tra azienda e Assostampa che risulterà positiva se chiusa in tempi brevi, si impegnano a promuovere momenti di riflessione, anche pubblici, sullo stato dell’informazione e dell’editoria in Sardegna, consapevoli che, particolarmente in un periodo pre-elettorale straordinariamente partecipato come quello che l’Isola sta vivendo, la corretta informazione e il pluralismo rappresentano valori fondamentali per la crescita sociale e democratica della regione.

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